La doppia 'via' ha senso solo quando la prestazione come privato è svolta al di fuori dell'orario di lavoro, anche straordinario, nell'ospedale. Il problema è etico: possibile che per avere la NORMALE salute occorrono i soldi?
Certe volte occorre essere precisi, anche perché si corre il rischio di commettere errori di valutazione e, peggio ancora, di indurre altri a commettere gli stessi errori. Per quanto riguarda l'ambulatorio che non si paga, o meglio per il quale i più pagano un ticket, lo stesso è gestito dall'ospedale che d'accordo con il personale medico e tenendo conto dei suoi carichi di lavoro, predispone un ambulatorio per tot ore al giorno o alla settimana e il primario organizza il servizio in modo che in quell'ambulatorio ci sia sempre un medico specialista. Il servizio ha dei limiti, ma ogni Asl s'impegna e erogare i vari servizi entro un certo numero di giorni, che variano a seconda delle prestazioni. Se non riesce ad erogare nei termini che da solo si è dato, i pazienti possono emigrare in altre regioni e comunque resta sempre valido il discorso che è stato fatto in questo forum, che il medico di base può onestamente chiedere la prestazione come urgente o con urgenza differita, se il paziente gli fa presente (sempre che lui stesso non lo sappia) i lunghi tempi d'attesa.
Le visite a pagamento, invece, sono fatte, o dovrebbero esserlo, al di fuori dell'orario di servizio, sempre organizzate dalla direzione sanitaria dell'ospedale con il beneplacito del primario. Il medico che non prosegue nell'attività di ambulatorio divisionale, quello del pagamento del solo ticket, non lo fa perché è un lavoratore dipendente e come tale è sottoposto ad un contratto di lavoro che è stato studiato in modo tale che tutto il lavoro che svolge al di fuori dell'orario che gli è stato assegnato, non gli viene retribuito e non lo può recuperare in altre giornate d'accordo con i superiori. Perché il medico è un "dirigente" e come tale non può fare straordinari. Passiamo alla prestazione liberofrofessionale intramoenia: la stessa deve essere fatta con cartellino stimbrato e il denaro non deve assolutamente passare dalle mani del medico, ma attraverso la cassa dell'ospedale semplicemente perché da quei soldi devono essere prelevate le tasse che il medico deve pagare come tutti i liberi professionisti, la parte che compete all'ospedale che mette a disposizione del medico e del paziente le sue strutture e il personale direttamente o indirettamente interessato alla prestazione: infermieri, impiegati dell'ufficio prenotazioni e dell'ufficio cassa, personale della ragioneria, ecc.