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User_29045

Ospite
non era più semplice una donazione di quelle quote agli stessi comproprietari ?

No, perché nessun comproprietario sano di mente accetterebbe in donazione il vedersi raddoppiare la spesa annuale di un immobile (se i comproprietari sono ad esempio due). Oneri e onori... ma oggigiorno, soprattutto oneri.
 

marcanto

Membro Senior
Professionista
quindi a tuo avviso uno sano di mente non accetterebbe donazione onerosa o che porta con se spese di gestione

ma di contro dovrebbe tollerare o subirne l'attribuzione coatta/obbligata se si fa una rinuncia alla proprietà

???????? vi è una palese "logica" che NON torna
 
U

User_29045

Ospite
E comunque capisco tutte le vostre rimostranze, ma LA LEGGE E' LEGGE.

Può essere ingiusta, iniqua, insopportabile, assurda.

Ma è legge.

Adeguatevi.
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
Non mi è chiara una cosa, forse perché non ho letto abbastanza attentamente tutti i post.
I "proprietari superstiti" in che modo vengono a conoscenza dell'accrescimento della loro quota?
Se non si informano (magari non immaginano che un comproprietario ha rinunciato) rischiano delle sanzioni perché, ad esempio, pagano le imposte in base alla loro quota di proprietà originaria non "aggiornata"?
Oppure ricevono qualche comunicazione, tipo dal Comune per il pagamento dell'IMU se dovuta?
 
Ultima modifica:
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User_29045

Ospite
I "proprietari superstiti" in che modo vengono a conoscenza dell'accrescimento della loro quota?

Sostanzialmente in due modi:
1) Facendo una visura catastale, loro, per caso, se ne accorgono; io ad esempio faccio una visura catastale partendo dal mio codice fiscale per vedere cosa risulta, se hanno modificato qualcosa, e così via, tanto è gratis;
2) Entro 5 anni arriva l'EVENTUALE avviso di accertamento IMU non pagata.

La legge non obbliga chi rinuncia alla proprietà a notificarlo alle controparti.

E ovviamente chi rinuncia non avvisa nessuno, in modo che passi il tempo e il rischio di un contenzioso diventi sempre più sottile.
 
U

User_29045

Ospite
Se io fossi una "proprietaria superstite" ne sarei molto infastidita!

L'unico modo per non essere con certezza una proprietaria superstite, è non avere beni immobili cointestati con qualcun altro. In questo caso, se sei proprietaria per 1000/1000, è perché tu lo vuoi. In caso contrario, cioè con la comproprietà, in qualsiasi giorno e senza preavviso potresti ritrovarti proprietaria per 1000/1000. E la legge non ammette ignoranza, nel senso che "Io non sapevo di essere proprietaria al 100%" non è una scusa che potrai addurre per giustificare il mancato pagamento IMU.
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
L'unico modo per non essere con certezza una proprietaria superstite, è non avere beni immobili cointestati con qualcun altro.
Infatti io non ho beni in comproprietà con altri.
Ma so di persone che ereditano insieme ai fratelli/sorelle/ecc. qualche immobile a cui non sono interessati (perché è lontano dalla loro città di residenza, è vecchio, non ci vanno mai, ecc). Pochi sanno che si può rinunciare a quella proprietà, e di quei pochi forse ancora meno trovano un notaio disposto a rogare l'atto di rinuncia.

La legge non obbliga chi rinuncia alla proprietà a notificarlo alle controparti.
Proprio per questo motivo secondo me la notifica dovrebbe partire da un Ente pubblico (Agenzia del Territorio, Comune, ecc) che avvisa i/il proprietari/o superstite/i dell'accaduto.
Così chi è rimasto "col cerino in mano" almeno lo viene a sapere in tempo e si regola in modo da pagare correttamente, seppure di malavoglia, le imposte dovute per quell'immobile.
 
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User_29045

Ospite
Proprio per questo motivo secondo me la notifica dovrebbe partire da un Ente pubblico (Agenzia del Territorio, Comune, ecc) che avvisa i/il proprietari/o superstite/i dell'accaduto.
Così chi è rimasto "col cerino in mano" almeno lo viene a sapere in tempo e si regola in modo da pagare correttamente, seppure di malavoglia, le imposte dovute per quell'immobile.

Condivido il tuo pensiero.
Attualmente, però, la normativa non è d'accordo con quello che pensiamo noi.
Chi rinuncia deve solo redigere a pagamento un atto pubblico con un notaio d'accordo nel redigerlo (molti hanno paura): la notifica dell'atto è facoltà ma non obbligo del rinunciante.
 

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