Si, mi scuso del tedio riproposto, ma la qestione e' vista dalle controparti in modo differente e si cercano consigli e/o conferme sui criteri di ragionamento.
La moglie chiede giustamente il riconoscimento dei passivi, la controparte considera solo l attivo, anzi , menziona pure danni morali (come se fossero a noi imputabili) che fare?
Si sta provando a chiudere bonariamente, e' stata fatta un' offerta transattiva basata sull ammontare dell attivo da lui stimato, ( non sappiamo il suo criterio di calcolo) alla quale la moglie ha stralciato il diritto d abitazione calcolato basandosi sulla rendita e l eta' odierna.
Dal risultato ha tolto la somma dei passivi documentati
Dal risultato ha calcolato la quota di 1/6 spettante al figlio ( in tutto i figli sono 4)
Infine ha calcolato la quota di 1/6 di passivi da recuperare
Risultato ( se corretto) è che la quota del passivo abbatte anche oltre l attivo.
Intanto si procede con i solleciti per il recupero del passivo, poi si passera' alla messa in mora?! ...ed e' qui che servira' un avvocato.
Molto probabilmente si arrivera' alla mediazione anche solo per fargli capire che quando si accetta " si piglia il buono e il cattivo".
Comunque, il marito alla moglie non ha mai confessato nulla e nessuno ha mai bussato alla porta durante il matrimonio.
Il figlio invece dichiara di avere sempre saputo chi era suo padre e che suo padre sapeva della sua esistenza, ma prove non ne abbiamo viste e comunque non credo cambierebbe la situazione.
La sentenza dichiara solo la filiazione vista la compatibilita' dei dna dei figli, non entra nel merito di questioni successorie.
Morto nell '88, Nessun testamento, nessuna donazione, era in separazione beni, coniugato dal 1969, la rilevanza?sulle quote? ...grazie