Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Se l' amministratore si dimette non occorrono i 500/1000 per accettarle?
Secondo me le dimissioni si accettano senza alcuna maggioranza: non puoi obbligare qualcuno che non vuole più lavorare per te a continuare il rapporto di lavoro.
Se le dimissioni vengono date durante il mandato e queste provocano un danno economico al condominio, il condominio può, accettandole, chiedere contemporaneamente i danni conseguenti alla interruzione del rapporto di lavoro.
Se le dimissioni vengono date alla scadenza del mandato non c'è che da prenderne atto perché il contratto ha raggiunto il suo termine.

Se non si raggiungono i 500/1000 cosa si può fare per avere un Amministratore Giudiziale?
la domanda è posta male. Se non si raggiunge il quorum previsto per la nomina dell'amministratore, ed il condominio è formato da più di 8 condòmini, su segnalazione di anche un solo condòmino al Tribunale Civile, il Giudice ne nomina uno (amministratore Giudiziale).


ma queste letture formali mi sembrano alquanto pelose
conferma dell’amministratore uscente o nomina di un nuovo amministratore?
Il quesito che si è posto all’ attenzione degli interpreti è se esista una differenza tra nomina e conferma.
La nomina prevede la presentazione della candidatura con l'accettazione reciproca delle clausole riportate nella proposta lavorativa. A volte la nomina prevede la scelta tra diverse candidature.
La conferma è un rinnovo in modo particolare se le condizioni economiche rimangono invariate.
A parte le chiare ed evidenti differenze linguistiche, ciò che interessa l’interprete e se esista o meno una differenza sui quorum necessari per i due atti.
Un primo risalente indirizzo riteneva i due atti differenti cosicché per la conferma riteneva necessari i quorum semplici previsti per il tipo di convocazione (es. in seconda convocazione 1/3 dei condomini ed 1/3 dei millesimi).
L’orientamento attuale , che trova riscontro almeno dalla fine degli anni settanta (v. Cass. 3797-78; 71-80 ecc.), ritiene che "non solo in caso di nomina o revoca dell'amministratore, ma anche in quello di conferma è necessaria la maggioranza di cui all'art. 1136 4 c.c. civ., trattandosi di delibere che hanno contenuto ed effetti giuridici uguali" (così Cass. n. 4269 del 1994).

Fonte: L’amministratore del condominio: nomina, conferma e revoca
(www.StudioCataldi.it)
Secondo me alla fine dei 12 mesi l'amministratore deve chiedere la conferma dell'incarico, che tra l'altro è necessaria se lui intende chiedere un aumento del compenso, proprio perchè il suo incarico ha un limite di tempo, trascorso il quale non ha più il mandato. Se intende proseguire ad amministrare deve chiedere di essere confermato; altrimenti rassegna le dimissioni: tanto dovevo in questo arco di tempo e tanto ho dato.
Comunque ci sono diverse interpretazioni sulla nomina e sulla conferma dell'amministratore che sono state ampiamente trattate nei giorni scorsi su questo forum.
 

pize42

Membro Attivo
Proprietario Casa
Grazie. Una delle preoccupazioni è che si dimetta e renda ancora più difficile mettere le mani sulle " pezze d'appoggio " Lunedì vedremo
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
I problemi ci sono per la gestione riscaldamento dove chi si è staccato non vuole pagare e contesta quanto deliberato dalla assemblea.
Questo viene dopo: non ha esposto nemmeno le spese riscaldamento fatturate, e presumo non ha quindi nemmeno rendicontato quelle eventualmente pagate e quelle in sospeso: una verifica di queste fatture e i riscontri in c/c potrebbero già dare una situazione più chiara.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Di solito si fanno due Assemblee Ordinarie una per la Gestione Ordinaria e l'Altra per la Gestione Riscaldamento.
Credo che questo non sia usuale, specie se i condomini sono di piccole dimensioni: a me ad es. non è mai capitato. Certo che in un complesso di 400 condomini o inquilini , potrebbe avere un senso.
Ma non mi pare sia un problema di assemblee: qui l'amministratore non ha dato la rendicontazione della spesa più rilevante del condominio: mi pare il caso di andare alla fonte, prima dell'assemblea.

In assemblea non si verifica mai niente: in fondo si chiacchiera, spesso su cose insignificanti. Per andare nel dettaglio meglio prendersi un paio d'ore senza confusione, e poi fare domande mirate.
Lasciare all'assemblea solo più le conclusioni, le decisioni e la scelta delle opzioni sul tappeto.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Credo che questo non sia usuale
questa è la tua personalissima opinione. La gestione del riscaldamento ha una durata che dipende dalla zona climatica: a Roma, per esempio, parte il 1 novembre e termina il 15 aprile. Il condominio dove abito fa l'assemblea solo per il riscaldamento a fine settembre primi di ottobre: le bollette sono mensili e seguono l'accensione del riscaldamento. Nella assemblea di settembre emergono i morosi e l'amministratore ha il tempo prima di iniziare la nuova gestione di perseguire i morosi, che tra l'altro emergono dal prospetto del consuntivo. La gestione ordinaria va dal 1 gennaio al 31 dicembre: la relativa assemblea si fa a fine febbraio in modo da far emergere anche qui i morosi.
Con le due assemblee si riducono gli argomenti all'ordine del giorno così i partecipanti non vengono vinti per fame se l'assemblea si fa prima di cena o per sonno se si fa dopo cena.
 

Gratis per sempre!

  • > Crea Discussioni e poni quesiti
  • > Trova Consigli e Suggerimenti
  • > Elimina la Pubblicità!
  • > Informarti sulle ultime Novità

Discussioni simili a questa...

Le Ultime Discussioni

Alto