Su questo link:
Spese burocrazia condominiale per unione appartamenti
dicono testualmente:
A livello Condominiale NON cambia assolutamente niente: prima vi erano due Condomini/Proprietari con (es.) 1/6 di torta ciascuno dopo vi sarà un solo Condomino/Proprietario con 2/6 di torta.
Dice altresì:
In ambito Condominiale non hai bisogno di nessunissima autorizzazione; sono fatti tuoi e al condominio interessa solo di incassare 100 quando prima incassava 40 + 60 ma siccome, come diceva Antonio De Curtis, è la somma che fa il totale nulla cambia.
Altro link interessantissimo è il seguente:
Spese dopo unificazione unità immobiliari | Geometra on line
Anche qui ti danno torto, perché dicono testualmente:
Pur condividendo la sua analisi, con sfaccettature diverse le dico perché il condomino ha praticamente torto.
Al catasto risulteranno sempre due distinte unità immobiliari, anche se unificate.
Se l’intenzione del condomino è di riunire due appartamenti e quindi due quote della proprietà per piani, occorre modificare l’atto costitutivo e il relativo regolamento, sul presupposto però che i diritti dei terzi non vengano modificati dall’unione dei due appartamenti e dalla chiusura della porta di accesso del secondo appartamento.
Come procedura, occorre chiedere ad un tecnico qualificato di allestire il piano di mutazione riportante la nuova situazione e quindi la nuova tabella millesimale per la suddivisione delle spese condominiali, che andranno preliminarmente approvate dall’assemblea condominiale con la doppia maggioranza dei millesimi e dei comproprietari (salvo che il regolamento condominiale non preveda altrimenti).
Al termine dei lavori è comunque necessario provvedere al riaccatastamento della nuova situazione, con la soppressione dei subalterni identificativi dei due appartamenti preesistenti e la definizione di un nuovo subalterno per il nuovo immobile risultato dall’accorpamento.
Non è così facile, mi creda, anche perché interverrebbero altre situazioni da rendere quasi impossibile quanto sopra ipotizzato.
Nei confronti del condominio, quindi, il condomino continuerà a versare le proprie quote di competenza, siano esse straordinarie che ordinarie, per le due unità immobiliari,volente o nolente.
Salvo poi dimostrare con documenti probatori alla mano una situazione completamente diversa.
Ciao
sono parzialmente d'accordo,
condivido i riferimenti normativi che definiscono la equa ripartizione per la conservazione e le manutenzioni in un condominio in rapporto dei millesimi di proprietà, ma ci sono degli aspetti su cui discutere:
Gli oneri mensili per l'amministratore, secondo me dovrà essere corrisposta una sola quota e non due poichè dopo l'accorpamento al catasto esiste soltanto una unità abitativa tra l altro individuata come abitazione principale.
L'assicurazione obbligatoria corrisposta annualmente per ogni unità abitativa dovrà essere individuata in un unica quota e non due.
Per tutti i riparti di spese attribuibili non in base ai millesimi di proprietà ma in base alle unità abitative dovrà essere rivisto il tutto.
In ultimo, se l'accorpamento non supera una superficie complessiva di 240 mq, c'è un massiccio abbattimento in termine di IMU poichè diventerebbe prima casa.