essezeta67

Membro Senior
Proprietario Casa
Unificando le due particelle si può risparmiare sull'IMU, ma se la somma superasse i 140 mq., l'unico appartamento potrebbe essere classificato tra i fabbricati di lusso, e allora addio alle detrazioni ( di varia natura)

Per essere definita di lusso,ogni singola unità immobiliare deve essere più di 240 mq escludendo terrazze, balconi, cantine, soffitte, posti macchina. Saluti.
 

tuonoblu

Membro Attivo
Proprietario Casa
Su questo link:

Spese burocrazia condominiale per unione appartamenti

dicono testualmente:

A livello Condominiale NON cambia assolutamente niente: prima vi erano due Condomini/Proprietari con (es.) 1/6 di torta ciascuno dopo vi sarà un solo Condomino/Proprietario con 2/6 di torta.

Dice altresì:

In ambito Condominiale non hai bisogno di nessunissima autorizzazione; sono fatti tuoi e al condominio interessa solo di incassare 100 quando prima incassava 40 + 60 ma siccome, come diceva Antonio De Curtis, è la somma che fa il totale nulla cambia.

Altro link interessantissimo è il seguente:

Spese dopo unificazione unità immobiliari | Geometra on line

Anche qui ti danno torto, perché dicono testualmente:

Pur condividendo la sua analisi, con sfaccettature diverse le dico perché il condomino ha praticamente torto.

Al catasto risulteranno sempre due distinte unità immobiliari, anche se unificate.

Se l’intenzione del condomino è di riunire due appartamenti e quindi due quote della proprietà per piani, occorre modificare l’atto costitutivo e il relativo regolamento, sul presupposto però che i diritti dei terzi non vengano modificati dall’unione dei due appartamenti e dalla chiusura della porta di accesso del secondo appartamento.
Come procedura, occorre chiedere ad un tecnico qualificato di allestire il piano di mutazione riportante la nuova situazione e quindi la nuova tabella millesimale per la suddivisione delle spese condominiali, che andranno preliminarmente approvate dall’assemblea condominiale con la doppia maggioranza dei millesimi e dei comproprietari (salvo che il regolamento condominiale non preveda altrimenti).

Al termine dei lavori è comunque necessario provvedere al riaccatastamento della nuova situazione, con la soppressione dei subalterni identificativi dei due appartamenti preesistenti e la definizione di un nuovo subalterno per il nuovo immobile risultato dall’accorpamento.

Non è così facile, mi creda, anche perché interverrebbero altre situazioni da rendere quasi impossibile quanto sopra ipotizzato.

Nei confronti del condominio, quindi, il condomino continuerà a versare le proprie quote di competenza, siano esse straordinarie che ordinarie, per le due unità immobiliari,volente o nolente.

Salvo poi dimostrare con documenti probatori alla mano una situazione completamente diversa.

Ciao
sono parzialmente d'accordo,

condivido i riferimenti normativi che definiscono la equa ripartizione per la conservazione e le manutenzioni in un condominio in rapporto dei millesimi di proprietà, ma ci sono degli aspetti su cui discutere:

Gli oneri mensili per l'amministratore, secondo me dovrà essere corrisposta una sola quota e non due poichè dopo l'accorpamento al catasto esiste soltanto una unità abitativa tra l altro individuata come abitazione principale.
L'assicurazione obbligatoria corrisposta annualmente per ogni unità abitativa dovrà essere individuata in un unica quota e non due.
Per tutti i riparti di spese attribuibili non in base ai millesimi di proprietà ma in base alle unità abitative dovrà essere rivisto il tutto.
In ultimo, se l'accorpamento non supera una superficie complessiva di 240 mq, c'è un massiccio abbattimento in termine di IMU poichè diventerebbe prima casa.
 

tuonoblu

Membro Attivo
Proprietario Casa
ciao
la questione è di mio interesse, poichè a giorni mi sarà restituito l'immobile adiacente al mio fino concesso in locazione.
Preciso che abito in un normale condominio categoria A3, entrambi gli immobili sono di una metratura di 90 mq ed è mia intenzione procedere prossimamente all' accorpamento delle due unità diventando un unica unità abitativa nonchè abitazione principale.
Credo, ma di questo dovrò approfondire con un professionista esperto, che permangono i requisiti preesistenti e quindi rimane nella stessa categoria di provenienza (A3) e non di lusso.
Questo dubbio è fondamentale fugarlo poichè non vorrei trovarmi a pagare tasse e IMU superiori a quelle che attualmente sostengo.
 

tuonoblu

Membro Attivo
Proprietario Casa
Non paghi due quote, paghi in proporzione al valore (non commerciale bensì millesimale) della tua proprietà, che si è ampliata. E mettiti nei panni degli altri condomini, perchè mai dovrebbero pagare loro per il fatto che tu hai voluto "allargarti"?

condivido il tuo pensiero per le competenze in rapporto ai millesimi di proprietà, ma sicuramente non è dovuta la doppia quota all'amministratore (il suo compenso per unità immobiliare) poichè l'accorpamento ha individuato un nuovo e unico subalterno al catasto e pertanto dovrà essere considerato un solo appartamento, una sola quota per il compenso all'amministratore , una sola quota per l'assicurazione obbligatorio per il fabbricato eccetera....
 

meri56

Membro Assiduo
Proprietario Casa
ma sicuramente non è dovuta la doppia quota all'amministratore (il suo compenso per unità immobiliare) poichè l'accorpamento ha individuato un nuovo e unico subalterno al catasto e pertanto dovrà essere considerato un solo appartamento, una sola quota per il compenso all'amministratore , una sola quota per l'assicurazione obbligatorio per il fabbricato eccetera....
Non è esatto.
Tutte le spese si ripartiscono per millesimi con le varie tabelle di competenza (proprietà, ascensore, scale, riscaldamento ecc.) e quindi occorrerà sommare le varie quote millesimali dei due immobili accorpati.
Ciascun condomino contribuisce alle spese in base al valore della sua proprietà, appartamento piccolo spese piccole, appartamento grande spese grandi.
Per quanto riguarda poi l'assicurazione ti faccio presente che in caso di danni al fabbricato risarciti dall'assicurazione, il rimborso andrebbe diviso secondo i millesimi di proprietà, così come il premio annuale che pagano i condomini.
Più millesimi = maggiore spesa = maggiore risarcimento.
 

tuonoblu

Membro Attivo
Proprietario Casa
Non è esatto.
Tutte le spese si ripartiscono per millesimi con le varie tabelle di competenza (proprietà, ascensore, scale, riscaldamento ecc.) e quindi occorrerà sommare le varie quote millesimali dei due immobili accorpati.
Ciascun condomino contribuisce alle spese in base al valore della sua proprietà, appartamento piccolo spese piccole, appartamento grande spese grandi.
Per quanto riguarda poi l'assicurazione ti faccio presente che in caso di danni al fabbricato risarciti dall'assicurazione, il rimborso andrebbe diviso secondo i millesimi di proprietà, così come il premio annuale che pagano i condomini.
Più millesimi = maggiore spesa = maggiore risarcimento.

mi spiace contrarddirti, quello che sostieni nella prima parte è condivisibile, poichè accorpando due unità immobiliari pagherei maggiori spese per le manutenzioni ordinarie e straordinarie in ragione dei millesimi di proprietà.
Ma io parlo del compenso che l'amministratore chiede ai condomini per unità immobiliare visto che non avrò più due unità ma una unità immobiliare.
Per l'assicurazione, il pagamento avviene per parti eque, cioè ogni unità o appartamento indipendentemente dai millesimi di proprietà pagano quote eque.
 

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