CAro amico, tu non avevi menzionato l'IRPEF ...
ab originem:
Questa è una massima a doppio taglio...
Sul calcolo promesso do spiegazione sintetica...che già qualcuno (giustamente) denuncia una uscita dal topic in oggetto.
...
-se ai fini pensionistici un lavoratore, a partire dal 15° anno di età e per 35 anni (criterio valido quando lo "stato" mi propose tal "contratto"), versa il 20% di quanto guadagna (reddito lordo attualizzato nel valore di 25.000 Euro/anno) e ne riceve a scadenza una "rendita" mensile netta pari all' 80% del predetto guadagno netto (pari a 1.000 Euro/mese) si determina un montante finale di 175.000 Euro.
Questo per la svista.
Per l'errore ora tu hai cambiato i "fattori" del calcolo visto che avevo premesso (l'evidenziato in rosso) che corrispondeva alla situazione classica di chi terminata la Scuola dell' obbligo poteva benissimo iniziare a lavorare ...e a quei tempi bastavano 35 anni di contributi versati (inclusi i figurativi come l' anno di militare) per aver "diritto" alla pensione.
Come detto il calcolo era molto grossolano e fatto "ibridando" due tipologie (dipendente+autonomo)...e serviva a dimostrare come il sistema "matematicamente" si reggerebbe tuttora in piedi.
Solo che dall' ipotesi iniziale hanno "depredato" cani e porci.
Pensa a tutti gli immobili su cui avevano investito le "eccedenze" , dati in affitto a canoni di regalo, e dulcis in fundo ulteriormente regalati con "riscatti" da terzo mondo.
Pensa a tutti quei "prepensionamenti" per le aziende statali o parastatali...o a quelle categorie privilegiate dove bastavano 19 anni 6 mesi ed 1 giorno per avere diritto alla pensione.
Una dei primi clienti che ho "gestito" era una graziosa "ragazza" di 7 anni più di me...che è in pensione da più di 15 anni!!!
Non mi serve fare calcoli per dire che con simili presupposti si riceve ben più di quanto dato.
Ad maiora