Parapetto trasformato in cancello

[Gianco]

Posso essere d'accordo con te, però se il condominio che non è stato interpellato preventivamente, se n'è risentito, troverà tutti i cavilli per osteggiarti. Non ultimo quello indicato nel mio ultimo intervento che forse ti è sfuggito.

 

[stecca]

Penso che comunque avrei sbagliato per il condominio! Sono certa che alcuni condomini mi osteggeranno (oltretutto sono avvocati!!), anche se dimostrerò loro che diminuirà la spesa per la bolletta luce condominiale o per la pulizia dell'ingresso comune. Comunque dovranno citarmi in giudizio, non intendo eseguire quanto mi chiedono.

 

[sergioxcase]

Il vero problema credo lo abbia sollevato Luigi Criscuolo, ossia la servitù di passo che verrebbe a crearsi automaticamente dopo 20 anni e che di fatto toglie "proprietà" agli altri in tuo favore. Credo che basti un condomino che faccia causa perché gli venga riconosciuto il diritto di far ripristinare lo stato precedente, ma ovviamente aspettiamo un parere "legale" in merito. La questione è di interesse ampio, visto che spesso accade che qualcuno attui comportamenti di per se apparentemente innocui, ma con in mente l'usocapione (o la servitù come in questo caso), che ,per me, è un furto legalizzato.

 

[Daniele 78]

Sinceramente io non ci vedo questa diminuzione della comproprietà degli altri per una modifica ad un parapetto esterno e per una possibilità di transito.
Un transito è temporaneo, differente sarebbe sostare occupare lo spazio per un tempo più lungo del necessario.
Io trovo molto più "fastidioso" il condomino che usa il corridoio condominiale (anche di fronte a casa propria) magari per metterci le biciclette, o similare...perchè a volte (specialmente quando si entra con de pacchi un po' più ingombranti) è necessario fare lo slalom in corridoio per accedere in casa propria. Questo si che limita fortemente la proprietà di tutti gli altri condomini, perché occupa perennemente uno spazio, non il passaggio.

 

[griz]

il problema è che vedere qualcuno che usa la cosa comune a suo comodo non piace a chi non può perchè non ne ha la possibilità, quindi siccome io non ho questa opportunità non voglio che l'abbia tu, per il semplice principio che o a tutti o a nessuno, no a qualunque proposta, a prescindere dalle situazioni oggettive, è il modo comune di intendere il vivere in comunità. Interpreto il diritto per limitare il tuo vivere non in funzione di quanto mi può danneggiare. Lo trovo veramente irragionevole

 

[sergioxcase]

Hai ragione, ci sono due diversi livelli di problema, uno reale e di vita quotidiana...quelli che tu definisci "fastidiosi", l'altro, più subdolo e magari inizialmente meno evidente, che attiene alla servitù, ma che una volta che si è formato il diritto può sfociare in arbitri ancora più "fastidiosi" ed ai quali non si può più porre rimedio, visto che si è formato il diritto stesso.

 

[Gianco]

Sergio, la servitù di passaggio esiste già per tutti i condomini e quindi non la può usucapire. Mentre, se posizionato il cancello, trascorsi vent'anni senza che nessuno si opponga, il diritto all'apertura è usucapito. Condivido l'opinione di Daniele e anch'io sono convinto della teoria di griz.

 

[Daniele 78]

Sinceramente accedere da un ballatoio o da una porta d'ingresso o entrambi in casa propria non vedo tutta questa problematica per gli altri, il tempo di passare sul ballatoio chiudi il pannello che hai aperto sulla recinzione ed è fatto, sia che uno la usi come seconda casa (ci vai poche volte all'anno se lavori in modo continuo) prima casa.
A mio avviso @sergioxcase non incidi per nulla sulla comproprietà, le servitù nei corridoi già c'erano prima (per gli ingressi).
Come dicevo prima quando uno "occupa" degli spazi condominiali con i suoi mezzi o strumenti, di fatto incide sul pieno godimento degli altri limitandone fortemente i diritti.
In quel caso ben farebbero gli altri a rispondere.
Concorso sia con @Gianco e @griz quando dicono che nei condomini (pur non danneggiando effettivamente nessuno) qualora per qualcuno si presenti una possibilità ulteriore (che gli altri fisicamente non potrebbero avere) viene contestato da altri.

 

[Luigi Criscuolo]

Io trovo molto più "fastidioso" il condomino che usa il corridoio condominiale (anche di fronte a casa propria) magari per metterci le biciclette, o similare...perchè a volte (specialmente quando si entra con de pacchi un po' più ingombranti) è necessario fare lo slalom in corridoio per accedere in casa propria.

se permetti stai paragonando un sacco di patate con un sacco di mele. Il che mi sorprende. Il condomino che apre un passaggio sulla proprietà comune, come lo è un ballatoio, istituisce una servitù che piaccia o non piaccia. Se l'assemblea decidesse di abbellire tale ballatoio con una fioriera, per esempio, non può più farlo per il motivo che andrebbe a chiudere una via di accesso alla proprietà privata.
Diverso è il discorso del condomino che lascia il passeggino o la bicicletta lungo il corridoio ostacolando il passaggio degli altri condòmini. Basta far scrivere dall'amministratore e se non ottempera rivolgersi al Giudice di Pace. In ogni caso queste sono occupazioni temporanee di spazi comuni e non fanno sorgere alcun diritto.

 

[Daniele 78]

Il condomino che apre un passaggio sulla proprietà comune, come lo è un ballatoio, istituisce una servitù che piaccia o non piaccia.

Apri una servitù di passaggio, ma non incidi in nessun modo sui diritti reali di proprietà degli altri.

Se l'assemblea decidesse di abbellire tale ballatoio con una fioriera, per esempio, non può più farlo per il motivo che andrebbe a chiudere una via di accesso alla proprietà privata.

Ci sono anche le fioriere sospese sui corrimani, se ben pensata può comunque abbellire e non impedire l'uso del "cancelletto" che si è creato sul ballatoio.

In ogni caso queste sono occupazioni temporanee di spazi comuni e non fanno sorgere alcun diritto.

Sono occupazione temporanee (visto la loro durata) tuttavia essendo illegittime proprio per le loro modalità non fanno comunque sorgere alcun diritto, ma danno tantissimo fastidio ed a volte portano alla causa.