LaAliz

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Buongiorno a tutt*
Ringrazio anticipatamente chi avrà voglia di darmi un parere o indicazioni utili a capire come uscire da questo pasticcio. (chiedo scusa ma è lunga...ma ho voluto spiegare bene i dettagli)

A febbraio, abbiamo fatto una proposta per una casa messa in vendita tramite agenzia immobiliare. La proposta è stata accettata ed è stato fatto un accordo firmato in forma privata (in cui abbiamo "fermato" la casa con un assegno) e abbiamo proseguito con la richiesta del mutuo.
Il termine per l'atto era stato fissato al 15 maggio, ma non è stato possibile restare nei tempi perchè nella proprietà, era presente un piccolo volume abusivo (pollaio) che i propietari hanno tardato a far rimuovere in tempo utile prima che l'immobile venisse sottoposto a perizia dalla banca.

Il mutuo comunque ci è stato concesso e abbiamo proseguito con tutto l'iter per fissare l'atto con il notaio (questo a fine maggio). Preciso che lo studio notarile, l'ha presa molto comoda e ha richiesto più volte gli stessi documenti all'agenzia (documenti sempre prontamente inviati ma ogni tot. giorni venivano comunque nuovamente richiesti!!). I venditori se ne sono sempre lavati le mani, ed essendo mio marito un geometra, abbiamo "aiutato" noi a snellire il tutto procurando i documenti mancanti, ecc.

Tra i documenti richiesti, essendo l'immobile proveniente da una successione, ci è stato richiesto anche l'atto di compravendita originale della prima proprietaria (La signora C.), che aveva acquistato la casa direttamente dal costruttore nel 1982. La signora C. è deceduta nel 2015 e, con testamento (regolarmente registrato e fornito al notaio) ha lasciato l'immobile in eredità al marito, il signor L. (secondo marito), che a sua volta è deceduto nel 2020. la casa è passata poi in successione alla signora D, figlia esclusivamente di L. (attuale proprietaria e venditrice). La storia e i passaggi delle intestazioni di questo immobile, RISULTANO REGOLARI COME INTESTAZIONI SIA AL CATASTO, SIA PER L'AGENZIA DELLE ENTRATE.

Dopo aver faticosamente chiesto e richiesto una data per il rogito, il notaio ci fissa la data per il 23 giugno, ma tarda ad inviare la relazione notarile preliminare alla banca, ecc. alla fine dopo numerosi solleciti, la invia e ci conferma la data per il rogito.

Venerdì pomeriggio, ci arriva la tegola in testa: il notaio ci chiama e mette in discussione tutto quanto, perchè sull'atto originale del 1982, non è specificato lo stato civile della signora C., che all'epoca era legalmente coniugata con il signor A (primo marito). Il notaio dice che c'è la possibilità che al momento dell'acquisto dell'immobile, la signora C. fosse in comunione dei beni con il primo marito A. e che quindi la signora C. possedesse solo 1/2 dell'immobile e che quindi in quel caso fosse necessario rintracciare eventuali eredi dell'ex marito.

Preciso che l'immobile è stato comprato nel dicembre 1982 solo dalla signora C., l'atto è stato registrato da un notaio ormai deceduto. Nell'atto non compare il primo marito, nè si fa menzione allo stato civile o al regime dei beni (nemmeno nella trascrizione). Mentre era in vita, la casa risulta essere sempre stata intestata esclusivamente a lei e sin da subito ci è andata ad abitare insieme al nuovo compagno (poi sposato nel 1993). L'agente immobiliare, si è rivolto all'archivio di Stato Civile e l'unico documento trovato sulla defunta ex proprietaria è una RICHIESTA DI DIVORZIO datata marzo 1982 (quindi parecchi mesi PRIMA dell'acquisto dell'immobile), sfociata poi in una sentenza di divorzio nel 1990.

Ci siamo rivolti anche alla Cancelleria del Tribunale, ma ci hanno risposto che le copie delle sentenze di separazione e divorzio sono praticamente impossibili da recuperare, visto che risalgono a troppi anni fa; ma comunque ci hanno detto che la signora C. nel 1982, per aver potuto inoltrare la richiesta di divorzio era obbligata ad essere GIA' separata legalmente. A logica, avendo fatto questa richiesta di divorzio prima di comprare la casa, significa che ai tempi era già separata da A. e che quindi la casa avrebbe dovuto essere tutta sua al 100% (giusto?)

Nonostante questo, il notaio, ancora ad oggi dice di essere in dubbio...e a poco più di una settimana dall'atto, non ci sa dire se lo faremo oppure no.

Inutile dire quanto siamo in ansia e quanti disagi e perdita di tempo e denaro ci sta dando questa situazione.
In caso l'atto dovesse saltare, su chi ci possiamo rivalere?

Grazie per la pazienza di aver letto fino a qui
 
U

User_29045

Ospite
Nonostante questo, il notaio, ancora ad oggi dice di essere in dubbio...e a poco più di una settimana dall'atto, non ci sa dire se lo faremo oppure no.

Dalla tua descrizione evinco che il rogito con un notaio differente si potrebbe fare.
E' l'unica figura debole che vedo in tutta la vicenda, un mix tra Don Abbondio e Azzeccagarbugli, che alla fine vuole mandare tutto all'aria.
Con tutte le carte alla mano, trovatevi velocemente un altro notaio.
Nota dolente: il notaio "esonerato dall'incarico" vorrà comunque essere pagato per il lavoro che ha svolto sinora.
Corollario: Non ditegli il nome del nuovo notaio che avete scelto, esattamente come un lavoratore dipendente che cambia azienda privata, non dice all'azienda vecchia il nome dell'azienda nuova. Ditegli che è vostro diritto non fare nomi per scaramanzia, dovrà bastargli. Sennò quello è capace di mettervi i bastoni tra le ruote anche di traverso.
Dopo 30 giorni dall'atto saprà il nome del rogante con una semplice visura ma non credo gli venga voglia di fare qualcosa per annullare l'atto.
 

LaAliz

Nuovo Iscritto
Conduttore
Si, la descrizione a metà tra un Don Abbondio e un Azzeccagarbugli calza a pennello! Onestamente io non capisco cosa voglia di più di così...forse una seduta spiritica con i defunti :D Purtroppo il cambio notaio era un'opzione che già volevo prendere in considerazione mesi fa (vista la lentezza e le segretarie a mio avviso poco zelanti!) MA il problema è che questo notaio è un contatto lavorativo e per "ragioni diplomatiche" dovremmo cercare di non incrinare i rapporti...

Oltretutto nel raccontare la vicenda, mi son dimenticata di dire che nè la signora C. nè il suo primo marito hanno mai avuto figli, quindi rintracciare gli eredi di questo ex marito sarebbe veramente un'impresa..o peggio ancora la 1/2 finirebbe allo Stato...

Ma il notaio può rifiutarsi di fare l'atto per una stupidata del genere?
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
L'agente immobiliare, si è rivolto all'archivio di Stato Civile e l'unico documento trovato sulla defunta ex proprietaria è una RICHIESTA DI DIVORZIO
Un estratto per riassunto dell'atto di matrimonio (richiesto al comune ove l'atto fu iscritto o trascritto) consentirebbe di conoscere le annotazioni (con le rispettive date) a margine relativamente a:
- convenzioni matrimoniali, scelta del regime della separazione dei beni o della legge applicabile ai rapporti patrimoniali tra coniugi;
- modifiche delle convenzioni matrimoniali e dell'eventuale sentenza di omologazione;
- separazione personale fra coniugi;
- scioglimento/cessazione del matrimonio.
 

LaAliz

Nuovo Iscritto
Conduttore
Un estratto per riassunto dell'atto di matrimonio (richiesto al comune ove l'atto fu iscritto o trascritto) consentirebbe di conoscere le annotazioni (con le rispettive date) a margine relativamente a:
- convenzioni matrimoniali, scelta del regime della separazione dei beni o della legge applicabile ai rapporti patrimoniali tra coniugi;
- modifiche delle convenzioni matrimoniali e dell'eventuale sentenza di omologazione;
- separazione personale fra coniugi;
- scioglimento/cessazione del matrimonio.
Ti ringrazio...ma è possibile che nel periodo in cui gli archivi cartacei sono stati digitalizzati, qualche passaggio sia stato omesso per errore o pigrizia? Al momento l'agente immobiliare si è messo in contatto solo telefonicamente, ha fatto richiesta del sunto di matrimonio, ma il Comune ha detto che lo produrrà in non meno di una settimana
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
è possibile che nel periodo in cui gli archivi cartacei sono stati digitalizzati, qualche passaggio sia stato omesso per errore o pigrizia?
Non si può escludere.
In ogni caso, è possibile richiedere un estratto per copia integrale (una fotocopia, e quindi una copia conforme dell'atto originale, tratta dal registro cartaceo), dimostrando di averne interesse.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Se qualcuno avesse potuto opporsi alla successione aveva 10 anni di tempo, trascorsi i quali con la prescrizione, non ha più alcun diritto. Trovo superflua questa pignoleria del notaio o quanto meno avrebbe potuto chiarirvi il punto.
 

LaAliz

Nuovo Iscritto
Conduttore
Se qualcuno avesse potuto opporsi alla successione aveva 10 anni di tempo, trascorsi i quali con la prescrizione, non ha più alcun diritto. Trovo superflua questa pignoleria del notaio o quanto meno avrebbe potuto chiarirvi il punto.

Il problema è che sia la prima proprietaria (che poi ha lasciato l'intero immobile in eredità al secondo marito) che il primo marito, sono deceduti nel 2015.

In teoria, quindi, se non ci sarà modo di dimostrare che NON fossero in comunione dei beni nel 1982, ne consegue che la signora aveva solo il 50% della casa (cosa assurda...vista che l'ha pagata tutta lei, che ci ha vissuto per più di 30 anni con il secondo marito e che a catasto è sempre stata intestata a lei!). Di conseguenza quell'ipotetico altro 50% del primo marito, potrebbe venire reclamato dai successori, ma il loro diritto scadrebbe tra 4 anni
 

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