qua interpreto che se ci sono smottamenti, nel nostro caso la pendenza del muro perchè la terra spinge, e a carico del fondo inferiore.
non ti vuoi arrendere alla evidenza e continui ad elaborare situazioni che poi sono lapalissiane.
Fatti un giro in una delle cave che abbondano dalle tue parti ed osserva il cumulo di sabbia che si forma sotto ai nastri trasportatori. Se guardi bene ti accorgerai che il cumulo nonostante il continuo apporto di sabbia non aumenta la pendenza del cumulo creato, questa pendenza si chiama angolo di natural declivio della sabbia.
Se questa sabbia costituisce il sottosuolo di una località pianeggiante e tu fai uno scavo con le pareti verticali (che è la tua situazione) queste franano per assumere l'inclinazione che avrebbero nella cava. Per mantenere la parte verticale bisogna costruire una opera di contenimento che, se temporanea si chiama sbadacchiamento, se, invece, permanente si chiama muro di sostegno.
Le opere di contenimento, temporanee e fisse, vanno dimensionate in base alla spinta del terreno che è un fatto naturale non è una colpa del terreno;
la colpa, se di colpa si tratta,
caso mai è di chi ha scavato (cioè alterato il profilo originale del terreno) o dimensionato male le opere di sostegno. La sentenza della cassazione che ho postato è chiarissima.
La parte spingente è costituita dalla massa di sabbia che è compresa tra la linea verticale dello scavo e la linea che costituisce l'angolo di natural declivio; e non puoi impedire che spinga perché è un fatto gravitativo: come la mela che è caduta sulla testa di Newton.
Le opere di sostegno assolvono il compito della parte di terreno che non c'è più per via dello scavo; questo non significa che la spinta si sia esaurita, perché la massa di terreno c'è sempre, come c'è sempre la gravità.
Alla parte di terreno che spinge non puoi dire "ruzza nò".
Nel tuo caso, se il muro mostra delle lesioni significa che è stato dimensionato male, non è che è il confinante che ha aizzato il terreno a spingere di più sul muro per farlo crollare.