Assolutamente errato! O meglio dipende dalle condizioni.Quindi se apri le finestre di un ambiente non fai che far entrare aria carica di umidità che aumenta il problema della muffa.
Da uno scorcio del diagramma psicrometrico si evince che, facendo un esempio, alla temperatura di 25°C e con un umidità relativa del 50% (un ambiente interno molto confortevole), la quantità di vapore acqueo presente nell'aria è pari a 10 grammi ogni kg di aria (poco meno di un metro cubo), mentre a 5°C e al 100% di umidità relativa (una giornata di nebbia in autunno), la quantità di vapore acqueo è pari a 5,5 grammi ogni kg di aria, poco più della metà.
Morale, se apri la finestra in una giornata di nebbia autunnale e sostituisci tutta l'aria interna con quella esterna (scusate l'estremizzazione), dopo che questa si è riscaldata, all'interno del locale ti trovi con un umidità reliativa pari a meno del 30%, ossia un ambiente molto più secco.
Aprire le finestre d'inverno, o avere gli spifferi su queste, che fuori ci sia nebbia o no abbassa sempre e comunque l'umidità relativa interna, quando il locale è ovviamente riscaldato, e risolve spesso (ma non sempre) i problemi di muffa.