Questo è giusto, ma non è chiaro come potrebbe svolgersi la vicenda.
Molte cose non ci sono note:
In che fase del contratto siamo?
Quali vincoli ha addotto il locatore?
Quanto Anna è disposta a cambiare casa?
Di contro:
che valori economici sono in gioco?
Quanto il locatore è disposto ad affrontare una causa per far valere i suoi “diritti”?
Tenendo anche conto dei problemi della casa che emergerebbero?
Sai meglio di me che oggi la stragrande maggioranza degli inquilini non rispetta nemmeno il preavviso, se ne va quando gli pare, assorbe la cauzione non pagando gli ultimi mesi di permanenza ( tu stessa dici di scrivere solo più tre mesi di preavviso e accetti contrattualmente la disdetta anticipata)
Anna non pare volerne approfittare, ha fatto molti tentativi anche tecnici per risolvere, allora il mio consiglio è essere determinata e non farsi intimorire, come invece appare.
Se il proprietario interviene con soluzioni adeguate, le valuterà
Se decidesse di andarsene forzando la mano, cosa rischierebbe in soldoni?
Se ragioniamo solo in termini legali, ognuno ha carte da giocare, ma resta sempre la incognita dell’esito di una causa dove solitamente linquilino è considerato parte debole. Unica certezza sono i costi per entrambi.
Se ipotizziamo cosa succede solitamente in questi confronti, (cioè non dando una risposta “professorale”) io penso che il locatore abbia più da perderci che non Anna: rischia di trovarsi con una dichiarazione di inagibilità