in pratica il fratello vuole effettivamente donare ma per un fattore fiscale si indicherebbe una cifra pertanto tra i due mali quale nuoce di meno?
Se doni, il donatario (cioè chi riceve) potrà aver problemi nel rivendere, poiché le banche non erogano facilmente mutui per l’acquisto di immobili donati, anche solo per quote.
Se vendi a 5000 una quota che “vale” 30.000, hai fatto una vendita “normale”, poiché nessuno può obbligarti a pagare di più rispetto a quanto stabilito libero accordo delle parti.
Però è buona norma stabilire un prezzo che sia almeno pari o poco sopra il valore catastale, per non incorrere in accertamenti.
Per evitare che sia una “donazione mascherata da vendita”, la somma pattuita deve essere materialmente versata.
Frenci dice pagherai in seguito le imposte in base a un controllo e si pagherà la differenza ok e anche qui andrebbe bene
Se “Frenci” sono io, non ho mai detto quanto mi attribuisci: se fai una vendita a valore catastale , pagando realmente, non vedo quali controlli potresti avere.