Pitiuso

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Proprietario Casa
Questo è il testo della norma (art. 13, comma 3 del D.L. n. 201/2011, come modificato dall'art. 1, comma 10 della legge n. 208/2015) in vigore da domani:
L'imposta municipale propria non si applica, altresì:
0a) per le unità immobiliari, fatta eccezione per quelle classificate nelle categorie
catastali A/1, A/8 e A/9, concesse in comodato dal soggetto passivo ai parenti
in linea retta entro il primo grado che le utilizzano come abitazione principale, a condizione che il contratto sia registrato e che il comodante possieda un solo immobile in Italia e risieda anagraficamente nonché dimori abitualmente nello stesso comune in cui è situato l’immobile concesso in comodato; il beneficio si applica anche nel caso in cui il comodante oltre all’immobile concesso in comodato possieda nello stesso comune un altro immobile adibito a propria abitazione principale,
(omissis)
Da quanto capisco mi sembrerebbe possa accedere all'agevolazione IMU solo chi possegga, nel territorio italiano un solo immobile, quello da comodare, o al max due, entrambi abitativi e nello stesso Comune, se uno è di propria residenza.
Mi domando in un caso diverso, per esempio di possesso anche della casa di origine al paesello ( che nessuno si compra) oppure anche di un magazzino o locale dato in affitto, quale convenienza ci sia a regolare la messa a disposizione della casa per un familiare tramite una formalizzazione, onerosa, di comodato ? Per i costi delle sue utenze o per la TaRi basta che lui vi ponga la residenza, o quest'ultima non viene concessa se non con una sottostante formalizzazione contrattuale ?
 

Nemesis

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Da quanto capisco mi sembrerebbe possa accedere all'agevolazione IMU solo chi possegga, nel territorio italiano un solo immobile, quello da comodare, o al max due, entrambi abitativi e nello stesso Comune, se uno è di propria residenza
No. Può possedere anche decine di immobili, di qualsiasi categoria catastale. Ma almeno uno di essi (oltre a quello da concedere in comodato, che deve in ogni caso non essere classificato nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9), deve essere ubicato nello stesso comune di quello concesso in comodato e costituire l'abitazione principale del comodante.
per la TaRi basta che lui vi ponga la residenza, o quest'ultima non viene concessa se non con una sottostante formalizzazione contrattuale ?
Per l'iscrizione anagrafica del comodatario si richiede che la sua occupazione dell'immobile non sia abusiva e in base a un titolo valido. Perché il titolo sia valido non è necessario che vi sia la stipula di un contratto scritto, e di conseguenza, registrato (*).
Pertanto sono sufficienti le due dichiarazioni: del comodatario; e del comodante (che conferma di aver verbalmente concesso il comodato al richiedente l'iscrizione anagrafica).
(*) A scanso di equivoci, è meglio ribadire che per accedere "all'agevolazione IMU" è tuttavia necessaria la registrazione.
 
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alberto bianchi

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io che ho concesso a mio figlio un appartamento a Torino
E meno male che non ce l'hai a Borgo San Pietro o (Moncalieri) Nichelino o Venaria, altrimenti in qualità di residente torinese non avresti diritto a tale agevolazione, anche abitando a pochi metri o centinaia di metri dall'appartamento dato in comodato al figlio.
 

essezeta67

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Lo scopo di agevolare i fabbricati dati in uso gratuito ai figli residenti nello stesso comune dei genitori è stato quello di evitare che case al mare o in montagna (utilizzate in genere per le vacanze) diventassero la casa residenziale (fittizia) dei figli e col comodato gratuito avrebbero pagato meno IMU e tasi...purtroppo nel pentolone ricadono tutti anche quelli degli esempi citati negli altri post.
Comunque rimango del parere che chi veramente è comodatario, residente nella casa dei genitori, visto che non paga nè affitto nè mutuo (e non è poco!!!) potrebbe "aiutare" finanziariamente il genitore proprietario a pagare IMU e tasi sull'appartamento in cui vive!!
 

quiproquo

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Lo scopo di agevolare i fabbricati dati in uso gratuito ai figli residenti nello stesso comune dei genitori è stato quello di evitare che case al mare o in montagna (utilizzate in genere per le vacanze) diventassero la casa residenziale (fittizia) dei figli e col comodato gratuito avrebbero pagato meno IMU e tasi...purtroppo nel pentolone ricadono tutti anche quelli degli esempi citati negli altri post.
Comunque rimango del parere che chi veramente è comodatario, residente nella casa dei genitori, visto che non paga nè affitto nè mutuo (e non è poco!!!) potrebbe "aiutare" finanziariamente il genitore proprietario a pagare IMU e tasi sull'appartamento in cui vive!!
Eccone il risvolto... segue aggettivo putrefattivo...Sono andato personalmente
mesi orsono all'Agenzia delle Entrate a postare il quesito per l'eventualità che la mia prima figlia
nuda proprietaria dell'alloggio dove risiede da sempre (io usufruttuario) potesse
rimborsarmi l'IMU e con quali modalità, oppure pagando direttamente il modulo f24...E' seguito l'imbarazzo della funzionaria che ha ipotizzato un extra reddito
per il sottoscritto...per cui,udite,udite... io dovrei aggiungere al mio reddito il rimborso IMU da parte di mia figlia e pagarci la relativa imposta. Questa è la regola condivisori propitiani,difensori ad oltranza del "vostro" legislatore... che sbandierate ad ogni piè spinto...La stessa funzionaria ingenuamente ha poi detto: ma se glieli dà in contanti..." Quel "ma" è tutto un programma...Può significare che il dare in contanti non lascia traccia e quindi rientra in un "DARE" generico tale che nè il fisco, nè il coerede leso dovrebbero mettere becco...ma non voglio allargarmi per riaprire dove la lingua batte...La funzionaria si rendeva conto dell'assurdità della cosa appena asserita e con un bel sorriso mi ha accompagnato alla porta.
Tu capisci Essazeta67 che per prevenire un eventuale sia pure diffuso illecito si
preferisce colpire alla cieca, mentre dovrebbe bastare la legge che colpisce chi
dichiara una falsa residenza. Ci sarebbe una cosa ancora più semplice e anche più redditizia per il c...ulacchione statale: L'abolizione divisoria sulle case: nè prima, nè seconda, nè terza...tutte uguali e tutte sottoposte al "balzello" comunque lo si voglia chiamare...esattamente come per le auto: non esiste la prima...la seconda...
la terza auto...Tutte eguali e ciascuna paga il bollo di circolazione in base al parametro stabilito ( cosa mi costringe a fare Nemesis che mi apostrofò severamente per aver parlato di grandezza al posto di cilindrata o altro valore che ora non ricordo più per la minimilità del particolare...). I parametri, auspico, dovrebbero essere parametrati alla superficie e non al valore catastale o peggio ancora a quello commerciale. La discussione in materia di IMU temo che resterà sempre aperta. Cordiali saluti. qpq.
 

fabjjo

Membro Attivo
Proprietario Casa
Cosa posso dire sull'argomento che non sia già stato detto??? Oltre alla crudeltà realizzatrice del legislatore dittatoriale anche insolentemente beffardo in questa
"concessione" divisoria (tanto per non perdere l'abitudine a dividere...*) non posso
che consigliare al postante di provare a corrompere il Notaio per accettare la rinuncia dell'usufrutto solo con una autentica della firma. Altrimenti sono soldoni con il rischio del futuro peso sulla vendibilità dell'immobile ( mutuo bancario...).
C'è qualcuno sul sito che ha sempre voglia di difendere il "legislatore" qualunque cosa faccia??? Un bravo, bravissimo per la sua cocciutaggine...Sempre degna di
attenzione e di rispetto anche da parte di Quiproquo.
(*) Non gli è bastato la suddivisione fra il primatista e gli altri...ora ha aggiunto quella
fra usufruttuari residenti e non per cui il primo potrà deridere o beffeggiare il parente,
l'amico o altri che gli venissero a tiro: Io ce l'ho...la residenza...e tu no...come sono
contento/a...Bravo governo che mi fai anche sf.ttere il prossimo...!
 

fabjjo

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Proprietario Casa
Chiedo cortesemente a quiproquo,
M'interessa molto la tua citazione circa " a corrompere il Notaio per accettare la rinuncia dell'usufrutto solo con una autentica della firma."
Mi potresti spiegare in parole povere cosa dovrei fare? Qualora trovassi un Notaio disposto? Che vuol dire con solo un'autentica della firma? Si può togliere l'usufrutto semplicemente così'?
 

alberto bianchi

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Proprietario Casa
@fabjjo , penso che ti convenga contattare @quiproquo in privato data la delicatezza dell'argomento.
E' sufficiente che tu clicchi sul suo nome, ti si apre il suo profilo, al centro della pagina trovi la voce contatta in privato . Clicca un'altra volta e scrivi quello te ti interessa, resterà una cosa riservata a voi due.
 
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Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
Qualora trovassi un Notaio disposto? Che vuol dire con solo un'autentica della firma? Si può togliere l'usufrutto semplicemente così'?
La rinuncia all'usufrutto di beni immobili è un atto per cui è richiesta solo la forma scritta, ex art. 1350, n. 5 c.c.
Per cui basterebbe una semplice scrittura privata (non autenticata).
Ma siccome l'atto di rinuncia si deve rendere pubblico col mezzo della trascrizione (ex art. 2643, n. 5, c.c.), e l'art. 2657 c.c. prevede che "La trascrizione non si può eseguire se non in forza di sentenza, di atto pubblico o di scrittura privata con sottoscrizione autenticata o accertata giudizialmente", per poterlo trascrivere è necessario o l'atto pubblico (redatto quindi da un notaio) o una scrittura privata con sottoscrizione autenticata (autenticata da un notaio).
 

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