quiproquo

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La rinuncia all'usufrutto di beni immobili è un atto per cui è richiesta solo la forma scritta, ex art. 1350, n. 5 c.c.
Per cui basterebbe una semplice scrittura privata (non autenticata).
Ma siccome l'atto di rinuncia si deve rendere pubblico col mezzo della trascrizione (ex art. 2643, n. 5, c.c.), e l'art. 2657 c.c. prevede che "La trascrizione non si può eseguire se non in forza di sentenza, di atto pubblico o di scrittura privata con sottoscrizione autenticata o accertata giudizialmente", per poterlo trascrivere è necessario o l'atto pubblico (redatto quindi da un notaio) o una scrittura privata con sottoscrizione autenticata (autenticata da un notaio).
Benissimo e grazie Nemesis fino all'ultima frase...Come ho più volte riportato dal "vivo" quattro notai si sono rifiutati di procedere con la semplice
dichiarazione autenticata...Credo per tutta Italia...vi è una memoria o come si chiama del collegio nazionale notarile con sede in Roma credo del 2014 dove con
argomenti insulsi, salvo la pesantissima circolare del fisco, cercano di giustificare
tale loro assurda posizione. Se propit fosse un associazione potremmo intentare una class aczion contro quest'altro medievale potere...Ho già risposto lungamente in privato al "povero" Fabjjo.." che qui risaluto. qpq..
 

quiproquo

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Ma avevi richiesto di autenticare la sottoscrizione della scrittura privata, senza successivamente eseguirne la trascrizione?
Ai notai per fare aumentare il "budget" chiesi anche di stilare la rinuncia e
tutte le pratiche conseguenziali compresa quella in Conservatoria e/o al catasto
e/o all'Agenzia delle Entrate o altro che il diavolo se li porti via...E poi scusami tanto Nemesis, io credo che tu legga, come faccio anch'io, tutti i topic...ed io avevo già postato il
preventivo scritto di uno dei più famosi studi notarili di Torino. Comunque il niet
è coram notaris e tanto notarono che quiproquo si arrese. Ora ne approfitto col tuo permesso di porre una riflessione. Questo problema della rinuncia usufrutto
è molto sentito e chiedo a te e agli altri propisti se non sia il caso di una lettera
aperta ai quattro maggiori quotidiani con preghiera di pubblicazione per iniziare
a muovere un pò le acque per poi giungere al politico. Nella vituperata America,
Il senatore di "zona" mensilmente si concede agli elettori per ascoltare doglianze e proposte. Il politico italiano che quando pavoneggia in televisione ama riferire
sulla sovranità del popolo e così dicendo gli ridono le labbra fino alla orecchie
può essere indotto a pensare sul problema solo se punzecchiato dal mediatore
mediatico...un altro stinco di santo. Mi ritiro nel pensatoio e vi saluto. qpq.
 

Nemesis

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Ai notai per fare aumentare il "budget" chiesi anche di stilare la rinuncia e tutte le pratiche conseguenziali compresa quella in Conservatoria e/o al catasto e/o all'Agenzia delle Entrate o altro che il diavolo se li porti via.
Allora non comprendo il motivo del rifiuto.
credo che tu legga, come faccio anch'io, tutti i topic.
No, non li leggo tutti. Qual era il motivo preciso del loro rifiuto?
 

quiproquo

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Allora non comprendo il motivo del rifiuto. No, non li leggo tutti. Qual era il motivo preciso del loro rifiuto?
Il rifiuto del "mio" Notaio era che lui era tenuto alle circolari dell'Agenzia delle Entrate o altre istituzioni che si erano già espresse sul fatto che la rinuncia di fatto era una Donazione e come tale doveva seguire la procedura relativa che obbliga all'atto
pubblico con la conseguenza del rifiuto per la semplice autentica...Quando gli opposi che l'autentica della firma sulla dichiarazione unilaterale dell' usufruttuario comunque prevista dall'orientamento era riservata al notaio in esclusiva per cui il rifiuto significava calpestare il codice civile, lui mi rispose, anche alterandosi, che fra la legge civile e quella tributaria lui doveva scegliere quest'ultima. Seguirono
altri contatti fra cui l'ultimo con il presidente dei notai di Torino che mi inviò
via email un preventivo...se vuoi te lo spedisco privatamente e così vedrai che aveva inserito una frase che contestai vivacemente...Prima ancora di quest'ultima bagattella notarile io, ai tempi di Arciera e Jerry48 avevo fatto un interpello alla direzione generale della "belva" che, stranamente mi rispose in solo sette giorni..
se si potesse rendere pubblica la risposta lo farei ben volentieri...ed in quella occasione lo resi ampiamente su Propit e resto perplesso sul fatto che tu non l'abbia letto...E lo sono anche perchè internet è pieno di interventi sul problema...
poi vi è uno studio del collegio notarile di Roma...tutti a favore del "rogito"...
Poi, e chiudo, ne parlammo abbondantemente con @Ollj che avendo lo stesso problema lo risolse in un altro modo rinunciando, se ben ricordo, alla trascrizione
in conservatoria...Lo strapotere dei poteri (consentitemi...) è tale fino a stravolgere
le stesse leggi quando le stesse danno un piccolo vantaggio al cittadino. Un concetto così semplice come quello della rinuncia viene subito appesantito da
argomentazioni di comodo tale da farlo diventare un calvario. Poi l'aspetto
più comune del nudo proprietario ( figlio/a) che vi abita al posto del genitore
non è stato previsto dal legislatore...col risultato che il genitore usufruttuario
di fatto non usufruisce per cui si trasforma in un uso passivo e per questo motivo vuol rinunciare...omissis...L'arricchimento anticipato del nudo proprietario con cui insigni giuristi si scannano a giurare non esiste...perchè lui già gode di questo
arricchimento e nel caso di mia figlia a Bruino lei ne gode sin dal giorno del rogito
(sono 25 anni...). Insomma il legislatore aveva previsto un usufrutto attivo e
non anche l'usufrutto passivo come migliaia di famiglie attestano e lamentano.
E' una delle tante porcherie che possimo ascrivere al potere tutto allargato fino ai notai. Che arroccati nel loro privilegio se ne fregano altamente delle lamentele dei cittadini... Gli avvocati, sotto, sotto anelano a farli sparire...fidando di prenderne il posto...Ma questa, non è materia di Quiproquo.
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
Il rifiuto del "mio" Notaio era che lui era tenuto alle circolari dell'Agenzia delle Entrate o altre istituzioni che si erano già espresse sul fatto che la rinuncia di fatto era una Donazione e come tale doveva seguire la procedura relativa che obbliga all'atto pubblico con la conseguenza del rifiuto per la semplice autentica.
Il fatto che l'atto sia attratto nel campo di applicazione delle disposizioni dell’imposta sulle successioni e donazioni e sconti le imposte ipotecaria e catastale in misura proporzionale, non è un motivo che rende possibile "l'attrazione" solamente nel caso in cui l'atto sia stipulato nella forma dell'atto pubblico.
 

quiproquo

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Il fatto che l'atto sia attratto nel campo di applicazione delle disposizioni dell’imposta sulle successioni e donazioni e sconti le imposte ipotecaria e catastale in misura proporzionale, non è un motivo che rende possibile "l'attrazione" solamente nel caso in cui l'atto sia stipulato nella forma dell'atto pubblico.
Nemesis...sarà o non sarà..qua si sta asserendo che i notai si rifiutano di farci
fare la semplice autentica della firma, nonostante le sentenze della Cassazione, a proposito delle quali sai cosa aggiunse il "mio" notaio?...: "Che finchè non ci saranno sentenze a Corti riunite loro non ne terranno mai conto..." Questo la dice lunga sull'animus pugnandi della Categoria...A questo punto io dico e propongo ai propisti più assidui compreso tu in primis: Telefonate al vostro notaio o a uno qualunque della vostra città e ponete la semplice domanda: Può (o si può) avallare una dichiarazione di rinuncia usufrutto di un alloggio con l'autentica della firma??? Alla risposta negativa, più o meno scontata, potrai chiederne il
motivo del rifiuto...a cui allargandosi: "Perchè allora non abdicate ad un "servizio" che pur avendo l'esclusiva non volete fornire???" La consulenza notarile non costa nulla e tutti i notai fanno preventivi gratuiti. Se poi tutti i propisti che leggeranno questo nostra piccola disamina volessero attuare la suddetta proposta si potrebbe avere un quadro più generalizzato della situazione
e delle varie motivazioni individuali al rifiuto...Se poi ve ne fosse almeno uno
che uscendo fuori dalla direttiva del proprio collegio volesse attuarla...ne
potrebbe ricavarne una grande opportunità professionale...Allora, vuoi iniziare tu
a contattare il tuo notaio e a condividerne la risposta sul sito??? Grazie. qpq.
 

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