Luigi Criscuolo

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@Excalibur ha scritto "Tanto è in pausa caffè quindi mi posso pure improvvisare costituzionalista:):shock:. I costituenti parlano di cittadini - che poi la cittadinanza si possa acquisire è un altro tema - e non indistintamente di essere umani."
Costituzione della Repubblica italiana, articolo 2 “La Repubblica riconosce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”. Questo pezzo di costituzione italiana riporta i principi espressi a Parigi nella dichiarazione dei diritti dell'uomo del 1789.
 

Excalibur

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La Repubblica riconosce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”. Questo pezzo di costituzione italiana riporta i principi espressi a Parigi nella dichiarazione dei diritti dell'uomo del 1789.
Sì lo so ora ti posto il dibattito in Costituente:
La nascita della Costituzione - Articolo 2
navigando, navigando vedi cosa intendevano.
 

Luigi Criscuolo

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@Excalibur ti posso portare un esempio più calzante del cambiamento di interpretazione degli articoli della costituzione? Incominciamo dall' art. 1 che recita: 2L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. "
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione."
La prima frase quella che riguarda il lavoro prima della fine del secolo scorso era intesa come "operosità dei cittadini" perché attraverso l'operosità dei cittadini si crea la ricchezza della nazione. Già dalla fine degli anni '80 del secolo scorso, si intende come "diritto al posto di lavoro fisso". Ed oggi che i datori di lavoro privati scarseggiano per ragioni economiche, tutti aspettano di entrare nel comparto pubblico.
 

uva

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Ritornando in argomento (l'esecuzione degli sfratti per liberare gli immobili occupati in modo irregolare) per non generalizzare troppo, io gradirei che quando si parla di diritto alla casa ci si ricordasse di parlare anche dei doveri.

Dovere di pagare il canone di locazione e gli oneri accessori; di pagare le rate del mutuo; di riconsegnare la casa presa in affitto nelle condizioni in cui la si è ricevuta salvo il deperimento d'uso; di rispettare il regolamento di condominio e/o i regolamenti comunali inerenti i divieti di far rumore, disturbare, ecc; di pagare la tassa comunale raccolta rifiuti; di pagare le bollette luce-acqua-gas.

Poi ci sono i casi di povertà, morosità incolpevole, persone che hanno perso il lavoro, non possono più pagare il mutuo, ecc. Se sono situazioni di necessità reali vanno considerate e sono degne di aiuto.

Se invece si tratta di persone per le quali il pagamento dell'affitto o del mutuo o delle tasse o delle bollette è l'ultima delle loro preoccupazioni perché hanno altre "priorità" (le vacanze, l'auto nuova, gli abiti all'ultima moda, ecc), allora le cose cambiano...
 

Luigi Criscuolo

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vedi cosa intendevano.
ho letto le prime 3 sedute poi mi sono stufato anche perché parlano sempre di "diritti dell'uomo" e non di cittadini italiani.
Poi sarebbe un controsenso, visto l'universalità dei principi espressi, dire i principi che regolano i diritti dell'uomo si applicano solo ai cittadini italiani. Forse intendevi il successivo art.3 che parla di cittadini. Ma anche qui i cittadini in senso lato sono tutti gli abitanti di un luogo o nazione, i cittadini italiani sono solo quelli che hanno la cittadinanza.
 

Luigi Criscuolo

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@uva dici bene ma in Italia il problema della casa è sempre stato trattato male e sopratutto dal punto di vista clientelare: guarda le case degli enti, non case di edilizia popolare, che a Roma sono moltissime, a partire da quelle di proprietà del Vaticano.
 

basty

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Non mi riferivo allo status del Vaticano e delle sue proprietà sul suolo italiano, ma alla tua affermazione:
il problema della casa è sempre stato trattato male e sopratutto dal punto di vista clientelare: guarda le case degli enti, non case di edilizia popolare, che a Roma sono moltissime, a partire da quelle di proprietà del Vaticano.
Che c'azzecca il modo con cui uno "stato estero" gestisce i propri beni?: qui stiamo parlando del problema casa, e come sono trattati dalla giustizia italiana i proprietari ed i conduttori. Stiamo parlando di differenze tra proprietà privata (di tutti, cittadini italiani e no) e proprietà pubblica (dello stato o enti pubblici italiani).
 

Gagarin

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Professionista
Se invece si tratta di persone per le quali il pagamento dell'affitto o del mutuo o delle tasse o delle bollette è l'ultima delle loro preoccupazioni perché hanno altre "priorità" (le vacanze, l'auto nuova, gli abiti all'ultima moda, ecc), allora le cose cambiano...
Purtroppo in questa categoria ne rientrano molti (troppi): a mio avviso (informandomi in giro), almeno a Roma, oltre un terzo dei morosi (i cosiddetti "professionisti dell'affitto": me ne sono capitati due e ora, prima di affittare, ci penso non dieci, ma cento volte..e faccio non uno ma cento controlli, anche perchè ora ci sono delle società anche online che fanno tutte le ricerche a prezzi molto modici).
 

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