Mi dispaiace avevo ragione : problemi con lottizzazione abusiva e urbanizzazioni
Acilia: scattano i sigilli per il complesso "Le terrazze del Presidente"
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da repubblica
Sequestro alle Terrazze del Presidente ora gli inquilini vivono in un cantiere
12 gennaio 2009 — pagina 2 sezione: ROMA
Soffiava un vento gelido ieri mattina tra le palazzine delle Terrazze del Presidente messe sotto sequestro cautelativo lo scorso 30 dicembre per speculazione edilizia. E non solo a causa della temperatura invernale. Oltre duecento persone infatti, tra affittuari e residenti del complesso residenziale, si sono radunate davanti uno degli ingressi di via di Acilia per un' assemblea organizzata con il passaparola. Così in uno scenario desolante, tra gru ferme da giorni e scheletri dei palazzi da terminare, tutti i partecipanti hanno posto le stesse domande:
«Ci butteranno fuori di casa?», «
Volevo vendere il mio appartamento, ma lo posso fare?».
Ancora: «I primi di dicembre ho firmato il compromesso per un' abitazione in una delle palazzine sequestrate. E ora?». Arbitro e promotore dell' incontro un residente, Fabrizio Ghico: «Nessuno ci butterà fuori di casa. Il provvedimento riguarda solo i quattrocento appartamenti messi sotto sequestro. Ma dobbiamo restare uniti - diceva - e decidere insieme cosa fare. Se dovesse partire un' azione legale da parte nostra deve essere compatta e coesa». Poche risposte concrete insomma, ma una proposta, quella di costituire un' associazione: il comitato Terrazze del Presidente. «Dobbiamo aspettare che la magistratura termini le indagini per capire cosa fare - ha concluso - e il comitato sarà un' arma in più con cui difenderci». Troppo poco per chi ha investito
circa settemila euro al metro quadrato e si aspettava di trascorrere il resto della vita in un complesso extra lusso. Così, tra gli inquilini dei palazzi c' è anche chi ha già preso provvedimenti legali: «Ho acquistato il mio appartamento nel 2004 - racconta M. L. - e non è tra i quattrocento sequestrati ma mi sono rivolto subito a un avvocato. Adesso, mi ha spiegato, il rischio è quello di vivere in un cantiere aperto. E, soprattutto, fermo. Inoltre - prosegue - gli estremi per agire sono diversi.
Da una parte non sono stati rispettati i progetti del complesso previsti. Per esempio il parco che sarebbe dovuto sorgere è molto più piccolo rispetto a quanto mi era stato detto. Dall' altra invece bisogna considerare i danni causati da questo sequestro che svaluta e blocca gli immobili. E' vero che dobbiamo capire cosa farà la magistratura, qui però ho investito tutti i miei risparmi e devo tutelarmi». - FLAMINIA SAVELLI
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YouTube - ACILIA: SEQUESTRO DEL CANTIERE "TERRAZZE DEL PRESIDENTE"