Dimaraz

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Guardi non so che fare perché mio padre con il notaio vogliono fare questo nuovo atto dove dona il terrazzo a mio fratello perché è la sua volontà e quella di mia madre che come ho detto è morta, se io mi oppongo loro mi portano in tribunale dove il geometra verrà chiamato atestimoniare a loro favore e dove la mia cognatina farà presente che in casa sonostate fatte modifiche che mio padre non ha dichiarato, modifiche che c'era nel momento della donazione ma che non risultano in planimetria,mi sa di minaccia.

Sarebbe causa persa...per il fratello ed il genitore.
Una prova testimoniale sulla "presunta" volontà di un defunto (madre) a nulla varrebbe stante l'assenza di testamento.

Nemmeno può essere revocata la donazione...o modificata.

Per quanto riguarda la nemmeno tanto velata finalità ricattatoria della vipe... ehm della cognata...non mi porrei eccessivi patemi visto che non sussiste l'idea (e la convenienza) di vendere.
 

quiproquo

Membro Senior
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Non mi pare questo il caso.

Qui è il fratello (o forse la di lui "moglie) a rivendicare cose non scritte.

Stante la mancanza di dati (valore delle 2 parti) noi ci dobbiamo limitare a spiegare quali siano i diritti fondamentali senza assumere le difese di alcuna delle 2 o se preferisci 3 parti in "causa".

Come spiegato da Gianco, se il notaio non ha trascritto correttamente, il "fratello" se la prenda con costui...ma anche con se stesso visto che ha il dovere di verificare cosa viene scritto.

Salvo eclatanti differenze "metriche"...vien da dire che Harmony, oltre alla minusvalenza determinata dall'usufrutto, si prende cura del "padre" (che pare contribuisca per la sola fornitura energetica)...e continua a farlo.
Il mio ultimo intervento era di carattere generale sul significato e
sugli effetti della Collazione...poi,come dicono gli avvocati, sul caso specifico vi è la "dura lex, sed lex..." che si puo rendere morbida
nel caso delle successioni con l'attaccamento filiale o altri nobili
e umanissimi sentimenti. Di nuovo Grazie. qpq.
 

Gianco

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Professionista
Quiproquo, concordo con te che le decisioni dei genitori vanno rispettate se personali e non influenzate dagli acquisiti, generi e nuore. Già, perché difficilmente fra fratelli si litiga se non intervengono gli esterni, sopra menzionati. Può capitare che le quote della divisione possano essere diseguali perché le parti scordano che magari durante il corso della vita hanno usufruito di altre condizioni di favore come potrebbe essere aver portato un figlio alla laurea, mentre l'altro ha dovuto lavora e magari ha contribuito all'economia della famiglia.
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
...mentre l'altro ha dovuto lavora e magari ha contribuito all'economia della famiglia


...o peggio mentre uno(alcuni) ha(hanno) conseguito il titolo di studio e contemporaneamente contribuito... mentre l'altro(-i) hanno "goduto" della vita.
Chissà perchè poi sono i secondi i primi a rivendicare presunte ingiustizie.

Il mondo reale è sempre più variopinto di come qualsiasi "narratore" lo possa raccontare.
 

harmony

Membro Junior
Proprietario Casa
Io sono la seconda mi sono diplomata in una scuola pubblica mentre mio fratello ha frequentato una scuola privata e nnsi è nemmeno diplomato ha sempre fatto lavori saltuari non ha mai dato un soldo....quindi chi è andato meglio?
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
I punti che abbiamo indicato io e Dimaraz sono solo alcuni, ma ci potrebbero essere tante variabili che solo le parti conoscono. Quello che si vuole fare capire è che prima di criticare l'operato del genitore sarebbe bene fare un attento esame di coscienza.
 

harmony

Membro Junior
Proprietario Casa
Permettetemi di sentirmi tradita da mio padre,che dopo la morte di mia madre che è stata. assistita solo da me e non dalla nuora l'ho fatto con amore perché una madre è una madre,a mio padre l'ho seguito abbandonando tutte le mie amicizie,non lo rinfacciò per carità anche ora gli voglio un mondo di bene,ma mi sento tradita
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
Io sono la seconda mi sono diplomata in una scuola pubblica mentre mio fratello ha frequentato una scuola privata e nnsi è nemmeno diplomato ha sempre fatto lavori saltuari non ha mai dato un soldo....quindi chi è andato meglio?
Replico ma penso anche a Gianco che come padre è più vicino alla mia impostazione e a Dimarraz che che mi ha indotto a riparlare della Collazione. Vedi gentile Harmony (che bel nome...molto vicino
alla mia spiritualità da musicista-pianista..), tu non conoscevi la Collazione ma in sostanza il contenuto era già dentro di te come di tutti gli italiani che da secoli sono sottoposti a tale legge. E' nel DNA
di tutti i popoli...chi più e chi meno...E' il concetto della DIVISIONE
che è un valore che viene applicato continuamente in tutti i gradi e livelli della società, della famiglia, della politica, della Chiesa ecc...
Moltissime cose e funzioni si impostano sulla competizione con l'altro e sulla classificazione dei gradi e dei valori...sui privilegi palesi ed occulti...Io non ho studiato filosofia e attingo solo dal mio vissuto allargato a quello notevole di parenti, amici e conoscenti, e perchè no...anche quella di circa tre anni su Propit con i tanti casi discussi. In tutte le famiglie con più di un figlio la competizione e la conseguente divisione inizia già dai primissimi anni dell'infanzia...basta osservare
un fratellino o sorellina con uno o una più grande...la mia prima figlia nata in Germania a due anni gridava: "E' di mio" su qualunque cosa le venisse sotto gli occhi...per fortuna la sorellina
nacque in Italia nove anni dopo. Ora col comune metro di contabilità familiare la prima meriterebbe per quel che ha dato al
padre vedovo da 26anni e alla sorella minore molto di più...
Così non è stato e probabilmente la seconda ha avuto qualche cosina in più...Impossibile da numerare...Perchè ho respinto da padre il concetto di "Merito..." sostituendolo con quello della "Necessità" del momento ed alle previsoni sul contesto occupazionale di ciascuna. La prima gode di un posto fisso dirigenziale in uno dei grandi ospedali di Torino con un marito altrettanto in un altro grande ospedale...la seconda ha un buon impiego senza la certezza del posto...il marito,divorziato, gestisce un piccolo laboratorio di cornici e deve provvedere ad un'altra prima figlia del primo matrimonio.
Non ho più niente, se potessi, darei ancora qualcosa alla seconda,
non ci penserei un attimo e la mia prima figlia che ha ben recepito
e assimilato il mio "comandamento" non muoverebbe ciglio. Tu hai dato a tuo padre molto di più di tuo fratello...Continua a dare quel che puoi senza confronti "contabili" col fratello e goditi la compagnia di tuo padre che probabilmente se la merita pure. Chiudo chiedendo scusa della lunghezza...ma l'argomento la meritava. Grazie a tutti
per l'attenzione. qpq.
 

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