Vorrei invitare i partecipanti al dibattito alle seguenti considerazioni:
Se vengono costruiti 1000 diversi muri in Gasbeton, pur se dallo stesso artigiano, e con materiale appartenente allo stesso lotto, e sugli stessi vengono realizzati altrettanti ancoraggi, con lo stesso trapano, stessa punta e vengono utilizzati 1000 ancoranti dello stesso lotto, serrati al valore prescritto dal produttore, e questa operazione viene effettuata dallo stesso operatore, si ottengono verosimilmente 1000 valori diversi di resistenza. I valori oscillano fra un valore minimo ed un valore massimo, e lo spettro di valori, se riportato in un diagramma descrive una curva a campana detta curva di Gauss o Gaussiana, che descrive l'andamento probabilistico del fenomeno. Se i 1000 campioni venissero realizzati con cura maniacale dal punto di vista dell'esattezza nella riproduzione, fermo restando l'andamento gaussiano del fenomeno descritto, si otterrebbero dei valori limite inferiore e superiore più ravvicinati. Quindi è matematicamente certo che a fronte di un valore più alto di tutti, ottenuto fra i 1000 campionati, ne esisterà uno opposto più basso di tutti (non necessariamente simmetrico). Se anzichè realizzare i campioni con le accortezze del laboratorio descritte in precedenza, si analizzassero i dati realitivi a 1000 cantieri diversi, con 1000 operai diversi e distribuiti in 1000 località diverse italiane, si otterrebbero dei valori limite molto distanti fra loro, ovvero un certo numero di ancoranti che "tengono" ed un altro numero di ancoranti che "non tengono". Bisogna inoltre definire un altro concetto, che è quello del coefficiente di sicurezza. Se realizzo un ancoraggio che resiste 100 kg (sul quale carico sono certo in considerazione di quanto appreso in precedenza), ed applico un peso da 99 kg, il mio ancoraggio "regge", posso raccontarlo a tutti, vantandomi di aver ottenuto un risultato superiore a quello raggiunto dagli altri. L'utente che ha chiesto aiuto al forum, voleva ottenere delle informazioni che le dessero sicurezza. Per poter affrontare correttamente il dialogo e dare alla lettrice la sicurezza richiesta, non basta proiettare sul suo personalissimo caso le nostre incrollabili certezze, in quanto i suoi parametri di riferimento sono SICURAMENTE diversi da quelli capitati ad ognuno di noi. Io che posso affermare di essere un esperto del settore, avendo progettato ed eseguito ancoraggi fino a 42 tonnellate, mi sono permesso di mettere in guardia la lettrice da facili soluzioni invitandola alla prudenza. Inviteri inoltre chi fosse "certo delle sue certezze" di leggere il libro - Il limite della dispersione- di F. Laner, Franco Angeli, dove vengono analizzati con approccio probabilistico un certo numero di crolli anche disastrosi e con numerose vittime definiti impossibili.
Scusatemi se ho cambiato tono, ma quando si tratta di sicurezza preferisco essere ascoltato, anche a costo di diventare antipatico.
Saluti a tutti