Quando ho cominciato la fare rilievi, 1969, mio padre, anche lui geometra, possedeva un tacheometro TG4 e le misurazioni si facevano usando la stadia. Poiché la precisione angolare stimata era al 0,01 centesimale, si eseguiva una celerimensura a raggiera, che veniva restituita con goniometro da 30 cm di diametro e scalimetro su carta lucida. Il rilievo veniva esteso a tutta una serie di vecchi confini e fabbricati, probabilmente inalterati dagli inizi del secolo scorso, periodo al quale si riferivano le rappresentazioni delle mappe catastali. Il lucido veniva sovrapposta alla mappa, facendo coincidere la maggior parte dei punti d'appoggio locali, analizzando la loro attendibilità. Con questo sistema si otteneva la posizione della stazione e l'orientamento più probabile. Rilevando i confini catastali della proprietà da riconfinare, leggendo i valori angolari e le distanze facendo il lavoro inverso rispetto al precedente, ci si recava in campagna, si faceva stazione sullo stesso punto, si orientava lo strumento con lo stesso orientamento precedente e imponendo l'angolo e la distanza di ogni vertice si ricostruiva il confine richiesto. Nel 71 acquistammo un T2 della Wild la cui lettura angolare era spinta al 0,0001 centesimale. Con questo strumento abbiamo riferito i rilievi ai punti trigonometrici, inizialmente con i classici Pothenot o intersezione inversa che ha subito dimostrato la sua imprecisione legata alle coordinate non precise dei punti trigonometrici, per cui si è optato con l'Hansen o base fittizia, stabilizzato con l'acquisto del primo distanziometro sovrapposto al teodolite, utilizzando il trigonometrico più vicino all'oggetto del rilievo per calcolare la distanza e quello più lontano per vincolare l'orientamento. Ottenute le coordinate del punto di stazione e lette le coordinate dei vertici del perimetro da tracciare, trasformando le coordinate rettangolari in polari, diventava un lavoro veloce e preciso. Il lavoro è stato sempre più facilitato con le stazioni totali, sempre le più evolute presenti sul mercato: Geodimeter 444 e Leica 1201 TCRP, in grado di misurare distanze fino a km 7,5 con un prisma e 750 m con raggio laser e lettura angolare di 0,0001 centesimale. Infine con la strumentazione GPS, rover più base sono in grado di operare in ogni luogo ed in qualsiasi condizione. La topografia fatta cisì da molte soddisfazioni.
Infine i punti trigonometrici, anche da noi spariscono: meno male che i campanili sono sempre lì, sono facilmente rilevabili con il laser e a giro d'orizzonte ne vedi una marea per la chiusura angolare.