@Ollj : grazie per la risposta.
Io parto dal presupposto che il locatore abbia già comunicato al conduttore moroso la propria volontà di avvalersi della clausola risolutiva espressa (art. 1456 Cod.Civ.) e la diffida ad adempiere (art. 1454).
E che sia stato già appurato che malgrado ciò il conduttore non ha pagato (nessun errore nel fare il bonifico, ecc: questa è una scusa che purtroppo i morosi tirano fuori per prendere tempo).
Per quanto riguarda la tolleranza da parte del locatore di ritardi nei pagamenti: questo può succedere perché i proprietari spesso cercano di "venire incontro" ai propri inquilini, tollerando ritardi nella speranza che la situazione possa migliorare. Ma non si può aspettare e pazientare più di tanto se il conduttore continua a non pagare e ad accampare scuse!
Quindi mi sento di affermare che i giudici dovrebbero capire le ragioni dei locatori esasperati dalla situazione causata di chi non paga ciò che deve pagare, prima di sforzarsi per cercare la buona fede dei conduttori morosi.
Io parto dal presupposto che il locatore abbia già comunicato al conduttore moroso la propria volontà di avvalersi della clausola risolutiva espressa (art. 1456 Cod.Civ.) e la diffida ad adempiere (art. 1454).
E che sia stato già appurato che malgrado ciò il conduttore non ha pagato (nessun errore nel fare il bonifico, ecc: questa è una scusa che purtroppo i morosi tirano fuori per prendere tempo).
Per quanto riguarda la tolleranza da parte del locatore di ritardi nei pagamenti: questo può succedere perché i proprietari spesso cercano di "venire incontro" ai propri inquilini, tollerando ritardi nella speranza che la situazione possa migliorare. Ma non si può aspettare e pazientare più di tanto se il conduttore continua a non pagare e ad accampare scuse!
Quindi mi sento di affermare che i giudici dovrebbero capire le ragioni dei locatori esasperati dalla situazione causata di chi non paga ciò che deve pagare, prima di sforzarsi per cercare la buona fede dei conduttori morosi.