Rispondo a @Gianco, e @Luigi Criscuolo ecc.
Luigi ha colto il senso delle mie obiezioni e successive domande: a me risultava che un contratto (scrittura privata) che trasferisca un diritto reale immobiliare, in mancanza di trascrizione, fosse inefficace. (art. 2643).
In presenza di detta scrittura non trascritta, un figlio poteva disconoscere la scrittura della madre e rivendicare la proprietà pro quota del fabbricato a cui la madre comproprietaria del fondo, aveva rinunciato in cambio dell'usufrutto?
@Dimaraz: credo tu abbia frainteso; nessuno ha accennato al trasferimento del diritto di usufrutto. Il caso su esposto era in linea con il tema principale della discussione: nonostante la zia apparentemente avesse titolo per essere proprietaria, esisteva un accordo privato in cui aveva scambiato un diritto con un altro. Ovvio che alla sua morte l'usufrutto era venuto a cadere. (ammesso ceh sia stato riconosciuto: vedi la conseguente domanda di Luigi e del sottoscritto)
p.s.: @Gianco
Mi verrebbe a dire: quando scimmiotti qualcuno di mia conoscenza, devi farlo bene: anche copiare è un'arte.
Luigi ha colto il senso delle mie obiezioni e successive domande: a me risultava che un contratto (scrittura privata) che trasferisca un diritto reale immobiliare, in mancanza di trascrizione, fosse inefficace. (art. 2643).
Penso ti riferisca al momento della successione: per dar seguito a quella scrittura che doveva quindi essere registrata e trascritta.pare strano che il notaio non abbia fatto registrare il tutto
Qui non so come leggerlo, nel caso della scrittura della zia, ipotizzando avesse successivamente avuto dei figli.In caso di successione, se esiste una scrittura privata e l'acquirente è nel possesso, generalmente la spunta chi ha la scrittura privata. Talvolta si finisce davanti al giudice.
In presenza di detta scrittura non trascritta, un figlio poteva disconoscere la scrittura della madre e rivendicare la proprietà pro quota del fabbricato a cui la madre comproprietaria del fondo, aveva rinunciato in cambio dell'usufrutto?
@Dimaraz: credo tu abbia frainteso; nessuno ha accennato al trasferimento del diritto di usufrutto. Il caso su esposto era in linea con il tema principale della discussione: nonostante la zia apparentemente avesse titolo per essere proprietaria, esisteva un accordo privato in cui aveva scambiato un diritto con un altro. Ovvio che alla sua morte l'usufrutto era venuto a cadere. (ammesso ceh sia stato riconosciuto: vedi la conseguente domanda di Luigi e del sottoscritto)
p.s.: @Gianco
Ma lo fai apposta o sei distratto? rileggi ed interpreta quello che ho scritto!
Mi verrebbe a dire: quando scimmiotti qualcuno di mia conoscenza, devi farlo bene: anche copiare è un'arte.
Io non vedo scritto ....=>... se trascritti in data successiva. (vedi art. 2644)La differenza fra una scrittura privata ed un'atto pubblico è che la prima, non essendo stata pubblicata in conservatoria, non è opponibile a terzi, mentre il secondo lo è ed eventuali contratti o atti relativi allo stesso immobile, ancorché trascritti, non producono effetti......=>