Per domicilio si intende il luogo in cui la persona ha stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi(art. 43, primo comma, c.c.).
La residenza è invece il luogo di abituale abitazione (abituale dimora, secondo il codice) di una persona (art. 43, secondo comma, c.c.). Essa è dunque una situazione di fatto, corrispondente al posto in cui un soggetto abita stabilmente.
La dimora è il luogo in cui il soggetto si trova soltanto temporaneamente.
Se per diversi motivi, capita di permanere per un
periodo superiore ai tre mesi in un luogo diverso da quello della dimora abituale,
per l’intera durata del soggiorno ci si può iscrivere
all’anagrafe assistiti del domicilio temporaneo come cittadini non residenti.
Cosa serve:
documento identità;
tessera Sanitaria;
tesserino sanitario dell’ASL di residenza;
certificato di residenza anagrafica o autocertificazione;
Inoltre in base al motivo della richiesta, oltre ai precedenti documenti
bisogna aggiungere i motivi se per lavoro:
certificato del datore di lavoro dal quale risulti che l’interessato è
dimorante in un Comune diverso da quello di residenza per un periodo
superiore a 3 mesi perché temporaneamente distaccato per motivi di
lavoro o in missione;
per motivi di studio:
certificato di frequenza dei corsi di studio rilasciato dall’Ente o Scuola,
con l’indicazione della durata del corso;
La scelta del medico è a termine, da un minimo di tre mesi ad un
massimo di un anno, rinnovabile per un massimo di due anni, qualora
ricorrano le condizioni.