Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
Invece di accapigliarvi su cosa sia o non sia...
permesso o non permesso....chiedetevi un paio di cose più sotterranee... 1) l'esigenza del legislatore di differenziare fra domicilio e residenza...2) Il nesso della modalità di tale legge con la sostanziale tendenza a non rispettarla da parte del cittadino quando se ne intraveda l'opportunità...
Chi di voi sia animato più dagli aspetti conseguenziali umani che non dai tecnicismi giuridici potrà trovare materia per approfondirne il senso e la portata.
Solo per completezza intervengo sulla parte in discussione. La sintesi che credo di poter indicare mi sembra la seguente:
Vivere nel senso di dimorare (dormire, mangiare, andare in bagno ecc...) senza denunciarlo all'anagrafe dello stesso luogo
è un illecito amministrativo che come ben ha spiegato Nemesis è soggetto alla rettifica automatica da parte degli addetti.
Che poi la tentazione di trasgredire per esigenze dovute all' intreccio con altre leggi ampiamente dibattute su propit sia umanamente comprensibile e in parte anche
accettabile lo lascio alla vostra sensibilità.
Un cordiale saluto a tutti. QPQ.
 

arciera

Membro Senior
Proprietario Casa
Quel "si puo' avere" sia l'una che l'altra era riferita, la frase, al fatto che "tecnicamente" esiste la differenza. @quiproquo non ammetterebbe tale differenza perché questa apre una serie di escamotage per aggirare le norme fiscali sia comunali che statali. Non sempre pero' e' così. Anzi al punto della discussione cui siamo arrivati, credo che potremo dire che siamo addirittura in presenza di una mancanza di normalizzazioni specifiche. Mi spiego: ho una casa a Roma. Devo andare a lavorare a Milano, vado in affitto, perché perdo l'agevolazione della casa a Roma? Io non ho più la residenza a Roma, dovrei vendere tutto e trasferirmi completamente a Milano. Lo Stato può obbligarmi a questo? Se il trasferimento io lo considero temporaneo, tre anni e poi ritorno a Roma, dovrei dopo tre anni rivendere tutto e ricomprare a Roma? Questa e' l'assurdita' che si manifesta. l'estrema mobilita' che i tempi moderni ci impone, freccia rossa che in tre ore sono a Milano, internet etc. deve imporre anche alla legge di normalizzare e quindi riformare gli istituti della residenza e del domicilio e quindi anche dello stato di famiglia e del nucleo familiare che oggi sono avvertiti non più corrispondenti.

Ad esempio: la dimora non può più avere quel peso specifico che aveva in una società più immobile e chiusa. Il nucleo familiare sono quei legami che si vogliono far riconoscere anche a distanza di continenti. (tanto e' vero che si sono create delle discrepanze rettificate da altre norme su altre norme, come per avere tasse universitarie più basse, non interessa più il nucleo familiare burocratico bensì quello reale. Conclamato dalla legge.
 
Ultima modifica di un moderatore:
J

JERRY48

Ospite
Vivere nel senso di dimorare (dormire, mangiare, andare in bagno ecc...) senza denunciarlo all'anagrafe dello stesso luogo
è un illecito amministrativo
Mi affaccio un pochino sbirciando, dopo aver letto vari interventi e a proposito delle storture delle leggi italiane che ti fanno anche dichiarare il falso.
Ma quando riguardo all'IMU lo STATO (o chi per esso) DELIBERA che due coniugi: Lucia Bianchi possiede al 100% una casa a Milano dove risiede anagraficamente e dimora e Mario Rossi possiede al 100% una casa a Torino dove risiede anagraficamente e dimora
  • Su entrambi questi immobili potrà essere beneficiata l'aliquota agevolata e la detrazione
Ma non vi sembra una contraddizione a tutto quello che si è detto sinora?
Come fanno questi due coniugi ad avere contemporaneamente la residenza anagrafica e la dimora abituale col proprio nucleo familiare in due città e due case diverse?
Il Dl specifico non ha complicato pesantemente le cose?
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
Mi affaccio un pochino sbirciando, dopo aver letto vari interventi e a proposito delle storture delle leggi italiane che ti fanno anche dichiarare il falso.
Ma quando riguardo all'IMU lo STATO (o chi per esso) DELIBERA che due coniugi: Lucia Bianchi possiede al 100% una casa a Milano dove risiede anagraficamente e dimora e Mario Rossi possiede al 100% una casa a Torino dove risiede anagraficamente e dimora
  • Su entrambi questi immobili potrà essere beneficiata l'aliquota agevolata e la detrazione
Ma non vi sembra una contraddizione a tutto quello che si è detto sinora?
Come fanno questi due coniugi ad avere contemporaneamente la residenza anagrafica e la dimora abituale col proprio nucleo familiare in due città e due case diverse?
Il Dl specifico non ha complicato pesantemente le cose?
Jerri48 non credo sia possibile la doppia residenza perchè uno dei due dovrà denunciare di non essere più in quel nucleo familiare; nel caso da te esposto la Bianchi dovrà dichiarare all'anagrafe di vivere e dimorare solo a Milano ( e non anche a Torino)
Il marito solo a Torino e non anche a Milano...
Se in realtà uno dei due alloggi è concretamente un secondo alloggio a disposizione per usi vari
(ospitalità gratuita,comodato, villeggiatura...)
mentre l'altro, il primo, è concretamente abitato dai due coniugi, ebbene si tratta di una falsa dichiarazione che, se scoperta, porterebbe alla nullità della stessa. Col ripristino della residenza reale del "falsario/a".
Tutto questo non ci sarebbe se il m......legislatore non avesse per motivi demagogici o di superficiale impostazione imposto la suddivisone immobiliare così come la conosciamo e la subiamo. A parità di reddito il proprietario di prima e seconda casa vedrebbe diminuito il suo reddito NETTO SPENDIBILE e di fatto il tenore di vita a fronte dell'altro con solo la prima casa. L'esempio emblematico su cui impostare riflessioni e confronti dovrebbe essere questo: Tizio a 35 anni dopo dieci di lavoro dipendente ben remunerato compra
con 30% di mutuo la sua prima casa. contemporaneamente il collega Caio a parità di reddito compra un identico alloggio alle stesse condizioni. Dopo altri dieci anni, a mutuo estinto, sia Tizio che Caio hanno risparmiato
un bel gruzzoletto e Tizio lo investe per comprarsi sempre con un muto al 30% un alloggetto per la villeggiatura. Caio decide di non essere costretto alla villeggiatura nello stesso luogo sine die e investe il suo pari gruzzoletto in titoli non azionari. Tizio con l'acquisto della casa-vacanza ha contribuito notevolmente alle entrate dirette e indirette del fisco e lo farà anche per il futuro e per questo verso il suo reddito netto spendibile
risulterà inferiore a quello di Caio, come pure la sua disponibilità monetaria. Caio nel frattempo con una maggiore disponibilità reddituale (ha minori spese di Tizio) potrà permettersi consumi superiori e diversificati di Tizio. Uno di questi è l'acquisto di una seconda automobile (mentre Caio continua con una sola)...Con l'incongruenza che la seconda automobile non paga un bollo e assicurazione con una maggiorazione così come accade alla seconda casa. Ritornando alla seconda casa-vacanza di Tizio a me appare che il M.....o legislatore oltre a incrudelirsi su di lui, voglia recuperare in parte o del tutto le modeste (???) agevolazioni previste per la prima casa. A questo punto si può ben capire, comprendere e anche accettare che la moglie di Tizio apparentemente si distacchi dal nucleo
composto col marito e vada a vivere sola soletta nell'alloggio-vacanza, con la relativa registrazione ex-novo in quel luogo che spesso col tempo diventa meno ameno...Cosa ne dite??? QPQ.
 
J

JERRY48

Ospite
A questo punto si può ben capire, comprendere e anche accettare che la moglie di Tizio apparentemente si distacchi dal nucleo
composto col marito e vada a vivere sola soletta nell'alloggio-vacanza, con la relativa registrazione ex-novo in quel luogo che spesso col tempo diventa meno ameno...Cosa ne dite??? QPQ.
Ti faccio altri due esempi sempre avvalorati dai nostri legislatori e quindi leciti:
Lucia Bianchi e Mario Rossi sono proprietari di un immobile al 50% ciascuno nel comune di Milano, dove dimorano entrambi.
Mario Rossi è proprietario di un immobile al 100% nel comune di ponte di Legno dove ha trasferito la sua residenza.
Mario Rossi non avrà diritto ad alcuna agevolazione, visto che egli dimora in un immobile diverso da quello dove ha la residenza.
Lucia Bianchi beneficerà delle agevolazioni per l'abitazione principale (aliquota ridotta e detrazione integrale) sull'immobile di Milano. (alla faccia del nucleo familiare unito)

Lucia Bianchi e Mario Rossi sono proprietari di un immobile al 50% ciascuno nel comune di Milano, dove dimorano entrambi.
Tutti e due acquistano un immobile al 50% nel comune di ponte di Legno dove è entrambi hanno trasferito la residenza.
Nessuno dei due ha diritto alla all'agevolazione per abitazione principale su nessuno degli immobili, in quanto per entrambi la dimora abituale differisce dalla residenza.

Quindi, come la mettiamo col certificato di residenza, stato di famiglia e domicilio abituale? Come fanno a combaciare contemporaneamente, senza infrangere le leggi?
Anzi non sai come muoverti e fare le dovute richieste ai comuni: di residenza, dimora abituale e stato di famiglia!!!
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
Ti faccio altri due esempi sempre avvalorati dai nostri legislatori e quindi leciti:
Lucia Bianchi e Mario Rossi sono proprietari di un immobile al 50% ciascuno nel comune di Milano, dove dimorano entrambi.
Mario Rossi è proprietario di un immobile al 100% nel comune di ponte di Legno dove ha trasferito la sua residenza.
Mario Rossi non avrà diritto ad alcuna agevolazione, visto che egli dimora in un immobile diverso da quello dove ha la residenza.
Lucia Bianchi beneficerà delle agevolazioni per l'abitazione principale (aliquota ridotta e detrazione integrale) sull'immobile di Milano. (alla faccia del nucleo familiare unito)

Lucia Bianchi e Mario Rossi sono proprietari di un immobile al 50% ciascuno nel comune di Milano, dove dimorano entrambi.
Tutti e due acquistano un immobile al 50% nel comune di ponte di Legno dove è entrambi hanno trasferito la residenza.
Nessuno dei due ha diritto alla all'agevolazione per abitazione principale su nessuno degli immobili, in quanto per entrambi la dimora abituale differisce dalla residenza.

Quindi, come la mettiamo col certificato di residenza, stato di famiglia e domicilio abituale? Come fanno a combaciare contemporaneamente, senza infrangere le leggi?
Anzi non sai come muoverti e fare le dovute richieste ai comuni: di residenza, dimora abituale e stato di famiglia!!!
Come vedi è un groviglio che non ci sarebbe se
il legislatore furbastro si fosse astenuto dal classificare gli immobili in base alla quantità posseduta. L'esempio più volte da me riportato
nei vari post da quando sono entrato in propit è
quello inattaccabile sulle automobili. Dove non vi è nessuna classificazione quantitativa. Il latifondista ex fradJACOno promosso da poco a " Trombone trombante la pianista" (chi va per questi mari... questi...strumenti...trova...) possiede oltre la prima auto una seconda, una terza, una quarta ecc...ad libitum...pagherà uno, due ,tre bolli e via dicendo senza nessuna variazione quantitativa...idem per la RC auto.
Sugli immobili invece risulta un guazzabugli
feroce e disumano. Tutto per ottemperare al comodo e ripetutissimo Diktat:" Divide et Impera". Nel frattempo Jerri mi vado a fare
un bicchiere di Cannonau...alla salute del nostro caro TROMBONE. qpq
 

Gratis per sempre!

  • > Crea Discussioni e poni quesiti
  • > Trova Consigli e Suggerimenti
  • > Elimina la Pubblicità!
  • > Informarti sulle ultime Novità

Le Ultime Discussioni

Alto