mapeit

Membro Senior
Proprietario Casa
Lo è. I contratti devono contenere una specifica dichiarazione che individui l'esigenza di transitorietà del locatore o del conduttore, tra quelle indicate nell'Accordo definito in sede locale, da provare, per i contratti di durata superiore a trenta giorni, con apposita documentazione da allegare al contratto.
Vabbé, non hai colto il senso. E' una dichiarazione che "attesta" una situazione, quindi aldilà del termine usato nel testo, il suo scopo è quello di attestare un dato di fatto.
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
Provo a chiedere
Dopo la spiegazione di @Nemesis , potresti chiedere conferma all'agente immobiliare che si occupi lei di ottenere l'asseverazione del contratto transitorio.
Molte Agenzie fanno questo servizio, e ho sentito dire che alcune si "accordano" col Sindacato asseveratore in modo che i contratti vengano approvati senza approfondirne troppo la regolarità.
Quindi non si può escludere che nel caso da te descritto venga accettato quel tipo di autodichiarazione.
 

Elisabetta48

Membro Senior
Proprietario Casa
@uva: Può darsi. Ora ho girato le osservazioni a chi mi aveva interpellato. Deciderà. Personalmente non amo molto gli accordi con l'amico dell'amico: se un domani arrivasse la richiesta di trasformare il contratto a 4+4 appigliandosi al fatto che l'esigenza non era documentata... Perché rischiare? Si fa fare un attestato e finisce lì
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
non amo molto gli accordi con l'amico dell'amico
Hai ragione, anch'io preferisco non rischiare utilizzando delle "scorciatoie".

Però devo dire che a volte sono i locatori a scegliere le vie traverse per far approvare i transitori.
Non volendosi impegnare per più anni con i contratti 3 + 2 stipulano dei transitori in accordo col conduttore. Poi cercano un professionista che riesce ad ottenere l'asseverazione da qualche Sindacato compiacente.
 

Gagarin

Membro Assiduo
Professionista
Ma se un conduttore vuole abitare in un posto per 6-8 mesi per motivi personali anche di semplice piacere o per "provare" come si vive in un quartiere prima di tentare di acquistare un immobile oppure se un locatore prevede che entro un anno il figlio si sposi e che, quindi, avrà bisogno dell'immobile, chi potrebbe certificare tali condizioni, se non gli stessi interessati? Quindi niente contratto transitorio in questi casi, pur legittimi (e anche relativamente frequenti)?
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
in questi casi, pur legittimi
Hai ragione, sono casi legittimi e frequenti.

Bisogna leggere cosa prevede l'Accordo Territoriale del Comune dove si trova l'immobile.
Qui a Torino per giustificare i contratti transitori è ammessa qualsiasi altra esigenza specifica (del locatore o del conduttore) collegata ad un evento certo a data prefissata espressamente indicata nel contratto e documentata.

Può sembrare abbastanza generico per ricomprendere varie esigenze delle parti, che però in realtà non si riesce a "documentare".

I matrimoni, convivenze e separazioni del proprietario e dei figli sono esigenze espressamente elencate tra le motivazioni ammesse. Ma non si possono documentare con certezza fino a quando si verificherà l'evento (matrimonio, convivenza registrata in Anagrafe, separazione legale).

C'è un caso che non saprei come si possa documentare: quando l'esigenza transitoria dell'inquilino è motivata da vicinanza momentanea a parenti bisognosi.
Penso che in tal caso bastino le autocertificazioni del conduttore e dei suoi parenti bisognosi.

Alla fine, gli unici casi in cui si può stipulare con tranquillità un contratto transitorio opportunamente documentato riguarda i conduttori con contratto di lavoro o trasferta a tempo determinato certificati dal loro datore di lavoro.
 

Gagarin

Membro Assiduo
Professionista
stipulare con tranquillità un contratto transitorio
In realtà i nostri "Soloni", con la volontà di normare tutto, anche l'uso della carta igienica e con la solita scusa della "tutela dei deboli" di <sinistra> memoria, hanno partorito la solita legge che complica la vita dei cittadini (soprattutto se locatori) e, nel caso specifico, come ormai avviene sempre più spesso da un paio d'anni, comprime le libertà individuali: una persona, avendone la necessità DICHIARATA, non è libera di sottoscrivere un contratto abitativo di pochi mesi, salvo che un terzo (?) certifichi la sua necessità e, se tale necessità non fosse certificabile dal famigerato terzo, il contratto non si potrà fare. Poi ci si domanda perchè nessuno investa più in Italia e perchè sempre più italiani se ne vadano a vivere all'estero...
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
comprime le libertà individuali: una persona, avendone la necessità DICHIARATA, non è libera di sottoscrivere un contratto abitativo di pochi mesi,
A parte le tue solite tirate, (non ammesse da regolamento), non so se sia corretto quanto affermi.
Distinguerei gli aspetti fiscali e gli effetti civili. A quanto pare ad es. risulta che gli uffici Agenzia delle Entrate registrino regolarmente anche contratti di 1-2 anni. Del resto nelle locazioni uso vacanze non ci sono limitazioni.
Quindi non è compressa la libertà, almeno mi pare.
Il problema è invece il rischio che corri: ti fidi delle dichiarazioni e disponibilità del conduttore? Cioè che una volta entrato non pretenda un regolare 4+4. Se si, procedi e stipula un contratto “corto”. Ma non pretendere di inquadrarlo come contratto transitorio ex L. 431 comma tal dei tali con i relativi benefici fiscali.

Qui non c’entra governo, Sx o Dx: non pretendere di disporre contemporaneamente di gallina, uovo e pulcino.
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
ti fidi delle dichiarazioni e disponibilità del conduttore?
Non ci si può fidare completamente di un'autodichiarazione, quindi il rischio della trasformazione da transitorio a 4 + 4 è concreto.
Per questo motivo anch'io ritengo che nei casi descritti da @Gagarin nel post n. #15 dovrebbe essere possibile un accordo tra locatore e conduttore.
Ad esempio: si stipula un contratto abitativo (a canone libero, senza le agevolazioni fiscali dei concordati) di 1 o 2 anni, rinnovabile per ugual durata in mancanza di disdetta. Regolando opportunamente la possibilità di recesso anticipato, ma evitando il rischio di trasformazione in 4 + 4.

locazioni uso vacanze
Sono soggette alla normativa delle Regioni e comportano altre procedure (registrazione sui portali regionali e della Questura, pagamento imposta di soggiorno).
 

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