Ciao a tutti, 2 anni fa ho comprato un appartamento (uso abitazione), subentrando come locatore in un contratto d'affitto commerciale che scade a luglio (12° anno).
E' mia intenzione ristrutturare l'appartamento per poi andarci ad abitare.
12 mesi prima della scadenza, su consiglio dell'agenzia immobiliare, ho inviato una raccomandata al conduttore scrivendo "....abbiamo deciso di non rinnovare l'attuale contratto....potrà seguire una nuova contrattazione ..."
Questo perchè secondo l'agente immobiliare, proponendo un canone doppio rispetto all'attuale, il conduttore scoraggiato, rinuncerebbe ad una nuova stipula senza poter pretendere l'indennità di avviamento.
L'attività svolta nel mio appartamento è una scuola privata per il recupero di anni scolatici, e leggendo in rete, sembrerebbe corrispondere a:
"L'attività scolastica esercitata a fini di lucro e con gestione a strutture imprenditoriale integra attività commerciale rientrante nella previsione dell'art. 27 della legge 27 luglio 1978, n. 392, sicché‚ al conduttore di immobile adibito alla suddetta attività spetta alla cessazione del rapporto l'indennità di avviamento.
* Cass. civ., sez. III, 29 maggio 1995, n. 6019, Giulivo c. Brancoli."
Infatti oggi alla mia proposta verbale del raddoppio del canone, ho avuto una controproposta di +100 euro rispetto al canone attuale, pena la rinuncia al contratto e la conseguente richiesta dell'indennità di avviamento.
Ora io prima di rivolgermi ad un avvocato, vorrei capire se sarei in qualche modo tutelato se invece di rinegoziare il canone, dichiarassi la verità, che voglio ristrutturare l'appartamento per poi andarci a vivere.
Spero possiate illuminarmi a riguardo, credo che non riuscirò a dormirci su.....
Grazie in anticipo a chi mi risponderà.
E' mia intenzione ristrutturare l'appartamento per poi andarci ad abitare.
12 mesi prima della scadenza, su consiglio dell'agenzia immobiliare, ho inviato una raccomandata al conduttore scrivendo "....abbiamo deciso di non rinnovare l'attuale contratto....potrà seguire una nuova contrattazione ..."
Questo perchè secondo l'agente immobiliare, proponendo un canone doppio rispetto all'attuale, il conduttore scoraggiato, rinuncerebbe ad una nuova stipula senza poter pretendere l'indennità di avviamento.
L'attività svolta nel mio appartamento è una scuola privata per il recupero di anni scolatici, e leggendo in rete, sembrerebbe corrispondere a:
"L'attività scolastica esercitata a fini di lucro e con gestione a strutture imprenditoriale integra attività commerciale rientrante nella previsione dell'art. 27 della legge 27 luglio 1978, n. 392, sicché‚ al conduttore di immobile adibito alla suddetta attività spetta alla cessazione del rapporto l'indennità di avviamento.
* Cass. civ., sez. III, 29 maggio 1995, n. 6019, Giulivo c. Brancoli."
Infatti oggi alla mia proposta verbale del raddoppio del canone, ho avuto una controproposta di +100 euro rispetto al canone attuale, pena la rinuncia al contratto e la conseguente richiesta dell'indennità di avviamento.
Ora io prima di rivolgermi ad un avvocato, vorrei capire se sarei in qualche modo tutelato se invece di rinegoziare il canone, dichiarassi la verità, che voglio ristrutturare l'appartamento per poi andarci a vivere.
Spero possiate illuminarmi a riguardo, credo che non riuscirò a dormirci su.....
Grazie in anticipo a chi mi risponderà.