Scusate perché dovrei pagare l'affitto nella casa dove ho sempre vissuto e sono nato, dove vivo da 25 anni, una casa dove ho il diritto di abitazione in quanto non posso permettermi ne affitto ne di comprare un'altra casa,
Il fatto che tu sia nato,vissuto per 25 anni in un appartamento, e non sia un grado di pagare un affitto, non sono condizioni sufficienti per non pagare l'affitto di detto appartamento.
Diverso è il diritto di abitazione nei tuoi confronti in quanto sei maggiorenne e hai un lavoro.
Vorrei ritornare sul discorso della proprietà dell'appartamento occupato da tuo padre con la propria famiglia.
E' presumibile, anche in assenza di tue specifiche, che con la morte di uno dei due genitori tuo padre sia diventato compropreitario di una parte indivisa dell' appartamento che occupava per comodato gratuito. Ciò è possibile solo se il primo genitore a morire aveva parte, o tutta, la proprietà dell'appartamento oggetto di comodato. Che questa fetta di comproprità possa essere aumentata con la morte dell'altro genitore, se quest' ultimo aveva parte di proprietà sull'immobile.
In ogni caso con la morte di entrambi i genitori le proprietà di quest'ultimi, in mancanza di testamenti, sono da dividere in parti uguali tra i figli.
Con la morte di tuo padre, se non ha fatto testamento, le sue proprietà passano a te, a tuo fratello e a vostra madre, coniuge superstite, nelle misure previste dal codice civile.
Ora il problema è: il diritto di abitazione della casa coniugale, riservato per successione al coniuge superstite ed ai suoi familiari, si applica anche alla casa che era occupata dal decuius in quanto comproprietario dell'immobile stesso e perchè sulla parte di non sua proprietà si presume continui il comodato d'uso gratuito?
Leggiti il punto 3 del link che ti allego:
http://www.altalex.com/documents/altalexpedia/2013/11/08/abitazione-diritto-di
Il diritto di abitazione alla casa coniugale sorge nel momento in cui il coniuge diventa "superstite" e deve dividere per effetto della successione parte della proprietà della casa in cui abitava. La legge gli riserva il diritto di continuare ad abitare in quella casa anche se la sua quota di comproprietà è minore rispetto a quella degli altri coeredi.
Nel tuo caso la situazione di partenza è diversa: tuo padre era coerede di quell'appartamento e quando è morto su quella casa erano già presenti degli altri comproprietari: in successione è andato 1/n di proprietà e su questa proprietà nessuno dei fratelli di tuo padre può avanzare pretese visto che dal suo matrimonio siete nati tu t tuo fratello eredi legittimari, assieme a vostra madre.
Io penso che il diritto di abitazione potrebbe farlo valere vostra madre nei vostri confronti.
Comunque io non ti sono avverso ti suggerisco una ipotesi conveniente per tutti, e non la guerra come vorresti fare tu: per te, tuo fratello, tua madre e per tutti i tuoi zii. L'unico problema è che è attuabile concretamente se gli appartamenti sono di uguale valore e tu hai solo due max tre zii.
La mia ipotesi è questa: per facilità considero 2 zii; questo significa che sia l'appartamento del primo piano che del piano rialzato sono frazionati in 1/3+1/3+1/3. Tu, tuo fratello e tua madre cedete agli altri due zii il vostro 1/3 di proprietà dell'appartamento del piano rialzato così loro diventano proprietari per 1/2 ciascuno di quell'appartamento. I due zii cedono a te, tuo fratello e tua madre, 1/6 ciascuno della loro proprietà dell'appartamento del primo piano (che voi occupate) siccome gli appartamenti sono di uguale valore non ci sarebbe scambio di denaro se non quello della registrazione notarile e catastale. A questo punto tu,tuo fratello e tua madre sarete proprietari di 2/3 dell'appartamento, dovete fare solo lo sforzo economico di rilevare il restante 1/3 (1/6+1/6) di proprietà degli zii. Ci sono tante soluzioni dal mutuo, se siete in grado di ottenerlo, alla scrittura privata nella quale liquidate tale somma mensilmente (come se fosse un affitto) fino all'esaurimento del debito (ed eventualmente degli interessi maturati per la dilazione di pagamento). Vostra madre potrebbe, nel medesimo atto, lasciarvi la nuda proprietà,divisa al 50% tra te e tuo fratello, e riservarsi l'usufrutto sull'intero appartamento (perché non si sa mai che la convivenza, che non mi sembra voi abbiate gradito, finisca).
Se qualcuno chiede lo scioglimento dell'eredità spenderebbe dei soldi per vedere la casa all'asta
in questo caso i soldi li dovresti spendere anche tu, tuo fratello e tua madre. Tutti i comproprietari partecipano alle spese per lo scioglimento della comunione.