Mi ha portato l'atto.
Spero di non essere contorto….
All'inizio c'è il frazionamento di un corte fatta da un geometra (Non so con che criterio).
La palazzina è costruita su 2 particelle, nel mezzo c'è la scala che porta agli appartamenti del piano Terra, Primo e Secondo (7 appartamenti). dove la proprietà degli appartamenti era ed è dei proprietari delle particelle, c'è un seminterrato comune e proprietari sono il genitore per 3/6 e i 3 figli per 1/6 ciascuno (sull'atra particella non hanno nessuna proprietà oltre al seminterrato).
Nel disegno la palazzina in pianta, a DX la particella che non interessa la corte, a SX le 2 corti che sono state divise secondo le quote di 3/6 al padre e 1/6 ciascuno ai figli secondo le quote di proprietà del seminterrato non tenendo minimamente in considerazione la proprietà degli appartamenti che su quella particella sono 4 (quindi come è arrivato a quelle quote?).
Il padre proprietario ed un figlio non risiedono a Roma e hanno fatto una procura all'altro figlio a vendere (solo a vendere). Come ha potuto il notaio accettare la procura del figlio/fratello per comprare se la procura non dice questo e non era presente all'atto?
Inoltre catastalmente 1 appartamento affittato da anni risulta al catasto come negozio, come ha fatto il geometra nel certificare la planimetria (non attuale) e nella certificazione energetica con sopralluogo a dire che quello è ancora un negozio? Non ha più serrande e vetrine ma un portoncino e finestra.
Inoltre anche la questione dei pagamenti non quadra, risultano degli assegni dati in pagamento mai incassati, infatti il fratello che vive fuori gli ha confermato che sia ora che al momento dell'emissione non ci stavano fondi e che l'assegno non è mai stato incassato quindi è palese che la compravendita è stata una manovra fittizia tesa a ridurre la massa ereditaria del terzo fratello.
Nella speranza di essere stato un poco chiaro...