Basandovi sulla vostra esperienza, l'inquilino di solito ha la faccia tosta di presentarsi e chiedere la grazia (3 mesi aggiuntivi)
Per esperienza devo dire che, purtroppo, la faccia tosta a volte ce l'hanno anche i giudici. Considerando l'inquilino moroso la parte debole del rapporto locativo, gli concedono il termine di grazia anche se non lo chiede.
E' già successo al Tribunale di Torino, non so altrove.
Temo sia quasi certo che il tuo inquilino chiederà il termine di grazia, motivandolo con la sua difficile situazione finanziaria, perdita del lavoro, familiari a suo carico, ecc. E lo otterrà.
Lo scenario a te più favorevole è che il moroso non si presenti in udienza. Ad esempio perché non ha ritirato le notifiche del tuo avvocato, oppure non conosce le procedure e pensa gli convenga rendersi irreperibile.
In tal caso il giudice convalida subito lo sfratto e ordina il rilascio dell'immobile, generalmente entro un mese. Il tuo avvocato notificherà il precetto. Nel caso l'inquilino non lo ritiri o comunque non rilasci spontaneamente l'immobile, lo sfratto verrà eseguito dall'ufficiale giudiziario. Che potrebbe decidere ulteriori rinvii, se riscontra criticità nelle condizioni dello sfrattato e/o dei suoi familiari conviventi (presenza di minori, anziani, malati, ecc. e loro difficoltà per trovare un'altra soluzione abitativa).
I tempi per rientrare in possesso dell'immobile possono essere lunghi: il tuo avvocato potrà darti un'idea di quanti mesi occorrono mediamente nella tua città.