Riprendo per Luigi Cr. Una premessa per Guardiano: è possibile che dalla RAI si tocchino aspetti politici non partitici, almeno lo spero.
Luigi, non sono le interruzioni che mi infastidiscono, bensì il potere che l'apparato
pubblicitario esercita e insiste sulla tipologia dei vari programmi, sul loro modo, sulla collocazione
oraria...sta di fatto che i miei tre fratelli ricordano ancora quando una ventina d'anni or sono andai in escandescenze quando permisero a quell'eccellentissimo imbonitore..ganimede..ecc.ecc. di impadronirsi
di un enorme spazio televisivo che avrebbe inevitabilmente costretto la RAI ad inseguire l'indice di ascolto, fino a quel momento indenne da tale necessità. Cosa che poi avvenne e verificabile con la scomparsa delle commedie teatrali, delle opere, operette, concerti e tutto
quanto non rientra nell'ambito "NAZIONAL- POPOLARE" come lo definì un presidente, delfino
di quell'altro mariulo che riposa ad Hammamet...
Quando questo avvenne la RAI aveva raggiunto il massimo della sua visibilità e forte della sua esclusiva poteva concretizzare la variabilità programmatica. Senza preoccuparsi del conteggio sugli ascolti. E avendo alla porta la fila degli inserzionisti. Il caimano non fece altro che imitare la RAI (è storia...) eliminando i programmi con bassi indici di ascolto. Giustamente tu parli di definire il concetto di qualità su cui non mi addentro..preferisco l'aspetto della variabilità dei programmi ormai ridotto ad una serie monotona
con poche varianti e dove il calcio, la canzonetta e
altri ripetitivi inserti riempiono tutti gli spazi possibili...(siamo l'unica nazione occidentale dalla grande tradizione musicale che da 60 anni ci propina il festival di Sanremo...) In questo bailamme si salva (solo un poco) RAI tre e molto di più RADIO tre. Questo è il primo tempo in sintesi...il secondo inizia quando lui,il malfattore, scese in politica. E quindi: "boccaccia mia statti zitta" Almeno per ora. Grazie. Quiproquo.