Tarvisium69

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Proprietario Casa
Buongiorno.

La casa che abbiamo acquistato confina con un canale, gestito dal Consorzio regionale.
IL canale è abbastanza trascurato, nel senso che la pulizia dello stesso non avviene troppo di sovente, per cui l'erba è sempre molto alta, l'acqua fa fatica a defluire e si forma una specie di palude che richiama una marea di insetti, qualche serpentello, forse topi ecc. ecc.

Quando ho fatto presente, al Consorzio, che avrebbero dovuto pulire il canale un po' più spesso, mi è stato detto che la mia proprietà non rispetta il minimo dei 4 metri previsti dal regio Decreto 368/1904, a causa della recinzione posta al limite della mia proprietà, a circa 2 mt dalla sponda. Pertanto, o demolivo la recinzione (a loro dire abusiva) per permettere ai loro mezzi di effettuare la pulizia o mi arrangiavo a pulire il tratto che interessava il mio confine. Pertanto, da quel momento in poi, mi occupo io della pulizia.

Ieri, nello scartabellare vecchi documenti della casa, mi sono imbattuto in una richiesta (del 1993) del geometra di allora e conseguente autorizzazione del Comune, per la sostituzione della vecchia recinzione preesistente, con quella attuale (di cui la discussione).

Posto, quindi, che la recinzione non è abusiva ma costruita con regolare permesso e in considerazione che pulire quella parte di argine mi costa tempo, fatica e denaro, posso utilizzarla per obbligare il Consorzio a pulire o, come credo, il Regio Decreto (ovviamente ancora in vigore), avendo forza di Legge, contrasta qualsivoglia autorizzazione comunale e quindi mi metto l'anima in pace e mi pulirò quel tratto a vita? :)

Grazie
Cordialità
Walter
 

Tarvisium69

Membro Ordinario
Proprietario Casa
Quale è preesistente, il canale o la recinzione? Hai fatto verificare i confini catastali?
La casa è del 1963, del canale ho notizia almeno dal 1940. I confini catastali sono stati verificati nel 2020 (la recinzione è a confine). MI è stato spiegato che non ha importanza se parte dei 4 mt previsti dal RD entrano nella nostra proprietà. Andrebbero comunque lasciati liberi per i mezzi atti alla manutenzione.
La cosa interessante è che i mezzi non potrebbero comunque entrare dalla strada, in quanto l'accesso alla sponda del canale è impedito: prima, da un ponte pedonale in ferro (costruito in accordo tra i due Comuni confinanti) e dopo da un capannone che, praticamente, termina a un metro dalla riva (e che, a dire del proprietario, è stato condonato). Oltre, c'è un altra abitazione che ha un recinto simile al nostro (e che, a dire del proprietario "è in regola").

Quando ho fatto presente il tutto, il consorzio mi ha informato che se i mezzi atti alla manutenzione e pulizia del canale, non possono entrare dalla strada, avrei dovuto farli entrare io attraverso la nostra proprietà e che comunque, per lo stesso motivo per cui io dovrei abbattere la recinzione, se loro solo lo volessero, potrebbero fare abbattere il capannone (o perlomeno la parte che crea impedimento).
Non contenti, a seguito delle mie rimostranze, hanno fatto fare un sopraluogo al custode delle acque, con conseguente raccomandata a tutti i proprietari, per informarli che le rispettive proprietà presentavano motivo di impedimento ecc. ecc. con prevedibili malumori nei miei confronti (sebbene nelle raccomandate non venga fatto alcun accenno alla mia persona ma evidentemente qualche "uccellino" al consorzio, ha cantato).

Il tutto è finito a tarallucci e vino, con le rispettive dichiarazioni che ognuno avrebbe provveduto alla sua parte di pulizia e chiuso il discorso ma la cosa, comunque, mi ha lasciato molto perplesso, oltre al fatto che la pulizia della propria parte è relativa a quel paio di metri dalla sponda, mentre la riva e l'alveo del canale è ormai una jungla di piante e l'acqua fa fatica a defluire, ristagnando.
 

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