Dimaraz

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Forse non hai colto il mio spirito: ognuno è libero di agire come crede...ma non pretenda di considerarsi dalla parte di quanto preveda la Legge (che oltretutto non ammette ignoranza).
 
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uva

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fra privati cittadini dove tu mi ospiti ed io ti curo
l'orto oppure dò lezioni di inglese a tuo figlio oppure "guardo" tua madre...
Fra privati cittadini questo si può fare a livello di collaborazione reciproca. Vedo che sei di Torino come me: forse sai che nella nostra città esiste una Banca del Tempo. So di persone che l'hanno utilizzata con successo (lezioni di inglese in cambio di lezioni di tennis); ma non penso che questa iniziativa comprenda anche l'ospitalità delle persone in cambio di un lavoro.
 

quiproquo

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Fra privati cittadini questo si può fare a livello di collaborazione reciproca. Vedo che sei di Torino come me: forse sai che nella nostra città esiste una Banca del Tempo. So di persone che l'hanno utilizzata con successo (lezioni di inglese in cambio di lezioni di tennis); ma non penso che questa iniziativa comprenda anche l'ospitalità delle persone in cambio di un lavoro.
Brava Uva, hai centrato il punto. In "Cambio di un Lavoro". La ragazza in questione non fa nè la colf, nè la badante quindi è improprio collocarla in quella
categoria. La ragazza potrebbe essere una maestra in trasferta per supplenza...
o qualsiasi altro lavoro del genere. Ma pur sempre un lavoro. che, come lo si intende prevede una prestazione manuale o una intellettuale o mista. Così impostato, il legislatore l'ha regolamentato nei modi che sappiamo. Ora, può capitare che per qualsiasi motivo tal lavoratore/trice possa decidere di farne uno
extra aggiuntivo al suo...Pensiamo all'esercito dei volontari...ce ne sono tanti che finito il proprio lavoro di base corrono a fare i portantini, i parainfermieri, e quant'altro e gratis et amore deo...Però torniamo al caso...Il postante ha parlato della sola assistenza notturna senza dettagliare se la mamma dovesse essere vegliata restando la barattante sveglia o semplicemente ad essere presente, magari nella stessa stanza con un suo lettino dove comunque dormire anch'essa... Nel primo caso sarebbe una prestazione insensata...Nel secondo, che mi sembra più probabile, chiedo: dov'è il lavoro??? Quello vero non quello di fare la guardia ad un bidone vuoto come ci dice una certa legenda metropolitana. Quindi più di uno scambio di lavoro tipo quello della banca del tempo a Torino dovremmo parlare di una Prestazione temporale da parte della comodataria o ospite o barattatrice che
rinunzia a disporre del proprio tempo notturno, costringendosi a quella presenza tutte le notti in cambio del piccolo alloggio dato in comodato o sotto forma di ospitalità o altro. Riepilogo: La madre 91enne viene visitata tutti i giorni dal figlio
che collabora alle varie mansioni casalinghe. La prestazione richiesta non è nè quella della colf, nè quella tipica della badante che di norma agisce su senescenti
non più in grado di gestirsi...non mi fate entrare in particolari scabrosi...Comunque niente di tutto questo nel caso postato e mi sembra che si
possa serenamente asserire che la ragazza non si sentirà una cenerentola...non
sarà una principessa...ma sicuramente una buona e onesta Comodataria...
Auguri a tutti. qpq.
 

quiproquo

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Il lavoro è proprio questo: la "presenza notturna" è una categoria specifica di lavoro domestico, distinta dall'assistenza o cura dell'anziano/malato.
Presenza notturna - Colf e badanti
Chiarissimo UVA. L'anomalia consiste nel fatto che la "prestatrice" non fa quel
lavoro di base magari anche registrato nelle liste dei lavoratori, ma ne fa un altro.
Provo con un esempio dal mio vissuto. Dal 1967 al 2001 ero un agente di commercio con p.IVA iscritto nelle liste della C.C. di Torino. Arrotondavo le entrate suonando in giro dove capitava (Educatorio della Provvidenza quartiere Crocetta, Circolo della Stampa estivo ed invernale, Circolo degli Industriali,
Circolo degli Ufficiali in corso Vinzaglio...Hotel Somis Cavoretto...Caffe Baratti, Caffe Fiorio ed altri che non ricordo più...e tanti tanti matrimoni e riunioni goderecce di professionisti fra cui, guarda un pò...gli avvocati...e anche funerali...)
Qualche volta gratis...la maggior parte con lo "sghei"...Come pensi ...come???
Omissis....(Albertone lo capirà...) Forse anche tu e forse anche LUI...Il purista
dimaraz ora avrà un bel dire su cosa sarebbe la "regola" ...E sarebbe vox clamantis in deserto (propit non è un deserto...)...Mentre in Germania come pianista professionista ero regolarmente inquadrato tanto che percepisco una pensioncina per i dieci anni di contributi versati da tutti i locali (datori di lavoro)
dove ho dato la mia prestazione professionale o il mio lavoro come dir si voglia.
Anche lì è capitato di ricevere degli extra da altri locali per prestazioni occasionali...Bene, tutti regolarmente denunciati; quando capitava che il locale
per rispettare il giorno di riposo ci sostituiva con "dilettanti" che ormai abbandonata la musica (come è successo a me per via della legge infame 633/41)
svolgevano un altro lavoro, gli stessi percepivano la pecunia brevi manu e senza clamori. Alla fine voglio sostenere che una prestazione occasionale fuori da un lavoro ufficiale e comunque extra, gratis o pagata, dovrebbe essere esonerata dalle
brame della Belva...Ma siccome la fame è insaziabile tutto si regolamenta con i
risvolti fiscali che tu ben conosci. Allora se tu decidi di fare una festicciola con parenti ed amici a casa tua ingaggiando uno o due musicisti lo sai che devi
dichiararlo all'altra Belva che comincia con la "S" e di conseguenza pagare
in chiaro l'eventuale compenso pattuito??? In difetto, nel caso venisse all'orecchio
di un Agente della Belva "S", lui ti bussa al campanello e con il tesserino di riconoscimento ti fa un bel verbale con tutte le conseguenze...e poi tanto per
gradire lo minaccia anche al "musicante" invitandolo a presentarsi in ufficio
con la lista dei brani eseguiti...Caro Dimaraz questa è la regola della 633/41 proveniente a sua volta da quella del 1865... Ora sostenere che dura lex, sed lex...
io rispondo ricorrendo all'Icona del FRAD...che sarà pronto a menare il suo cilindro a destra e a manca in difesa di un pur piccolo spazio di libertà che
l'infame non ha voluto concedere ai cittadini. Allora elargiamoci almeno noi di propit un minimo di comprensione vestendo i panni del cittadino e dimesso quello
del devoto alle regole, e chiudiamo un occhio, e nel caso del postante (comodante o ospitante) che qui saluto cordialmente per l'opportunità che mi ha dato, anche due. E grazie a tutti e ancora auguri. Quiproquo. (Pianista in letargo SIAE)...!!!
 
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sasisilu

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Dico umilmente la mia per riportare semplicemente la mia esperienza personale, dato che Uva ha chiaramente già detto come comportarsi. Io mi sono trovata esattamente nella stessa situazione. Ho registrato il contratto in comodato d'uso per il monolocale (dato che non potevo prevedere limiti di tempo) e ho fatto un regolare contratto di lavoro per la ragazza, pagando contributi "simbolici" per quattro ore settimanali.
 

Gianco

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Umanamente parlando, fin qui ho condiviso le opinioni di Quiproquo. Purtroppo se si dovessero rispettare le leggi che prevedono il rapporto di natura economica, prescindendo da quello umano, dovremmo sottostare a delle imposizioni inaccettabili.
 

quiproquo

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Umanamente parlando, fin qui ho condiviso le opinioni di Quiproquo. Purtroppo se si dovessero rispettare le leggi che prevedono il rapporto di natura economica, prescindendo da quello umano, dovremmo sottostare a delle imposizioni inaccettabili.
Grazie Gianco. Solo chi ne ha vissuto tanti di vissuti, può penetrare nella
Cosa con maggiore estensione ( qua il FradJACOno di altri tempi avrebbe trovato materia per le sue punzonature...Ma da quando è stato beatificato...non coglie più la palla al balzo...)...La coglierei io ma non si può "ciurlare" su stessi...Questo senza sminuire i più giovani che possono ben attingere sui "trattati" e "penetrare"
anche loro con una "chiave" diversa...Frad.!!! Ci sono tutti gli elementi per farci "drizzare" i capelli. Gianco sto scherzando e spero che anche la Tigre si unisca a noi. Di nuovo auguri a tutti e per i vostri pargoletti buona Befana e tante belle calze piene di... quiproquo.
 

uva

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Ho registrato il contratto in comodato d'uso per il monolocale (dato che non potevo prevedere limiti di tempo) e ho fatto un regolare contratto di lavoro per la ragazza, pagando contributi
Concordo e aggiungo che i contributi versati costituiscono un onere deducibile nella dichiarazione dei redditi del datore di lavoro. Sarebbe auspicabile che anche il compenso pagato alla badante/colf fosse, almeno in parte, deducibile o detraibile.
 

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