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Dai Vostri commenti, sempre graditi, leggo che l'Amministratore alla fine può interpretare come vuole la cosa. Per me è un'innovazione non indispensabile ma finalizzata al miglior godimento della cosa comune, ma rispetto i pensieri altrui.
Ancora una volta, diritto batte possessore 10 a zero. "Le leggi per i nemici si applicano, per gli amici si interpretano".
Sapessi quanto appassiona me, questo argomento, quando vedo una persona che ha speso 300.000 per comprare casa e ristrutturarla, e adesso inizia a mettere in discussione gli impianti e vuole rinnovare tutto.
Io penso che se uno ha i soldi che gli scappano dalle orecchie dovrebbe farsi un onesto esame di coscienza prima di coinvolgere gli altri (non abbienti) in spese NON INDISPENSABILI.
La serranda funziona bene dal 1960.
E sono pronto a scommettere che quando verrà modificata col radiocomando, almeno una volta l'anno si guasterà e avrà bisogno di manutenzione, mentre attualmente non ricordo neppure quand'è stata fatta l'ultima spesa per la serranda così com'è.
Claro que si.
Tanto per cominciare quell'estratto di "massima" cosi ridotta confonde chi legge.
Prendendo la parte finale: Cass. 26 maggio 2006 n. 12654 In tema di condominio, per innovazioni delle cose comuni devono intendersi non tutte le modificazioni [ qualunque opus novum ], ma solamente quelle modifiche che, determinando l’alterazione dell’entità materiale o il mutamento della destinazione originaria, comportano che le parti comuni, in seguito all’attività o alle opere eseguite, presentino una diversa consistenza materiale ovvero vengano ad essere utilizzate per fini diversi da quelli precedenti; peraltro le innovazioni, seppure possono derivare da modifiche apportate senza l’esecuzione di opere materiali, consistono sempre nell’atto o nell’effetto di un facere necessario per il mutamento o la trasformazione della cosa.