Premetto che quanto questi "signori" vogliono proporti è un reato, in quanto dichiareresti su un atto pubblico, il contratto di compravendita, il falso, ossia scrivi un valore di vendita mentre in realtà non è così.
Premetto anche che faresti bene a seguire i consigli di queenalexa.
Tuttavia, a titolo di cronaca posso riportare un sistema, ovviamente illegale, che ho sentito utilizzare in giro, di cui tengo a specificare che non ricordo ne dove e ne chi l'abbia attuato.
Tengo anche a precisare che è un fatto che io riporto per sola informazione e che non consiglio ad alcuno di attuare, anzi, se i moderatori del forum ritengono tale informazione dannosa ai fini del forum stesso, li invito ad eliminare immediatamente il post.
E' un sistema un po' macchinoso, ma spero di riportarlo nel modo più chiaro possibile.
L'immobile, oggetto della trattativa, doveva essere venduto a 74.000 E. Inoltre c'erano le spese notarili e le tasse che ammontavano a 4.000 E e il compenso del broker (a nero) di 2.000 E, in totale 80.000 E. Il compratore disponeva però soltanto di una somma di risparmio, 16.000 E, che non gli avrebbe permesso di coprire le spese, in quanto la banca gli finanziava soltanto l'80% del valore (di più non può o non gli conviene per via dei tassi di interesse eccessivi).
Fatto venire il perito della banca a visionare l'immobile e comunicatogli che il prezzo di vendita sarebbe stato di 90.000 E, questo approva il mutuo di 72.000 E.
A questo punto viene fatta una proposta di acquisto in cui il compratore lascerebbe in mano all'intermediario, un assegno circolare di 6.000 E, che in realtà viene immediatamente consegnato al venditore, il quale nel breve termine lo versa in banca, sorbendosi tutte le indagini varie e inventandosi un motivo sulla provenienza di quel denaro (ad esempio, regalo dei genitori).
Successivamente il venditore preleva dal conto 6.000 E in contanti, in questo caso senza rischi in quanto sono solo i versamenti oggetto di indagine ma non i prelievi. Questo contante lo consegna al compratore che lo versa a sua volta nel proprio conto, correndo i suoi rischi, ma sono fatti suoi.
La proposta viene accettata e a questo punto il valore residuo che il compratore deve coprire al rogito è: 90.000 E per l'immobile più 4.000 per le spese, meno 6.000 E già versati come proposta, quindi un totale di 88.000 E, che possono essere coperti, in quanto sul conto del compratore sono presenti i 72.000 E del mutuo più i 16.000 E di risparmio.
Al rogito, il compratore si presenta con due assegni circolari, uno da 4.000 E per il notaio e uno da 84.000 E per il venditore; quest'ultimo invece si presenta con 2.000 E in contanti in tasca che nel frattempo ha prelevato dai suoi risparmi.
All'uscita dell'ufficio del notaio, il vendiore consegna al compratore i 2.000 E in contanti che serviranno a pagare il broker. Gli altri 8.000 E di eccesso sul valore reale verranno restituiti in contanti al compratore, dal venditore, con tutta calma.
In definitiva, i rischi che corre il venditore (secondo me leggeri) sono:
- dichiarare il falso su atto pubblico (non sono esperto in legge per cui lo dico così!)
- indagine da parte dell'Agenzia delle Entrate per il versamento sul conto.
I rischi invece che corre il compratore (forse un po' meno leggeri) sono, oltre a quelli descritti sopra, anche, e sopratutto, il fatto che il venditore si intaschi l'assegno della proposta e sparisca oppure che all'uscita dall'ufficio del notaio scappi dalla finestra del bagno con l'assegno rigonfiato in tasca e non si faccia più sentire.
Piccola osservazione, il numero di giochetti di versa e preleva, dipendono solamente dalla quantità di risparmi che ha il compratore: se ha pochi soldi bisogna fare più iterazioni (proposta di acquisto, caparra, acconti, ecc.), e quindi rischiare di più, per abbassare man mano il valore residuo dell'immobile senza intaccare i risparmi, mentre se è più ricco, come nel caso appena descritto, con la sola proposta di acquisto e restituendo dopo il rogito mediante contante il valore in eccesso, si esaurisce il ciclo.
Saluti.