Franci63

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Con le firme delle due di proprieta' maggiore e la mia. Non ricordo, se avevano anche firmato gli altri due miei fratelli, forse no, ma la firma delle due con quote di maggior proprieta' e la mia ci sono. Puo' essere sufficiente?

giust'appunto a mio avviso e' piu' che sufficiente se ci sono le loro firme e solo una da chi ha parte minore.
Le firme o ci sono o non ci sono.
Dispiace aver perso tempo con una discussione lunghissima, i cui presupposti ora sappiamo essere diversi da come descritti inizialmente.
Le firme di tre su cinque su quella scrittura privata servono a poco, per assurdo chi non ha firmato magari non è nemmeno disposto a vendere e non ha nessun obbligo in tal senso.
Quella lettera è un tentativo di dare più efficacia esecutiva di una disposizione testamentaria che se fosse stata redatta sarebbe stata corretta da un giudice
Corretta da un giudice se un erede leso nella sua quota legittima impugnasse tali disposizioni lesive..
Un testamento lesivo di legittima può tranquillamente avere seguito, se tutti si dicono formalmente soddisfatti e non “protestano”. Succede spesso.

Comunque mi pare di capire che se si mette come clausola di buon fine della vendita, la spartizione in parti uguali, e si fa impegnare in un modo o nell'altro anche chi compra, quando deve emettere gli assegni, non credo ci possano essere problemi. Anche non avessimo fatto la scrittura privata. Giusto?
Giusto.
chi sono i contraenti di parte venditrice? tutti i proprietari o ne basta uno solo, magari di sua iniziativa?
Qualsiasi contratto preliminare di compravendita va firmato da tutti i proprietari.
Se firma solo uno (o più, ma non tutti e 5) , solo chi firma si obbliga a vendere, a suo rischio e pericolo che poi gli altri non siano d’accordo, con le conseguenze del caso.
Ma questo vale sempre, non in questo caso in particolare.
 

contro_idealista

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Le firme o ci sono o non ci sono.
Dispiace aver perso tempo con una discussione lunghissima, i cui presupposti ora sappiamo essere diversi da come descritti inizialmente.
Le firme di tre su cinque su quella scrittura privata servono a poco, per assurdo chi non ha firmato magari non è nemmeno disposto a vendere e non ha nessun obbligo in tal senso.

Corretta da un giudice se un erede leso nella sua quota legittima impugnasse tali disposizioni lesive..
Un testamento lesivo di legittima può tranquillamente avere seguito, se tutti si dicono formalmente soddisfatti e non “protestano”. Succede spesso.


Giusto.

Qualsiasi contratto preliminare di compravendita va firmato da tutti i proprietari.
Se firma solo uno (o più, ma non tutti e 5) , solo chi firma si obbliga a vendere, a suo rischio e pericolo che poi gli altri non siano d’accordo, con le conseguenze del caso.
Ma questo vale sempre, non in questo caso in particolare.
E' naturale che debbano esserci tutte e 5 le firme. Su questo non si discute, anche se le quote per legge sono diverse.
Quale problema potrebbero avere i miei fratelli o un fratello che a mia pari quota, cioe' inferiore alle quote maggiori per legge, se c'e' un accordo in cui uno chiede piu' soldi o cose implicitamente anche per loro, che sono elencati nella scrittura ( come detto, non sono due righe, ma c'e' tutta una parte anagrafica nella pagina precedente che descrive tutti e 5 i coeredi ).
 

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contro_idealista

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Comunque ho capito. E' meglio farlo scrivere e firmare da tutti all'atto preliminare di vendita. Cosi stiamo piu' sicuri che tutti si impegnano e chi non lo mantiene ne paga le conseguenze.
 

Gianco

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A parte il fatto che su 5 solo 3 hanno firmato, ma dovreste sapere che sui bollati o sugli uso bollo non si possono saltare le righe.
Infine se fra coeredi raggiungete l'accordo di dividere in parti uguali e l'accordo è sottoscritto, non credo proprio che possa essere impugnato dai loro aventi causa. Loro potrebbero intervenire per rappresentanza qualora non gli fossero riconosciuti i loro diritti, non perché li hanno concordati. Altrimenti se vendessero ad un prezzo inferiore a quello di mercato l'acquirente potrebbe essere sempre, nei limiti temporali, essere richiamato ad integrare.
 

Luigi Criscuolo

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Corretta da un giudice se un erede leso nella sua quota legittima impugnasse tali disposizioni lesive..
Un testamento lesivo di legittima può tranquillamente avere seguito, se tutti si dicono formalmente soddisfatti e non “protestano”. Succede spesso.
stiamo sempre a fare delle puntualizzazioni pleonastiche, Mo' tutte le volte che uno fa un testamento che lede la legittima di un erede legittimario bisogna scrive che la correzione delle disposizioni testamentarie il Giudice le fa solo se l'erede intraprende le vie legali.
E se un erede, prima di arrivare a depositare alla cancelleria del tribunale l'istanza, viene contattato dagli altri eredi che gli offrono il dovuto per evitare di spendere soldi in avvocati e consulenti non va bene lo stesso? Non c'è stata , nella sostanza, una correzione delle disposizioni testamentarie? Certo ci vuole l'accordo di tutti i chiamati all'eredità oppure un sacrificio di colui che vuole evitare di andare in giudizio.
Non so che esperienze tu abbia ma io, come CTP, posso dire che le liti per questioni ereditarie sono molteplici: dal latifondo della nobiltà romana da cui si è ricavato una lottizzazione che ha creato un quartiere, alla lite tra due sorelle che si litigavano un cammeo incastonato in una spilla di chiusura ed un anello con diamante da 2,5 c.ti appartenuti alla madre.
Poi è vero anche che molti figli succubi della personalità del genitore accettano che questi tratti i figli in modo differente: questo purtroppo nel meridione dove ai figli maschi si riservavano case e terreni mentre galline,oche ed anatre alle figlie, visto che avevano già la dote. E le tapine che non si sposavano facevano una vita grama.
 

basty

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figli succubi della personalità del genitore accettano che questi tratti i figli in modo differente
Che le questioni ereditarie siano le più spinose non ti dà torto nessuno.

Che in questo caso i figli siano trattati in modo differente è piuttosto opinabile, se non sul piano del diritto, sul piano dell'onestà e buonsenso.

Se ho capito bene il terreno era stato acquistato dal padre e la casa è stata poi costruita coi soldi della seconda moglie.
Al di la degli automatismi ereditari, mi sembra che la volontà del padre risponda ad una logica più che equa, volendo appunto trattare tutti i suoi figli allo stesso modo.

Ritengo le norme stabilite dal c.c. , di buon senso in generale. Ma in casi particolari possono generare discriminazioni ingiustificabili.

Questo è uno di quei casi, stando alla dichiarazione unilaterale della postante.
 

contro_idealista

Membro Attivo
Proprietario Casa
Che le questioni ereditarie siano le più spinose non ti dà torto nessuno.

Che in questo caso i figli siano trattati in modo differente è piuttosto opinabile, se non sul piano del diritto, sul piano dell'onestà e buonsenso.

Se ho capito bene il terreno era stato acquistato dal padre e la casa è stata poi costruita coi soldi della seconda moglie.
Al di la degli automatismi ereditari, mi sembra che la volontà del padre risponda ad una logica più che equa, volendo appunto trattare tutti i suoi figli allo stesso modo.

Ritengo le norme stabilite dal c.c. , di buon senso in generale. Ma in casi particolari possono generare discriminazioni ingiustificabili.

Questo è uno di quei casi, stando alla dichiarazione unilaterale della postante.
Grazie della solidarieta'. E' proprio cosi. E dividere in 5 parti uguali mi sembra il minimo per riparare al maltorto che vorrebbe invece fare la legge. Si tratta solo di trovare il modo giusto per farlo risultare e condividere da tutti senza appelli da parte di nessuno in seguito alla vendita.
Comunque ho dato in mano all'agenzia i file che ho postato dell'accordo e hanno detto che chiederanno ad un legale sulla validita' ( di cui io, a sentire voi, ho ormai i miei dubbi), ma mi hanno confermato che in fase di compromesso possiamo scrivere quello che vogliamo e metteremo sicuramente a verbale le richieste di divisione in modo risulti equo e giusto il ricavato dalla vendita per tutti, nessuno escluso.
In realta', mia madre l'aveva previsto tutto questo. Per questo aveva comprato in separazione dei beni un altra casa, dove da anni vive mia sorella, e di cui siamo eredi, questa volta in tre, noi figli della seconda moglie, mia madre.
E li c'e' un'altra questione, che postero', perche' voglio capire, su una eventuale donazione da parte mia e di mio fratello nei confronti di mia sorella.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Quale problema potrebbero avere i miei fratelli o un fratello che a mia pari quota, cioe' inferiore alle quote maggiori per legge, se c'e' un accordo in cui uno chiede piu' soldi o cose implicitamente anche per loro, che sono elencati nella scrittura ( come detto, non sono due righe, ma c'e' tutta una parte anagrafica nella pagina precedente che descrive tutti e 5 i coeredi ).
è proprio il panegirico che, a mio avviso rende inefficace lo scritto. Per avere validità il documento doveva fare riferimento alla proprietà e non alla eredità. " I signori........ proprietari in quote diverse dell' appartamento sito in ....... decidono di comune accordo che i proventi della vendita di tale appartamento vengano divisi in parti uguali. Tre righe con le firme di tutti.
Invece ti ritrovi un documento, firmato da tre persone su 5, che cerca di giustificare i termini dell'accordo con l'adesione alle volontà paterne che andavano ad intaccare la proprietà dei figli di primo letto, che ha la pretesa di avere validità ad ogni effetto e conseguenza di legge ma esclude la autentica notarile. Inoltre è formalmente sbagliato perché è stata lasciata libera la ultima riga della prima pagina. Vedi tu........
 

contro_idealista

Membro Attivo
Proprietario Casa
è proprio il panegirico che, a mio avviso rende inefficace lo scritto. Per avere validità il documento doveva fare riferimento alla proprietà e non alla eredità. " I signori........ proprietari in quote diverse dell' appartamento sito in ....... decidono di comune accordo che i proventi della vendita di tale appartamento vengano divisi in parti uguali. Tre righe con le firme di tutti.
Invece ti ritrovi un documento, firmato da tre persone su 5, che cerca di giustificare i termini dell'accordo con l'adesione alle volontà paterne che andavano ad intaccare la proprietà dei figli di primo letto, che ha la pretesa di avere validità ad ogni effetto e conseguenza di legge ma esclude la autentica notarile. Inoltre è formalmente sbagliato perché è stata lasciata libera la ultima riga della prima pagina. Vedi tu........
Hai letto il documento? Si fa riferimento esplicitamente a quella proprieta'. Per il resto, lo so, ci sono delle pecche. Ce l'ha fatto un Geometra, in nostra presenza, che in teoria, di certe cose dovrebbe essere pratico, e invece...
Io capisco, tutti i cavilli che vuoi, che potrebbero esserci o non esserci, ma non e' che mi stai dicendo che per non avere sorprese o problemi in Italia bisogna che tutti si sia laureati in Giurisprudenza. Non siamo per caso nel 2018, in cui i computer la fanno da padrona. Sfido io qualsiasi falsario a poter aggiungere qualcosa negli spazi vuoti, con stesso inchiostro, e su tutte le copie che sono state date a tutti. Questo poteva al massimo succedere 30 anni fa, ma ora non piu'. Quindi non e' quello il problema, al massimo e' nel contenuto del testo.
 

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