Elisabetta48

Membro Senior
Proprietario Casa
Ringrazio tutti. Direi allora che ci conviene al momento non fare nulla, se non trascrivere le indicazioni operative che mi avete dato così le imparo bene. Se la casa verrà venduta, da noi o dai nostri eredi, si farà in quel momento la pratica al catasto (spero che sia una pratica abbastanza veloce). Se invece gli eredi decideranno di tenerla, decideranno anche se continuare a tenere il terreno indiviso o se fare la pratica di divisione (lascerò loro anche le istruzioni su cosa va fatto...)
esaminare la possibilità di eliminare quell'innesto
Si, certamente, sarebbe la cosa migliore. Ma l'idea di rimetterci in pista con un lavoro così impegnativo non ci attira per niente. A parte che al momento la parte piccola è felicemente affittata quindi per ora nemmeno si potrebbe. Un domani, si vedrà.

A scanso di equivoci...non è che stiamo pensando al "dopo di noi" per colpa del virus. Già da prima studiavamo come organizzare le cose in modo da non fare ingiustizie. ;)
 

Elisabetta48

Membro Senior
Proprietario Casa
potreste fare comunque la vostra divisione e rimandare la concretizzazione di un eventuale divisorio
Parli della divisione del terreno, vero? Si in effetti potremmo procedere come dici. Il mio dubbio iniziale era se c'erano delle regole di divisione di cui tenere conto (la metratura, per es.). Visto che la divisione può essere fatta liberamente, più ci penso più mi convinco che dividere il terreno a metà sia la cosa più equa. Già un appartamento è sacrificato, almeno che abbia un giardino ragionevole.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Il proprietario è unico (mio marito e io al 50% per tutto l'immobile). La casa era nata asimmetrica per le esigenze familiari, una grande famiglia da una parte, due nonni nell'altra e di proposito si era lasciato il giardino ugualmente fruibile da tutti.
Sì e non l'abbiamo comperato noi per poi costruirci, l'ha comperato un costruttore che poi vendeva le case che ci avrebbe costruito sopra.
Riepilogando il lotto e le unità immobiliari sono tue e di tuo marito. Pertanto, posto che il fabbricato e le sue partizioni corrispondano al progetto, deve essere denunciato in catasto, riportando le unità immobiliari previste e realizzate. Ogni unità avrà un subalterno e il cortile può essere frazionato assegnandone delle porzioni a ciascuna unità e destinando le parti comuni a B.C.N.C.. Questa operazione può essere fatta dal tecnico, presentando le pratiche DoCFa al catasto senza doversi rivolgere al comune, che già ha rilasciato l'autorizzazione edilizia. Eventuale variazione dovrà essere comunicata all'ufficio tecnico comunale per poi inserirla nel catasto fabbricati.
 

Elisabetta48

Membro Senior
Proprietario Casa
posto che il fabbricato e le sue partizioni corrispondano al progetto, deve essere denunciato in catasto, riportando le unità immobiliari previste e realizzate.
Dal punto di vista catastale è tutto a posto: è stato realizzato quanto era stato previsto e autorizzato. I due appartamenti e i due garage hanno ciascuno il suo subalterno. Si tratta solo di fare una divisione del terreno per attribuirlo alle due unità abitative in vista del momento in cui ci saranno nuovi proprietari per i due appartamenti. Ora ho capito cosa va fatto. Resta da decidere se è meglio farlo subito noi o farlo solo al momento di una eventuale vendita (da parte nostra o degli eredi).
Grazie anche a te @Gianco per i sempre utili consigli
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
E' sufficiente che studiate le soluzioni possibili per il frazionamento del cortile in modo da essere pronti a presentare le planimetrie aggiornate con l'inclusione del tratto di competenza.
In definitiva le unità immobiliari con o senza cortile di pertinenza vanno accatastate entro trenta gg dalla fine dei lavori. Se successivamente restando invariati i proprietari interessati, si può variare la dividente del cortile a piacimento. Mentre se venisse variata la consistenza delle unità abitative dovrebbe essere presentato un apposito progetto al comune ed entro 30 gg dalla fine dei lavori va presentata la variazione in catasto.
 

Elisabetta48

Membro Senior
Proprietario Casa
essere pronti a presentare le planimetrie aggiornate con l'inclusione del tratto di competenza.
Penso che faremo così
se venisse variata la consistenza delle unità abitative..
Questo era il suggerimento di @basty. Rendere uguali le due unità abitative sarebbe l'ideale ora che è venuta meno l'esigenza familiare iniziale, ma dovremmo fare prima una bella trasfusione di energia... Non abbiamo più la forza di fare i capo-cantiere
Grazie ancora
 
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Gianco

Membro Storico
Professionista
Rendere uguali le due unità abitative sarebbe l'ideale ora che è venuta meno l'esigenza familiare iniziale, ma dovremmo fare prima una bella trasfusione di energia... Non abbiamo più la forza di fare i capo-cantiere
Ovviamente se si deve intervenire sulla consistenza delle unità immobiliari, quindi sulla loro estensione, occorre presentare un progetto per variazione delle unità immobiliari. Entro trenta gg dalla comunicazione della fine dei lavori, bisognerà registrare la variazione nel catasto fabbricati con la presentazione delle nuove planimetrie.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
ma dovremmo fare prima una bella trasfusione di energia... Non abbiamo più la forza di fare i capo-cantiere
Grazie ancora
Non sempre la redistribuzione dei locali comporta grossi lavori: dipende dalla destinazione delle due stanze. Se non ci sono destinate a bagno e cucina, non sarebbe una gran rivoluzione: rimane il riscaldamento.

Non è detto debba essere fatto subito: ma in caso di cessione o divisione, lo metterei in conto
 

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