Dal 2014 abbiamo (eredi) un immobile in altra località in vendita, con mandato ad una agenzia del luogo (c'è stato un periodo di interruzione per circa un anno perchè ci siamo rivolti ad un'altra agenzia, che poi ha chiuso). È una casa "a schiera" in un paesino, molto vecchia ma abbastanza rimessa a nuovo da lavori eseguiti nel tempo e completamente abitabile. Ora, in prossimità della vendita ad un acquirente interessato, e dopo molti e notevoli abbassamenti di valore "perchè il mercato non tira più come una volta" (parola dell'agente, siamo giunti a meno di un terzo del valore di partenza). a offerta accettata (solo tramite email, senza regolare proposta d'acquisto nè altro) è saltato fuori (negli ultimi mesi) che serviva l'APE (fatta fare a nostre spese da un geometra consigliato dall'agente medesimo), che la voltura fatta a suo tempo era erronea (a seguito di successione, messa poi a posto dal CAF che avevamo incaricato al decesso di mio padre, per un errore di trascrizione che hanno riconosciuto) e. ciliegina sulla torta, adesso la casa non si può vendere perchè è saltata fuori una planimetria del 1940 che non riporta i vani attuali, scale ecc. come nella odierna disposizione (alcuni del tutto mancanti)! Un secondo geometra incaricato sempre dall'agenzia ci ha sparato, per nuovo accatastamento ecc., almeno 2500€ di spesa, perchè senza far questo, appunto, la casa non può essere venduta. Abbiamo saputo che l'acquirente è un amico dell'agente medesimo, così come il geometra incaricato...ma è possibile e veritiero tutto ciò? E compete a noi una simile spesa (che altri geometri interpellati hanno consigliato di tralasciare, non facendo alcunchè e di vendere la casa così come sta ora)? E non possiamo addebitare tale spesa all'agenzia, visto che in 4 anni non si è accorta del problema e hanno la planimetria in mano da novembre 2017 (e a noi lo dicono solo ora)??? La tentazione di bloccare tutto (ripeto, non abbiamo firmato niente di ufficiale) e rivolgerci ad un legale è forte anzi, fortissima...!