njcos

Nuovo Iscritto
Gugli credo anch'io la seconda ipotesi sia la migliore visto che ci sono stati preannunciati tempi lunghi per l'assegnazione.
E pensare che c'è una coppia di ragazzi tramite l'agenzia immobiliare, che da ben 5 mesi tentano di acquistare la casa, addirittura la seconda proposta, di un mese fa circa, è stata pari alla perizia del CTU di 2 anni fa, che tradotto significa un' offerta da prendere al volo visto l'attuale crisi del mercato immobiliare, mentre sapete quale è stata la risposta della controparte? vuole una proposta di almeno 15mila euro più alta e tutti i soldi che ci sono nel conto di nostra madre...circa 30mila euro. Capito perchè ho ironizzato sul "Un giorno di ordinaria follia?".

Comunque grazie a tutti per gli interessati suggerimenti ed opinioni vi farò sapere gli sviluppi.
 

tovrm

Membro Senior
Proprietario Casa
tovrm la soluzione proposta non fa una piega, la cosa più ardua è trovare chi tira fuori il grano per comprarla per nostro conto visto che l'altro mio fratello è indigente ed io certo non posso affrontare una simile spesa da solo.
Però tutto sommato è molto meglio che chiederne l'assegnazione come intende fare l'avvocato perchè una volta assegnataci la casa si deve liquidare il terzo "matto".....si insomma...si ritorna punto e a capo.
E riguardo al fatto che, in disaccordo tra eredi il Giudice possa unicamente mettere all'asta, che ne pensi?

Come mettere all'asta un bene lo decide il Giudice.
Alle aste si può comprare anche contraendo un mutuo che potrai estinguere con il ricavato della vendita dell'appartamento a prezzo di mercato. A volte i tribunali hanno delle convenzioni con alcuni istituti che facilitano questa soluzione. Prova a farti due conti
 

njcos

Nuovo Iscritto
Ah! interessante tovrn me li faccio eccome 2 conti, grazie!

Aggiunto dopo 18 minuti :

Alla fine dei conti però mi chiedo una cosa, non sarebbe stato più semplice che il giudice valutato attentamente il non sussistere dell'opposizione a vendere della controparte e visto che invece la maggioranza degli eredi vuole questa vendita, concederla tramite l'aiuto di un'agenzia immobiliare al prezzo stimato dal CTU. Credo che la cosa si sarebbe conclusa in un lampo invece di mettere in moto l'ingranaggio dell'asta.
Mi sembra troppo comodo dare al giudice il potere di decidere solo per la soluzione dell'asta anzichè valutare bene i fatti traendone un giudizio, siamo capaci tutti a fare il Giudice in questo modo, della serie "non andate d'accordo? Bene, all'asta!".
 

raflomb

Membro Assiduo
Premesso che il fratello ribelle avendo costituito l'usufrutto sulla sua parte quota di proprietà, tanto matto non è, anzi lo definirei strategico in quanto ha costituito artificiosamente un ostacolo sia all'assegnazione che alla vendita del bene.
Se la CTU ha fatto una stima conveniente del bene sarebbe stato opportuno che i 2 fratelli, di comune accordo, chiedano l'assegnazione della quota del fratello ribelle, e tutto si sarebbe concluso rapidamente, ma c'è di mezzo l'usufrutto parziale, ed è qui l'ostacolo creato.
Affinchè la moglie del ribelle rinunci all'usufrutto parziale vorrà mercanteggiare, altrimenti rimane gravato sull'immobile fintanto essa vive. E' anche vero che la quota del ribelle oggi vale molto meno in quanto si tratterebbe di farsi assegnare la sua nuda proprietà e successivamente venendo meno l'obbirttivo del ribelle, potrebbe darsi che anche la mogli giunga a miti consigli nel vendere sul libero mercato l'immobile.
E' una partita a scacchi, proverei a chiedere l'assegnazione della nuda proprietà del fratello.
Il legale in questione non ha molte colpe, è la situazione che si è generata che obbliga a fare delle scelte che spettano ai 2 fratelli.
 

Gugli

Membro Attivo
DUBBIO
ripeto e chiedo a chi ne sa più di me:
'è legittimo cedere il diritto di usufrutto di una quota virtuale su immobile proindiviso quindi in comproprietà con altri ?'
non c'è niente a cui appellarsi ad es diritto di prelazione, illegittimità di cessione o altro
forse a questo punto ci vorrebbe un bell'intervento di un notaio
 

tovrm

Membro Senior
Proprietario Casa
Premesso che il fratello ribelle avendo costituito l'usufrutto sulla sua parte quota di proprietà, tanto matto non è, anzi lo definirei strategico in quanto ha costituito artificiosamente un ostacolo sia all'assegnazione che alla vendita del bene.
Se la CTU ha fatto una stima conveniente del bene sarebbe stato opportuno che i 2 fratelli, di comune accordo, chiedano l'assegnazione della quota del fratello ribelle, e tutto si sarebbe concluso rapidamente, ma c'è di mezzo l'usufrutto parziale, ed è qui l'ostacolo creato.
Affinchè la moglie del ribelle rinunci all'usufrutto parziale vorrà mercanteggiare, altrimenti rimane gravato sull'immobile fintanto essa vive. E' anche vero che la quota del ribelle oggi vale molto meno in quanto si tratterebbe di farsi assegnare la sua nuda proprietà e successivamente venendo meno l'obbirttivo del ribelle, potrebbe darsi che anche la mogli giunga a miti consigli nel vendere sul libero mercato l'immobile.
E' una partita a scacchi, proverei a chiedere l'assegnazione della nuda proprietà del fratello.
Il legale in questione non ha molte colpe, è la situazione che si è generata che obbliga a fare delle scelte che spettano ai 2 fratelli.

Scusa raflomb, ma quanto alla possibilità di revoca dell'usufrutto puoi dirci qualcosa?
 

raflomb

Membro Assiduo
Ritengo non ci sia spazio per la revoca dell'usufrutto, anche perchè, eventualmente, potrebbe essere posta in essere solo dal nudo proprietario, e quindi dal marito che ha permesso la sua costituzione, e non dai fratelli.
 

Gratis per sempre!

  • > Crea Discussioni e poni quesiti
  • > Trova Consigli e Suggerimenti
  • > Elimina la Pubblicità!
  • > Informarti sulle ultime Novità

Le Ultime Discussioni

Alto