dovendo vendere il mio appartamento, mi trovo nella necessità di gestire qualche piccola modifica – che non riguarda comunque la sicurezza - fatte per un utilizzo di maggior comodità degli ambienti (es: creazione di uno studiolo i da una porzione di garage mediante divisorio in cartongesso, apertura di un passaggio di comodo tra una tavernetta e l’adiacente scannafosso ecc.). Si tratta in sostanza di piccole modifiche che potrebbero interessare di mantenere al futuro acquirente, ma che il tecnico che dovrà certificare la conformità chiede – giustamente – di rimuovere o quanto meno di “mascherare” non essendovi i presupposti per una loro regolarizzazione. La mia domanda è: nella seconda ipotesi – e ovviamente previo accordo con la parte acquirente- avrebbe validità un atto privato tra le parti con la quale la stessa riconosce ed accetta l’esistenza di questa realtà – in modo tale da scongiurare il rischio di eventuali rivendicazioni postume di riduzione del prezzo per difformità? Io sospetto che un tale atto possa essere considerato nullo e comunque in caso di dubbio preferisco rimettere tutto in pristino; tuttavia gradirei ricevere un parere circostanziato al riguardo.
Grazie e saluti a tutti gli ospiti
Grazie e saluti a tutti gli ospiti