moralista

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:torta:Auguri per il compleanno, per quanto riguarda la ripartizione con la UNI10200, va bene nei paesi nordici non da noi con le costruzioni antecedenti al 2005 per i riscaldamenti centralizzati, sarebbe opportuno poter andare in deroga per queste costruzioni, ma per ora tanti ne parlano ma nessuno inizia una causa contro queste applicazioni di riparto che tanti ingiustamente ripartiscono
 

robertomarte

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Grazie a tutti x i graditi auguri. Chiarisco che i millesimi della quota involontaria , secondo la tabella stilata dal progettista , mi sono incrementati del 40 % rispetto ai precedenti. Sono d'accordo che non bisogna farne una questione di opportunità personale ma ritengo , e sappiate che non sono il solo , che la UNI 10200 sia una norma iniqua e ingiusta aggravata dal fatto che lascia spazio a differenti interpretazioni. Ho prova che i risultati del progetto fatto da differenti professionisti per condomini IDENTICI abbiano sortito a risultati profondamente diversi.
 

Dimaraz

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Chiarisco che i millesimi della quota involontaria , secondo la tabella stilata dal progettista , mi sono incrementati del 40 % rispetto ai precedenti

Questa andrebbe chiarita...salvo non siano intervenute variazioni o si siano corretti errori precedenti.

Quanto alle "interpretazioni" nei calcoli...tranquillo che se dai il compito a 10 tecnici diversi ottieni 10 risultati differenti...ma non capita solo per la UNI 10200.
 

Luigi Criscuolo

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con la installazione dei contabilizzatori di calore bisognerebbe creare una nuova tabella millesimale per il calcolo della quota fissa, che si basa sulle dispersioni delle superfici opache degli appartamenti: tipologia di muri perimetrali esterni,soffitti e pavimenti. Inoltre si tiene conto delle dimensioni delle superfici trasparenti (finestre) e dell'orientamento dei muri perimetrali rispetto ai punti cardinali. E' lo stesso calcolo che si faceva per l'APE (Attestato della Prestazione Energetica).
Il tecnico incaricato propone in base alla caratteristiche tecniche dell'edificio, ed all'uso, la percentuale della quota fissa, l'assemblea può ratificare o meno tale percentuale: una cosa è certa è che la percentuale andrebbe calcolata ogni anno.
Per coloro che abitano ai piani estremi, o con le pareti perimetrali rivolte a nord, il vecchio progettista ci aveva già pensato a compensare tali situazioni aumentando il numero degli elementi che componevano il calorifero.
Il problema dell'essere costretti a tenere tutta aperta la termovalvola (che praticamente ripropone la situazione vecchia anti contabilizzatori) dipende dal fatto che il vecchio progettista aveva fatto i calcoli con il fluido termovettore che circolava a 80/90° adesso se si ha installato le caldaie a condensazione la temperatura del fluido di circolazione è di 50/60° ( per far si che i fumi si condensino e cedano la loro temperatura al fluito termovettore in ritorno, così si spreca meno carburante per riportare in temperatura il fluido termovettore medesimo) questo fa si che i vecchi caloriferi anche se tenuti con la termovalvola tutta aperta non rendono perchè non vanno in temperatura. Da qui l'insoddisfazione generale: meno temperatura rispetto a prima e maggiori costi sempre rispetto a prima.
D'altra parte la legge che ha imposto i contabilizzatori si chiama "del risparmio energetico".
 

basty

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Questo criteri li ho trovati prima in una società che opera prevalentemente in Svizzera, ma poi ne ho trovate alcune anche in Italia. Non sarà perfetta, ma si può sempre provare a migliorare...
Ricordo che quando si è cominciato a parlare di introdurre la contabilizzazione calore, avevo trovato in rete una guida svizzera che effettivamente prevedeva come operazione preliminare alla contabilizzazione, il rilievo della esposizione e dispersione generale dell'edificio: tali consumi "involontari" venivano assorbiti dalla quota fissa.

Lo stesso criterio era previsto dalla legge regionale lombardia: che poneva come prerequisito, l'effettivo equilibrio termico del fabbricato, prima della adozione della contabilizzazione. Poi è intervenuta la recente legislazione nazionale e la UNI 10200

Ritengo quindi che la citazione senza correttivi della UNI10200 da pare del legislatore, metta in luce o una superficialità o mentalità talebana da parte degli estensori della legge. (e di chi la applica e condivide supinamente)

Sostenere che siano cavoli di chi possiede l'attico ecc, non considera che tutti in passato hanno acquistato in condizioni di "equilibrio" termico (sia pur convenzionale, essendo ottenuto con sovradimensionamento dei radiatori nelle esposizioni svantaggiate).

Tale sostanziale equilibrio dovrebbe continuare a rimanere. I consumi "volontari" sono altri: ed il risparmio energetico non lo si fa perchè si stà più al fresco.
Non sono le termovalvole a far diminuire i consumi.

Oggi bisogna avere la fortuna di avere dei con-domini con una sufficiente apertura mentale, in grado di capire che coibentare (se non lo è) la soletta dell'ultimo piano e del piano terreno, non va a vantaggio solo dell'ultimo o del primo piano: il risparmio diventa generale, se si consuma meno. Mentre all'opposto, tutto il costo va a danno del primo ed ultimo piano senza alcun risparmio.

Se si voleva un vero risparmi energetico occorreva sponsorizzare soluzioni di isolamento, sostenuto da tutto il condominio, non la guerra condominiale.
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Sincermente non comprendo perchè in 2 abbiate richiamato una "modalità Svizzera"...per prima cosa siamo in Italia, in successiva siamo in Europa...e la Svizzera non fa parte ne della prima e nemmeno della seconda.

Che poi nei vecchi impianti i progettisti avessero sempre tenuto perfettamente conto di posizione e dispersioni è una generalizzazione tanto banale quanto dire che la terra è piatta.

La parte fissa non deve tenere conto di alcuna "penalizzazione" determinata dalla posizione o da quanta superficie vetrata ha una abitazione rispetto ad un'altra.

C'è stata una "rivoluzione"...e non si può pretendere che valga quanto valeva prima.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Ecco un altro "talebano"....
Nessuno pretende niente: si esprime una valutazione sul merito: credo sia ancora lecito dissentire da certe scelte governative. O no?
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Beh...in questo caso il termine "talebano" è usato impropriamente.

Anche volendo ripetere l'uso "volgare" (ed errato) I "talebani" rifiutano per "credo" qualsiasi "modernità" e non accettano il progresso.


Se in un edificio (Condominio) le unità che sono più "disagiate" possono scaricare i loro oneri sugli altri ...ben difficilmente vi sarà una "spinta" a migliorare le cose.
Quindi chi è il "talebano"?
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Beh...in questo caso il termine "talebano" è usato impropriamente.

Anche volendo ripetere l'uso "volgare" (ed errato) I "talebani" rifiutano per "credo" qualsiasi "modernità" e non accettano il progresso.
Traduzione di parte e conclusione molto soggettiva.

Nel linguaggio corrente (volgare, errato o corretto che sia) il termine talebano ha per molti assunto il significato di stretto osservante di una legge o religione.
Cosa accettino o rifiutino, è secondario: certo non accettano deroghe da quella che considerano la corretta interpretazione ed applicazione del loro credo, che nel loro caso si identifica con la legge coranica.

Come chi ritiene di conoscere e applicare la corretta applicazione della direttiva sulla contabilizzazione.
Se in un edificio (Condominio) le unità che sono più "disagiate" possono scaricare i loro oneri sugli altri ...ben difficilmente vi sarà una "spinta" a migliorare le cose.
Tutto da dimostrare: ne sono la dimostrazione queste discussioni postate sul forum.

Ciò che appare ingiusto non induce affatto a risparmiare, ma solo a litigare.

Basta spiegare ai con-domini che una grossa fetta del risparmi ottenibile da una coibentazione collettiva, va a vantaggio di tutti e non solo al diretto interessato, e si salvano i cosiddetti capra e cavoli.
A me è successo: il consumo globale del condominio è diminuito in modo consistente, e la quota dell'ultimo piano, che prima era in rapporto di 1 a 1,8 rispetto agli altri piani intermedi, è scesa ad 1,2 (sostanzialmente accettabile), con soddisfazione di tutti.

Sono purtroppo rimaste le cessioni (=furti di calore?) fra u.i. adiacenti dove una delle due è disabitata e non riscaldata: anche questa è una anomalia della UNI 10200, al pari della applicazione nelle seconde case abitate per periodi saltuari.

I con-domini dovrebbero aspettare che provvedano sia gli organismi tecnici che legislativi?

Concludendo:
Quindi chi è il "talebano"?
 

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