Dimaraz

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Gli acquisti (tutti, anche quelli a titolo originario) di beni immobili effettuati da uno solo dei coniugi, durante il matrimonio, quando vige il regime patrimoniale della comunione legale, entrano a far parte della comunione stessa, sempre e automaticamente.



Sbagliato...troppo "categorico"...perchè esistono le "eccezzioni" (si pensi ai beni ereditati o ricevuti in donazione o a quelli acquistati con i proventi delle stesse e/o specificati in atto).

E l'acquisto avviene quando matura il termine legale di ininterrotto possesso.
Non quando vi sia l'eventuale sentenza dichiarativa dell'avvenuta usucapione.

Su questo non ci piove.
 
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Dimaraz

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Certamente ricade, se il termine per usucapire, come avevo scritto, è maturato mentre vige il regime di comunione legale.

Se il periodo necessario perchè si determini usucapione si compie in "costanza di matrimonio" ...ovvero il possesso si compie quando già si è in comunione allora anche il coniuge diventa comproprietario...ma se il tempo si "compie" prima, e la sola "dichiarazione" avviene dopo aver contratto il legame, allora la proprietà resta in capo al singolo.

Ps.
Invero è tema discussione se pure l'inizio del possesso debba coincidere con il matrimonio.

Tornando al caso preposto...se la moglie non ha posto firma ed il notaio non ha sollevato questione è facile supporre che la stessa non abbia fruito dell'usucapione.
 
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Dimaraz

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Il dubbio nasce perché non mi è chiaro se il figlio ha ereditato il possesso e quindi è un bene personale o se lo ha acquisito perché è lui ad avere avuto la sentenza di usucapione e quindi anche della moglie.

Ora comprendo l'evidenziato.
Leggendo dal telefono avevo inteso che avesse usucapito la proprietà al genitore (per questo avevo espresso perplessità).
 

Gianco

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L'usucapione in capo ai coniugi può essere riconosciuta se entrambi hanno posseduto l'immobile per vent'anni consecutivi. Mentre solo il marito dovrebbe avere maturato il diritto avendo cumulato il possesso ventennale fra il padre e dopo il suo decesso, personalmente. In sostanza la moglie non avrebbe maturato i vent'anni di convivenza in quell'immobile. Pertanto, sarebbe esclusa dalla proprietà.
 

Nemesis

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Si sta discutendo dell'acquisto a titolo originario da parte di un coniuge mente vige il regime di comunione legale. Come già scritto, tale acquisto rientra nella comunione.
Non si sta discutendo dell'acquisto a titolo originario da parte di entrambi i coniugi.
 

Luigi Criscuolo

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mi sembra di aver capito che i genitori del venditore abbiano posseduto un immobile per oltre 20 anni. Alla loro morte il venditore ha chiesto ed ottenuto la proprietà dell'immobile per avvenuto usucapione da parte dei genitori. Quindi a lui la proprietà è arrivata per eredità, e di conseguenza anche se sposato in comunione dei beni, tale immobile rimane di sua esclusiva proprietà. Ciò giustificherebbe il comportamento del notaio che ha ufficializzato la alienazione dell'immobile stesso.
Caso diverso sarebbe quello in cui il venditore abbia continuato il possesso dell'immobile e ne abbia chiesto per sè la proprietà per avvenuto usucapione.in continuazione con il possesso dei genitori. In questo caso essendo in bene acquisito in costanza di comunione dei beni l'immobile sarebbe stato al 50% di proprietà della moglie.
 

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