Allora, io ho capito che è morto il compagno di pipsilon e che il padre del de cuius ha quindi "destinato" tutti i beni del defunto alla sorella di questo.
Non so cosa intenda pipsilon per "destinare": il padre del compagno ha rinunciato all'eredità? oppure ha donato la sua parte alla propria figlia (sorella del compagno di Pipsilon)?
Poi dopo la morte del padre di Pipsilon, è stato rinvenuto il testamento olografo.
Il testamento è stato pubblicato.
Il compagno di pipsilon ha lasciato il padre e la sorella. Il padre è un erede legittimario, ha cioè diritto ad una quota dell'eredità che, nel nostro caso, dovrebbe essere pari ad un terzo (art. 538 cc, morte in assenza di figli e coniuge).
Il compagno di Pipsilon poteva pertanto disporre del proprio patrimonio in favore della compagna ma soltanto nei limiti della disponibile, cioè per i due terzi del proprio patrimonio.
Se non ho ben capito, che pipsilon ci corregga.
A proposito, Pipsilon ha avuto ragguagli circa lo stato della pratica?