Se vuoi essere utile, spiega. Altrimenti puoi anche non rispondere
Scusa, avevo integrato il mio intervento precedente e mi sono scordato di farlo notare. Comunque, cerco di spiegare la prassi catastale.
Ogni qualvolta si varia la destinazione di un terreno o di parte di esso, bisogna aggiornare la partizione e richiedere il cambio di coltura. Ovviamente il dovere introdurre un frazionamento costa ed i proprietari non sanno che dovrebbero seguire queste regole. Adesso con i contributi dati agli agricoltori e per evitare che questi dichiarassero una qualità superiore per ottenere maggiori contributi o sfruttassero la qualità esistente nei registri sebbene fosse stata estirpata, si sono avvalsi delle carte dell'ARGEA aggiornate con i rilievi aerofotogrammetrici. Per recuperare le tasse evase dalle colture censite con qualità inferiore, hanno provveduto a variare le parti di territorio e quindi di ciascuna particella interessata assegnandole la superficie desunta da detti rilievi variando la qualità con quella reale e non potendo variare sia le mappe, hanno optato per frazionare d'ufficio solo sugli archivi meccanografici. Per evitare di inserire altri numeri che avrebbero creato confusione hanno diviso la particella in subalterni letterari con tre lettere maiuscole.
Faccio un esempio riproponendo i dati forniti da dragone, integrati:
Originariamente:
foglio 47 mappale 40............................
seminativo ha 1.50.00 R.D. 15,00 R.A. 1,20
Variazione d'ufficio:
foglio 47 mappale 40 subalterno AAA
seminativo ha 1.00.00 R.D. 10,00 R.A. 0,80
......................................................BBB
uliveto........ha 0.50.00 R.D. 15,00 R.A. 1,20
Dovendo fare qualsiasi operazione occorrerà chiedere all'ufficio la fusione per ottenere la superficie catastale intera e l'ufficio la eseguirà così:
foglio 47 mappale 40.............................
uliveto........ha 1.50.00 R.D. 45,00 R.A. 3,60
Si ripropone la superficie totale applicando le tariffe della qualità più pregiata. Lo Stato mica ci deve perdere.
P.S. ho messo i puntini per accolonnare.