Buongiorno a tutti
siamo recentemente entrati in possesso per successione di un terreno agricolo; il vicino anni fa aveva posto lungo il confine una recinzione che col tempo si era piegata, rovinata ecc. per cui, con il suo consenso (verbale) l'abbiamo sostituita a nostre spese.
Ne abbiamo approfittato poi per posare dei tubi corrugati per l'elettricità e i relativi pozzetti di ispezione.
Il problema è che successivamente, dopo aver disboscato, ci siamo accorti della presenza di un cippo di confine che è posto a circa 15cm dalla nostra parte... mentre sull'altra estremità il cippo deborda dalla sua parte.
in sostanza, senza rendersi conto (immagino), il vicino ha posato la rete storta, e il terreno che perso su un lato l'ha più o meno recuperato sull'altro.
Ora se dovessimo regolarizzare la situazione dovremmo rimuovere la recinzione, le tubazioni ecc. ecc. e "raddrizzare" il tutto.
Come mi consigliate di procedere? E' chiara la buona fede delle parti e per noi non cambia nulla ma non vorrei che col tempo sorgessero problemi (magari ipotizzando di vendere); può andar bene un atto scritto tra le parti in cui si accetta la situazione?
siamo recentemente entrati in possesso per successione di un terreno agricolo; il vicino anni fa aveva posto lungo il confine una recinzione che col tempo si era piegata, rovinata ecc. per cui, con il suo consenso (verbale) l'abbiamo sostituita a nostre spese.
Ne abbiamo approfittato poi per posare dei tubi corrugati per l'elettricità e i relativi pozzetti di ispezione.
Il problema è che successivamente, dopo aver disboscato, ci siamo accorti della presenza di un cippo di confine che è posto a circa 15cm dalla nostra parte... mentre sull'altra estremità il cippo deborda dalla sua parte.
in sostanza, senza rendersi conto (immagino), il vicino ha posato la rete storta, e il terreno che perso su un lato l'ha più o meno recuperato sull'altro.
Ora se dovessimo regolarizzare la situazione dovremmo rimuovere la recinzione, le tubazioni ecc. ecc. e "raddrizzare" il tutto.
Come mi consigliate di procedere? E' chiara la buona fede delle parti e per noi non cambia nulla ma non vorrei che col tempo sorgessero problemi (magari ipotizzando di vendere); può andar bene un atto scritto tra le parti in cui si accetta la situazione?