1) I contratti di locazione parziale di immobile sono possibili per le varie tipologie (libero, concordato), quindi anche in caso di contratto transitorio.
Occorre leggere l'Accordo Territoriale del Comune dove si trova l'immobile per verificare quali sono le motivazioni ammesse per giustificare l'esigenza transitoria del locatore o del conduttore.
Tali motivazioni, a condizione che esistano realmente e siano tra quelle ammesse dall'Accordo, devono essere citate nel contratto transitorio e documentate.
Il contratto transitorio deve essere asseverato da un Sindacato firmatario dell'Accordo.
2) Essendo un contratto concordato per il quale il locatore opta per la cedolare secca, il canone sarà soggetto all'aliquota agevolata 10%.
Siccome hai scritto
Trattasi di una seconda casa.
ne deduco che il proprietario/locatore non vi abiti né la utilizzi per la propria attività, ma la tenga "parzialmente" a sua disposizione.
Non mi risulta che questa situazione particolare (alcune stanze affittate, altre a disposizione) abbia un "codice utilizzo" specifico nella dichiarazione dei redditi.
Per cui nella dichiarazione io indicherei in un solo rigo il reddito derivante dal contratto parziale transitorio con l'opzione per la cedolare.
Il sw dovrebbe confrontare tale reddito con la rendita catastale rivalutata del 5% (suppongo non aumentata ulteriormente di 1/3. Perché nella colonna "utilizzo" metterei il codice relativo alla locazione a canone concordato, non quello per immobile tenuto a disposizione).
Dal confronto verrebbe assoggettato a tassazione il maggiore tra i due importi.
Se è maggiore il reddito da locazione, andrà nella colonna "cedolare secca 10%" e tassato con quell'aliquota agevolata.
Se è maggiore la rendita, sarà soggetta a tassazione ordinaria.
L'argomento è particolare e un po' complicato.
Sarei interessata a leggere altri pareri sulla tassazione.