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JERRY48

Ospite
Dovrebbe, il coniuge che ha contribuito alla costruzione della casa, dimostrare con fatture o quant'altro (trasferimenti di denaro dal c/c), il pagamento del mutuo cointestato. Però è una cosa molto ardua, dimostrare il tutto in sede giudiziale.
 

tyubaz

Membro Assiduo
Proprietario Casa
...e se sono in separazione dei beni?dopo tanti anni di matrimonio abbiamo acquistato una casa dove viviamo, mia moglie ed io, la casa è intestata a lei e siamo in sep.ne beni, due domande:
1) potrebbe al limite, anche buttarmi fuori casa?
2) se lei decede prima di me, chi sono gli eredi? (abbbiamo 2 figli maggiorenni)
grazie!
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Quando, mezzo secolo fa,frequentavo con poco profitto l'Istituto Tecnico per Geometri avevo studiato (si fa per dire) che il matrimonio era un contratto.
Adesso non è più così: il matrimonio è atto negoziale.
Leggo da internet: "
il mio prof ce l'ha fatto scrivere ogni giorno: il matrimonio NON è un contratto. Perchè:
• non c’è un rapporto giuridico, quindi i diritti che conseguono al matrimonio non sono diritti reali e diritti di credito;
• non sorgono delle obbligazioni, ma degli obblighi.
Il matrimonio non crea/modifica/estingue un rapporto giuridico patrimoniale. Effettuato il matrimonio, scatta l’obbligo di produrre reddito. Non c’è un rapporto giuridico (ossia un rapporto che riguarda i diritti reali e diritti di credito); non sorgono delle obbligazioni, ma degli obblighi.
Se io non rispetto gli obblighi del matrimonio, come la fedeltà, c’è la separazione, la quale è una sanzione di carattere personale (non ha risarcimenti dal punto di vista patrimoniale)."

Ma allora, stando anche alla sentenza della cassazione citata da @JERRY48, che significato ha sposarsi in regime di comunione dei bene piuttosto che in regime di separazione dei beni?
Mi ero convinto, per capire la differenza tra i due regimi patrimoniali di matrimonio, che contraendo il matrimonio in regime di comunione dei beni, i beni di entrambi i coniugi si fondessero in un unico patrimonio indistinto e che nella ipotesi di una separazione detto patrimonio venisse diviso a metà indipendentemente dalle quote di partecipazione iniziali.
 

Elisabetta48

Membro Senior
Proprietario Casa
Ma allora è una separazione dei beni di fatto.
No, credo che il problema stia nel fatto che se il suolo è di proprietà personale ed esclusiva di uno dei due, vuol dire che gli è arrivato per donazione o successione e quindi non può entrare in comunione oppure che lo possedeva da prima e non lo ha fatto confluire nella comunione. A quel punto quello che viene costruito su quel suolo è solo suo.
Per questo motivo nel caso proposto da Lino è importante sapere di chi è il terreno
 
J

JERRY48

Ospite
Lino l'ha già specificato che il terreno è di proprietà di un coniuge, (acquisto, donazione o eredità) antecedente al matrimonio che sia in comunione o separazione di beni poco importa.
 
J

JERRY48

Ospite
Elisabetta, basta una visura catastale.
E' intestato al coniuge? Ok.
Donazione? ci vuole atto pubblico.
Eredità? Ok.
Donato non ufficialmente, come minimo usucapito.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
il terreno in quei tempi (1955) non so se gli è stato donato dai famigliari oppure veniva dato solo a parola, fatto sta che anche quando venne costruito l'immobile circa 8 anni dopo il matrimonio un coniuge per bontà fece risultare come proprietario l'altro
Scritto così sembra che chi avrebbe dovuto essere il proprietario legale ha ceduto, con la scusa della comunione dei beni. la propria titolarità all'altro coniuge; oppure, che chi ha finanziato la costruzione della casa non era il proprietario del terreno.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Se fosse vero che il terreno era di terze persone ed il possesso da parte dei coniugi è avvenuta in assenza di atto pubblico, si può ipotizzare un'usucapione da parte della copia ed un'eventuale intestazione fatta a nome di uno dei due, quando il catasto accettava l'intestazione a chiunque a prescindere se avesse titolo. Addirittura il genitore, che sopraelevava sul suo fabbricato, poteva intestare direttamente il figlio, solo o con la consorte, evitando l'atto pubblico. Se fossimo in presenza della ipotesi prospettata, i figli sarebbero eredi della quota, derivante dal genitore deceduto.
 

Elisabetta48

Membro Senior
Proprietario Casa
Come sempre, le cose sono o possono essere più complicate di come appaiono a prima vista. L'unica è studiare tutte le carte e fare tutte le visure che si può. Dopo forse si comincia a capirci qualcosa
 

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