Ciao, ho questo particolare problema... Gigi e Rosa donano la nuda proprietà di 1 immobile ai figli, a ciascuno 50% dell'immobile, di €113000(val. nuda proprietà) nel 2011, riservandosi il diritto dell'usufrutto fino alla morte. Insieme all'atto della donazione inseriscono anche 2 assegni di 50.000 ciascuno intestati ai figli per la ristrutturazione della casa. I figli cominciano a fare la ristrutturazione della casa pagando le varie spese dai loro conti. I genitori tramite bonifici(quindi donazioni indirette) danno ai figli altri €200000 per lavori. Lavori che hanno migliorato l'immobile, hanno aumentato i mq aggiungendo un piano alla casa e hanno completamente ristrutturato gli interni e gli esterni. Tutti i lavori sono stati pagati dai figli, dal loro conto corrente cointestato cioè i nudi proprietari. Ora i genitori sono morti e hanno lasciato un testamento a favore del figlio Andrea come erede universale. Il secondo figlio Geronimo vorrebbe avere la sua parte di legittima lesa in quanto ci sono altri beni che fanno parte del patrimonio ereditario. Ora il fratello Andrea vorrebbe fare la collazione dei beni inserendo l'immobile donato al valore di mercato al momento dell'apertura della successione(1.000.000) più le donazioni per ristrutturazione. Il fratello Geronimo invece vorrebbe inserire l'immobile donato al valore della piena proprietà al momento della donazione (180.000€) in quanto il valore attuale della casa è tale(1.000.000€) proprio per le migliorie effettuate da loro in qualità di nudi proprietari + le le donazioni ricevute per ristrutturare.
Considerando l'intenzione di Andrea, Geronimo avrebbe quindi un'anticipo sull'eredità di 650.000€ da detrarre dalla sua quota di eredità.
Considerando invece l'intenzione di Geronimo, dovrebbe avere un'anticipo sull'eredità di 240.000€ da scalare dalla sua quota di legittima.
Qual è secondo voi il valore di donazione da prendersi in considerazione? In rete trovo sentenze della corte di cassazione contrastanti tra di loro quindi volevo avere un'opinione di qualcuno che ci è già passato magari ma qualsiasi consiglio sarà ben accetto.
Considerando l'intenzione di Andrea, Geronimo avrebbe quindi un'anticipo sull'eredità di 650.000€ da detrarre dalla sua quota di eredità.
Considerando invece l'intenzione di Geronimo, dovrebbe avere un'anticipo sull'eredità di 240.000€ da scalare dalla sua quota di legittima.
Qual è secondo voi il valore di donazione da prendersi in considerazione? In rete trovo sentenze della corte di cassazione contrastanti tra di loro quindi volevo avere un'opinione di qualcuno che ci è già passato magari ma qualsiasi consiglio sarà ben accetto.