giacoesposito

Membro Junior
Proprietario Casa
Salve, sono un dentista sannita e ho appena sottoscritto un contratto di locazione 6+6 per studio medico per aprire un secondo studio odontoiatrico in un Comune al di fuori di quello dove solitamente vivo e svolgo la mia professione. Al momento di sottoscrivere il contratto, mea culpa, non ho verificato la categoria catastale in cui rientra l'appartamento nel quale vorrei svolgere la mia attività, e il dirigente comunale mi ha ovviamente negato l'autorizzazione per operare in quel determinato Comune. Il proprietario dell'immobile, da me interpellato, mi ha detto che non vuole cambiare categoria catastale da A3 ad A10 e che, se non mi sta bene, posso lasciargli senza problemi l'appartamento, nel quale però ho già effettuato alcuni lavori.
Il mio dubbio è il seguente: avendo già firmato il contratto da ambo le parti, se decidessi comunque di non risolverlo e di non andare via, è possibile in qualche modo "costringere" il proprietario ad effettuare il cambio di destinazione d'uso senza adire le vie legali? Il Comune di pertinenza o il Fisco non possono intervenire obbligando o sanzionando il proprietario?
Grazie anticipate per le eventuali risposte
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
Come proprietaria mi sono trovata in una situazione simile: avevo affittato un piccolo appartamento cat. catastale A 3 uso abitazione ad un inquilino, che dopo qualche anno ha disdetto il contratto ed è andato ad abitare in una casa più grande.
Ha voluto stipulare con me un altro contratto di locazione uso studio professionale per svolgere nel mio appartamento la sua attività di architetto.
Gli ho fatto notare che gli uffici sono cat. A 10 e io non avevo intenzione di cambiarla.
Il suo commercialista ha detto che è possibile stipulare un contratto ad uso NON abitativo in un appartamento accatastato uso abitazione. Il conduttore può comunque dedurre il costo (canone di locazione e spese) purché l'attività sia effettivamente esercitata in quel locale, essendo fiscalmente rilevante l'utilizzo effettivo piuttosto che la classificazione catastale. E il proprietario non è tenuto a cambiare la cat. catastale.
Quindi abbiamo stipulato un contratto uso ufficio anche se l'appartamento è rimasto accatastato come A 3.
Però nel mio caso il conduttore non necessitava di nessuna autorizzazione (dell'ASL o del Comune) per svolgere la sua attività.
Nel caso di @giacoesposito il proprietario è in difetto perché avrebbe dovuto prima cambiare la cat. catastale da A 3 ad A 10 per permettere al conduttore di ottenere le autorizzazioni per svolgere l'attività (studio medico) oggetto del contratto di locazione.
Però non so se e chi lo possa obbligare a fare ciò. Sicuramente il conduttore può chiedere la risoluzione del contratto e il risarcimento del danno (spese sostenute e impossibilità di svolgere la propria attività).
 

giacoesposito

Membro Junior
Proprietario Casa
Però non so se e chi lo possa obbligare a fare ciò. Sicuramente il conduttore può chiedere la risoluzione del contratto e il risarcimento del danno (spese sostenute e impossibilità di svolgere la propria attività).
Grazie della risposta uva, a giudicare dal post che ti riporto in basso, i Comuni hanno tutti gli strumenti "coercitivi" per obbligare i proprietari di immobili a cambiare categoria catastale e ad allinearla al tipo di contratto di locazione che hanno sottoscritto.
Qualcuno sa dirmi qualcosa di più in merito? Grazie anticipate
Ecco il post a cui mi riferivo: Cambio categoria catastale | propit.it - Forum per la Casa
 

Un giocatore

Membro Assiduo
Proprietario Casa
i Comuni hanno tutti gli strumenti "coercitivi" per obbligare i proprietari di immobili a cambiare categoria catastale e ad allinearla al tipo di contratto di locazione che hanno sottoscritto.
Veramente è il contrario: è il contratto di locazione che si deve adeguare alla tipologia dell'immobile!
Ed è strano che l'Agenzia delle Entrate abbia registrato un 6+6 per un A3 senza battere ciglio. Il contratto per un A3 può essere un 3+2 o un 4+4 o un transitorio, non certo un 6+6 (locazione commerciale).
 

peopeo

Membro Attivo
Proprietario Casa
L'Agenzia delle Entrate non verifica la coerenza della categoria catastale con la tipologia di contratto e la relativa destinazione d'uso, quindi registra ogni contratto senza evidenziare le eventuali criticità conseguenti. Nel caso in esame, potrebbe essere il locatore ad essere in difetto, perchè ha ceduto in affitto un immobile privo dei necessari requisiti. Come ha precisto la sentenza della Corte di Cassazione 5 novembre 2002, numero 15489, il conduttore, se dimostra di non essere stato adeguatamente informato, può richiedere la soluzione del contratto ed il risarcimento dei danni.
 

Un giocatore

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Come ha precisto la sentenza della Corte di Cassazione 5 novembre 2002, numero 15489, il conduttore, se dimostra di non essere stato adeguatamente informato, può richiedere la soluzione del contratto ed il risarcimento dei danni.
Se il Comune nega al dentista l'autorizzazione, che c'entra il locatore dell'immobile? Perché il dentista (l'inquilino) non ha verificato se l'immobile era adeguato al suo lavoro? Se la deve prendere con sé stesso.
 

adimecasa

Membro Storico
Professionista
Il Comune nega l'autorizzazione perché necessita da una autorizzazione ASL, per altre attività direzionali si possono fare anche con un A/3
 

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