Posto una immagine di come deve essere una strada di proprietà privata non ad uso pubblico.
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esattamente. quel cancello non lascia dubbi, l'accesso consentito solo agli aventi diritto ( comproprietari o comunisti). poi sta al regolamento condominiale o ( se esiste) al regolamento del complesso immobiliare assegnare facolta ,oltre che di accesso anche di sosta prospicente il fronte casa, e sempre nel rispetto della funzione fondamentale, l'accesso e il transito carrabile. certamente un siffato stato di fatto esclude l'applicazione del codice della strada. il codice in questi casi, sono il regolamento condominiale e simili, nonchè le dichiarazioni contenute negli atti pubblici di trasferimento dei diritti.Posto una immagine di come deve essere una strada di proprietà privata non ad uso pubblico.
Vedi l'allegato 5715
queste situazioni denunciano in maniera inequivocabile che si è instaurato nel corso degli anni una servitu di passaggio ad uso pubblico su suolo di proprieta privata anche se comproprieta. è questo puo bastare a giustificare l'uso che se ne fa. nel caso specifico i comproprietari privati, hanno pensato bene, di escludere dal pubblico transito una porzione, quella a ridosso delle abitazioni, trasformandolo in marciapiede.Posto altre due foto significative di una strada privata ad uso pubblico: in pratica alcuni proprietari della strada del lato di sinistra non volevano far transitare estranei con le auto, a mala pena tolleravano il passaggio pedonale. Ad un certo punto a monte delle immagini è stato costruito un albergo così gli autobus dei turisti trovavano più comodo passare da detta strada per arrivarvici. La strada è stata ricavata arretrando dalla linea di confine. La proprietà dell'albergo è una potenza tanto è vero che sconfitta giuridicamente sul poter far passare gli autobus ha ottenuto di mettere dei dissuasori di parcheggio sull'unica via di accesso, senso unico, verso l'albergo (quando negli anni '90 hanno rilasciato la licenza edilizia chi l'ha rilasciata non ha considerato l'impatto di tale struttura ricettiva sul quartiere nato con lottizzazioni semi abusive con strade prive di marciapiedi). La prima immagine è del 2008: la strada è sbarrata sull'incrocio da paracarri per tutta la ampiezza
Vedi l'allegato 5716
La seconda immagine è del 2018 i paracarri sono rimasti sulla parte di proprietà dei frontisti che non vogliono far transitare i pullman: passano e parcheggiano solo le auto.
La strada è sempre privata.
Vedi l'allegato 5717
credo che non possano fare come tu hai scritto: il tratto non è un marciapiede, perché come ho scritto tutto il quartiere non ha marciapiedi e la gente cammina in mezzo alla strada dato che a destra ed a sinistra ci sono le macchine parcheggiate, si tratta di tratto di strada usato esclusivamente dai frontisti. L'altra metà, dove c'è il muro è proprietà di un istituto religioso. conosco quella zona dagli inizi degli anni '80 per averci abitato per una decina di anni: ai tempi sull'incrocio con la strada pubblica c'era un fusto petrolifero con un cartello di strada privata ed una catena, c'era giusto lo spazio dalla parte del muro per passare a piedi.nel caso specifico i comproprietari privati, hanno pensato bene, di escludere dal pubblico transito una porzione, quella a ridosso delle abitazioni, trasformandolo in marciapiede.
la strada collega da sempre una grossa arteria viabile con l'interno del quartiere da prima degli anni '80: la palazzina resistente secondo me sè stata costruita ante seconda guerra mondiale.lo stesso immobile gravato, colleghi due strade pubbliche, in maniera che anche dal punto di vista amministrativo pubblico, si possa configurare nel corso degli anni la necessita di trasformare tale immobile in vera e propria strada pubblica con tutti gli annessi e connessi inerenti esproprio e pagamento degli indennizzi ecc....
esattamente. quel cancello non lascia dubbi, l'accesso consentito solo agli aventi diritto ( comproprietari o comunisti). poi sta al regolamento condominiale o ( se esiste) al regolamento del complesso immobiliare assegnare facolta ,oltre che di accesso anche di sosta prospicente il fronte casa, e sempre nel rispetto della funzione fondamentale, l'accesso e il transito carrabile. certamente un siffato stato di fatto esclude l'applicazione del codice della strada. il codice in questi casi, sono il regolamento condominiale e simili, nonchè le dichiarazioni contenute negli atti pubblici di trasferimento dei diritti.Posto una immagine di come deve essere una strada di proprietà privata non ad uso pubblico.
Vedi l'allegato 5715
mi spiego meglio sig.ra eleonora, non voglio assolutamente creare allarme. un strada diviene pubblica a tutti gli effetti, solo dopo una lunga e dibattuta questione di politica e amministrazione. solo una dichiarazione di pubblica utilità della infrastruttura, puo determinarne un cambio di destinazione d'uso, e prima che avvenga una simile metamorfosi giuridica, devono passare anni e anni, e con dei requisiti oggettivi: larghezza della strada, volume di traffico, mancanza di altre soluzioni al disimpegno veicolare, anni e anni di uso pacifico. non mi pare il caso in questione.Buongiorno e grazie ancora della documentazione inviata, un eventuale esproprio per pubblica utilità su una strada che finisce al civico della suddetta palestra è improbabile ma in Italia tutto è possibile.
Vi aggiornerò sul proseguo della vicenda.
Un Grazie particolare a Luigi Criscuolo per gli auguri……..🍰🍰
secondo me non c'è differenza tra le due tipologie che citi: una strada privata chiusa al traffico veicolare è quella di cui ho postato una immagine; anzi quella è chiusa anche al traffico pedonale perché il cancello non consente neanche di entrare a piedi nella proprietà; ci sono i citofoni per farsi aprire.Qui si tratta non di una "strada privata di uso pubblico" ma di una "strada privata aperta al pubblico transito"
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