Il titolo della discussione mi interessava. E dai vari interventi ne ho tratto alcune conferme.
1) Disquisire sui termini, stima o valutazione, pur comprendendo ciò che si vuole dire, lo considero un sofisma che nella pratica non porta a maggiori certezze.
2) Il dialogo tra il postante e vittorievic è andato sopra le righe da parte di entrambi: se si fanno domande, si accettano le risposte. Se non le si condividono, se ne argomenta.
3) Ci sono molteplici ragioni per aver bisogno di una valutazione: si va dalla semplice curiosità al caso estremo prospettato da uva (che personalmente mi è parso un po’ velleitario): in mezzo c’è un caso molto più concreto e frequente: impostare una divisione ereditaria. Qui , per fortuna dico io, non prevale la bontà del valore assoluto, bensì quello relativo/comparativo.
4) Se si fosse posta la medesima domanda nel forum gemello più orientato all’immobiliare, vi sareste sorbiti una predica che in questo caso avrebbe avuto il suo fondamento: mi riferisco al fatto che al di là degli studi di estimò tradizionali, esistono metodologie di stima concordate a livello internazionale (non le conosco, ma cerco di riportare il succo della “predica” di un noto valutatore); uno di questi metodi è l’IVS.
Da quanto ho dedotto hanno la pretesa di portare a risultati ripetibili, e basati su dati di vendita reali: visto che il tal soggetto non ha mai parlato di “forchetta”, presumo che il risultato sia comunque approssimativo, ma almeno si perviene attraverso un percorso tracciabile. Pare che ormai molte banche pretendano tali valutazioni.
La stessa Agenzia delle Entrate scrive che i dati OMI non dovrebbero essere usati per le valutazioni.
5) Esiste invece ultimamente, sempre sul sito Agenzia delle Entrate /OMI , un servizio col quale si possono vedere i valori reali di compravendita, in un periodo prefissato, di una data zona / poligono impostato sulla mappa urbana. Per scelta (privacy?) non si possono identificare singolarmente i contratti, ma si possono ricavare informazioni, specie chi conosce il territorio e magari anche le compravendite avvenute.
Come tutti gli strumenti automatiche, ha il limite nella accuratezza dei dati immessi: ora i valori monetari sono corretti e desunti dagli atti depositati, ma ad es. ho constatato che alcune compravendite a me note, non comparivano, per la banale ragione che l’indirizzo presente a catasto era ancora quello risalente a 80 anni fa: oggi la numerazione stradale si è infittita e modificata. E invece il dato è stato associato alla posizione corrispondente a catasto